Mentre la vita corre di Beatrice Mariani

Trama Elisa e Stefano, romani, quarantenni già da un po’, si svegliano ogni mattina con un solo scopo: portare avanti le proprie famiglie complicate. Si incontrano sul lavoro per caso, complici una collega in ferie e delle tabelle da compilare in fretta. Finiscono a letto senza farsi domande e soprattutto senza nessun piano per il dopo. Entrambi già feriti dalla vita, sono immersi e sommersi in una quotidianità senza respiro. Per lei: un ex marito difficile da odiare anche se ha messo incinta un’altra donna, due figli piccoli, una madre invadente che dispensa consigli non richiesti e una montagna di sensi di colpa. Per lui: una figlia adolescente tanto ribelle quanto bisognosa di affetto, un’ex moglie rancorosa e una carriera di successo e fatica nella quale dimenticare tutto quello che non va, compreso sé stesso.

Troppo pericoloso mescolare questi due mondi già in equilibrio precario: il rischio di esplosione è altissimo. Nel tentativo di dimenticarsi, finiscono però per avvicinarsi sempre di più. L’esistenza, si sa, ama i colpi di scena e li aspetterà al varco con tragedie inaspettate e cambiamenti repentini.

Un romanzo delicato e contemporaneo che racconta di noi e delle nostre fragilità, di quanto sia difficile dare una seconda chance alla vita quando il passato pesa come un macigno. Una possibilità, forse l’unica, c’è. Ed è l’amore.

Mentre la vita corre di Beatrice Mariani, un romanzo di narrativa contemporanea pubblicato da Sperling & Kupfer il 10 marzo scorso.

La famiglia è sicuramente un’istituzione universale che, seppur in forme diverse, esiste da sempre in ogni società. Come gli atomi di una molecola, è combinata in aggregati sociali più ampi e caratterizzata da diversi elementi, e costituisce il primo e privilegiato luogo di apprendimento dei ruoli sociali e dell’etica morale.

Emile Durkheim nel 1888 affermava “Non esiste un modo di essere e di vivere che sia il migliore di tutti: la famiglia oggi non è né più né meno perfetta di quella di una volta, semplicemente è diversa perché le circostanze sono diverse.”

Ma quando il tempo è scandito inesorabilmente dall’incedere della natura che muta ogni istante e che, nonostante il nostro tentativo di addomesticarla, ci insegna il suo ciclo, proprio attraverso la vita, è lì che diamo un senso diverso a tutto, anche alla famiglia.

E cosa succede quanto finisce un ciclo, quando accade qualcosa nella nostra vita che interrompe il fluire della routine? Improvvisamente si apre o si riapre quella porta, quello spiraglio dal quale vediamo le cose diversamente.

Se fino ad un attimo prima la nostra vita risulta piena e scandita dai ritmi pressanti delle giornate lavorative, dagli impegni belli e meno belli, dai figli e dalla probabilità, basta un singolo evento per rimettere in discussione tutto. In quel preciso momento, capiamo che il tempo è la risorsa più importante a nostra disposizione, bisogna usarlo e non sprecarlo, e sentiamo tutto il peso del dover fare scelte giuste.

Questo è ciò che succede a Elisa e Stefano, due pianeti assolutamente autonomi che per il caso fortuito entrano in collisione cambiando per sempre la natura del loro essere. Sono due personaggi che hanno moltissimo in comune, a partire dall’età, sono infatti entrambi quarantenni con un matrimonio finito alle spalle, per diversi motivi, che ha lasciato dolore e macerie nel presente. Entrambi provengono da famiglie umili che hanno voluto il meglio per loro, facendo crescere quelle radici importanti che li ancorano bene a terra. Per questo hanno studiato molto, hanno fatto gavetta e si ritrovano ora in una buona situazione lavorativa che è il pretesto per il quale si incontrano. Ognuno è l’asse del proprio pianeta chiamato famiglia, nella cui orbita gravitano figli, genitori, sorelle, ex pentiti o meno, amici e colleghi con altrettanti disagi famigliari.

Ma sono soprattutto adulti responsabili, che conoscono il senso del dovere e hanno la capacità di portare sulle loro spalle tutto il peso che comporta la consapevolezza di essere il centro del loro mondo.

Elisa è una donna che sa ciò che vuole, ferma nelle sue scelte, arriva dritta al punto. È stata ferita ma è venuta a patti con il dolore per il bene dei suoi figli che vengono prima di ogni altra cosa. Nonostante questo, non rinuncia, non si abbatte e dimostra che si può avere successo come donna e non solo come mamma. Elisa è vera, seria ma non troppo rigorosa, commette degli errori – ma del resto, chi non ne fa? – ma ha forza di volontà da vendere per rialzarsi sempre e più forte di prima, con una grandissima voglia di ricominciare.

Stefano nasconde una mente acuta dietro il suo aspetto decisamente piacente che fuorvia il giudizio delle persone nei suoi confronti. Potrebbe sembrare egoista, frivolo e spesso sconsiderato, ma questa sua leggerezza di vivere rimane solo di facciata. Segnato nel profondo dall’amore disilluso, è alle prese con le responsabilità di padre di una sedicenne problematica. Barcamenandosi tra un lavoro che lo assorbe quasi totalmente e la difficoltà di rivendicare la sua autorevolezza di padre, finisce per sbagliare spesso perché, diciamocelo, i sentimenti non sono sicuramente un ambito in cui gli uomini riescono ad eccellere. Eppure, nonostante questo, anche per lui arriverà il momento di guardarsi dentro, perché nella vita nulla è realmente scontato.

I problemi che, quando iniziano, si espandono a macchia d’olio, travolgono letteralmente Elisa e Stefano nella loro quotidianità, assieme al germoglio di quell’amore che sembrava poter nascere tra le macerie. Ma sono troppi i tormenti che sorgono di fronte alle difficoltà, come ad esempio la consapevolezza che dietro ogni loro azione, ci sia una diretta conseguenza che coinvolge la famiglia e quindi i figli.

Ed è proprio nella ricerca della perfezione che entrambi metteranno a tacere le loro qualità, finendo per non sentirsi mai abbastanza. Alla chiusura del cerchio però, la vulnerabilità darà loro la forza per mostrarsi realmente, con le debolezze, i difetti ma anche con tutti i pregi.

Perché accettare di essere imperfetti, equivale ad essere reali; imperfetti, o meglio – perfetti così – con tutte le fragilità dei propri errori.

Mentre la vita corre è un romanzo che si focalizza sulle incertezze della vita e sulla sua imprevedibilità, che però trasmette un messaggio positivo al suo interno. Spesso questa condizione ci opprime fin quasi al punto di toglierci il respiro e lasciarci impossibilitati ad agire, ma a ben vedere costituisce il motore delle nostre vite. Allo stesso tempo, questo è un romanzo sulle seconde possibilità, perché tentare di capire, mettersi in discussione e guardare le cose da prospettive nuove e diverse, sono tutti modi corretti per affrontare le difficoltà. Infatti, i grandi amori sono proprio quelli che riescono a superare grandi scossoni. E in amore, come in famiglia e nella vita, non può essere sempre domenica. Siamo tutti esseri umani: si sbaglia e si cresce attraverso gli errori e le conseguenze che ne derivano.

 Con una scrittura densa di significato nella quale tutti ci possiamo immedesimare, Beatrice Mariani descrive esattamente ciò che potrebbe accadere nella famiglia della porta accanto o, perché no, magari anche qualcuno di voi potrebbe trovarvisi affine. Io personalmente l’ho amato molto e mi è rimasto addosso, scavando nel profondo, per un bel po’ di tempo. E proprio perché vengono sviscerati i sentimenti e le azioni di ogni personaggio presente all’interno del libro, posso consigliare a chiunque di immergersi in questa lettura, che vi lascerà davvero senza fiato e con la voglia di intraprendere un viaggio di introspezione personale.

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