Minerve di Giuditta Ross

La Guerra ci aveva strappato le nostre inutili certezze, la sua fame vorace non aveva fatto distinzioni. Ci aveva lasciati mozzi, inorriditi sulle macerie del nostro grande impero e tuttavia vittoriosi.

Il mondo dorato in cui vivevo non era che un guscio inconsistente che svelava le sue crepe. Vedevo quelle persone in pezzi e sapevo come aggiustarle.

Per Lord Nicolas Stanford, avevo un cervello fatto di viti e ingranaggi e forse lo era anche il mio cuore. Guardavo un oggetto inanimato e la mia mente era in grado di immaginare il meccanismo che l’avrebbe fatto muovere. Ero un’inventrice sul libro paga del signor Holmberg, l’uomo che aveva inventato le macchine in grado di sconfiggere i nostri invasori e vincere la Guerra. Egli sembrava comprendermi come nessuno al mondo e guardava con orgoglio al mio lavoro e alle mie aspirazioni.

Lui e Nicolas erano come il giorno e la notte ma io sapevo che avevano un segreto. Erano legati da una passione indicibile. L’avevo vista bruciare e quel fuoco sembrava lambirmi con le sue dita seducenti.

Presa in quel vortice non mi restava che cercare di non cadere come una falena sulla fiamma.

Per quanto mi dibattessi e lottassi, le pareti della mia gabbia dorata erano sempre pronte a chiudersi.

Non l’avrei permesso.

Avevo uno scopo, ero pronta per il futuro.

Minerve di Giuditta Ross, romance storico con sfumature steampunk pubblicato a luglio 2021.

Voi non potete capire quanto io mi sia innamorata follemente di questa storia e quanto abbia tifato spudoratamente fin dal primo istante che diventasse un triangolo a tutti gli effetti. Ebbene sì ho trovato un altro libro in cui desiderare che la protagonista avesse una relazione poliamorosa. E siamo a quota tre, gli altri due sono: Sangue e cenere (dove per adesso non c’è ancora stata questa evoluzione) e La bellezza degli dei.

Lord Nicolas Stanford e Lennart Holmberg potrebbero diventare i protagonisti dei sogni erotici di qualsiasi donna, sia insieme che divisi, e di certo da anni popolano quelli di Minerve che fantastica su di loro, certa di non poterli avere, da quando li ha sorpresi in atteggiamenti inequivocabili.

Già perché la nostra protagonista è certa di aver capito tutto e che i due uomini siano alla ricerca di un matrimonio di facciata per continuare a frequentarsi senza destare sospetti, ma è molto lontana dalla realtà perché entrambi sono interessati a lei.

Nicolas è suo amico da che ne ha memoria e insieme ne hanno combinate di marachelle fin da quando erano bambini, apprezza la sua compagnia, è molto amata anche dai suoi genitori, ma sa di non essere la donna a lui destinata per il matrimonio. Troppo indipendente, troppo fuori dagli schemi per poter stare al fianco di un Lord.

Minerve viene trascinata agli eventi sociali dalla madre che la obbliga a indossare bustini che le tolgono il fiato e le impone di socializzare, cosa che non le è mai venuta facile, lei vorrebbe solo starsene in laboratorio a lavorare su protesi meccaniche e animali robot. Questo le viene semplice, da sempre, ed è molto riconoscente al signor Holmberg che le ha dato la possibilità di sviluppare questa sua grande dote.

Proprio durante uno di questi noiosi eventi sociali si ritrova a dare sfoggio delle sue capacità sotto gli occhi di tutti anche quelli molto interessati di Nicolas e Lennart.

Nicolas non perde occasione per chiederle di sposarlo, ma Minerve è certa si tratti di uno scherzo, negli anni il loro rapporto si è intensificato e lui non lesina baci e carezze, ma resta convinta che non siano fatti per stare insieme e che lui dovrebbe smettere di prenderla in giro con queste proposte.

Il signor Holmberg invece è più pacato nel suo corteggiamento, ma non lascia indifferente la nostra Minerve che crede di dovergli molto e vorrebbe che lui fosse davvero interessato a lei e non solo alla sua mente brillante.

Lennart interessato a Minerve come donna lo è davvero, solo che lei non riesce a vedere al di là delle sue convinzioni e quando la mano viene forzata, e i due si ritrovano a dover porre riparo a una situazione innescata dalla madre di Minerve, i veri sentimenti dei tre soggetti coinvolti verranno a galla e non lasceranno scampo a nessuno di loro.

Avevo avuto modo di apprezzare la penna di Giuditta Ross grazie a Non c’è due…senza il kilt e posso solo confermare la sua bravura perché anche in questo caso la storia mi ha catturato fin dalla prima pagina e i protagonisti sono stati caratterizzati alla perfezione. Mi sono innamorata di Nicolas e ho sofferto quando l’ho visto spiazzato di fronte alla decisione di Minerve, mi sono innamorata di Lennart durante la prima notte di nozze e mi ha fatto sospirare in più di un’occasione, e ho tifato spudoratamente perché non finisse così, perché Minerve aprisse gli occhi e aiutasse entrambi a venire a patti con i loro sentimenti non solo nei suoi confronti. Una storia bollente che vi surriscalderà e vi farà capire che l’amore può essere unico e perfetto in tantissime forme.

5 stelle

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