Mai più. Per non dimenticare. A Wonder story di R. J. Palacio

Il debutto dell’autrice bestseller R.J. Palacio nel mondo della graphic novel, con un’indimenticabile storia che, ispirandosi a Wonder, parla di gentilezza e coraggio nel contesto della Seconda guerra mondiale. Il racconto prende le mosse proprio dal mondo di Wonder, dalle parole della nonna di Julian, che racconta la sua straziante storia: come lei, giovane ragazza ebrea, fu protetta e nascosta da una famiglia in un villaggio francese sotto occupazione nazista; come il ragazzo che lei e i suoi compagni di classe evitavano divenne il suo salvatore, nonché migliore amico. Un’esperienza commovente, che dimostra come la gentilezza possa cambiare un cuore, costruire ponti e perfino salvare vite. E come dice la nonna a Julian: “Ci vuole sempre coraggio per essere gentili, ma all’epoca, la gentilezza poteva costarti la vita”.

Mai più. Per non dimenticare. A Wonder story di R. J. Palacio, illustrato da Czap Kevin, graphic novel pubblicata da Giunti il 15 gennaio.

Un libro che tutti, grandi e piccini, dovrebbero leggere e che dovrebbe stare in tutte le biblioteche del mondo a disposizione di chiunque. Non sono un’esperta di graphic novel, questa è solo la seconda che leggo, ma posso affermare con assoluta certezza che il messaggio che voleva trasmettere R. J. Palacio arriva forte e chiaro, senza filtri e interpretazioni. Mi sono commossa durante la lettura delle parole e delle immagini e ho trovato la scelta di narrare in questo modo la storia straziante della nonna di Julian un vero colpo di genio. Tutti noi abbiamo letto parecchi romanzi riguardanti la Seconda Guerra Mondiale, in particolar modo l’Olocausto, ma non sono molti quelli che ci mostrano come la gentilezza di alcune persone abbia permesso ad altre di vedere salva la propria vita. Anche perché la gentilezza al giorno d’oggi è un semplice atto di generosità d’animo, durante l’occupazione nazista in Francia la gentilezza poteva condurti alla morte. Nulla era semplice, nulla era scontato, ma le persone pure di cuore non potevano limitarsi a stare a guardare, sentivano di dover compiere gesti pericolosi per sentirsi in pace con se stessi. Ed è proprio di questo che parla Mai più. Per non dimenticare della bellezza di alcune persone in mezzo all’orrore che le circonda.

Il racconto inizia con una videochiamata di Julian alla sua grandmère Sara in cui il bambino chiede alla nonna di raccontargli la storia di quand’era piccola durante la guerra. Per la nonna è molto doloroso fare questo tuffo nel passato, ma accetta perché le nuove generazioni devono sapere per non ripetere mai più errori simili.

Sara Blom è una bimba felice che vive in un piccolo paesino in Francia, la sua è una vita da favola con due genitori che la amano e la riempiono di attenzioni, viziandola anche un po’. Il clima comincia a cambiare quando nel giugno del ’40 la Francia si arrende alla Germania e il paese resta spaccato in due tra la parte occupata dalle truppe e la parte libera. Sara vive nella parte libera e la sua vita sembra procedere normalmente, anche se nulla è più come prima, e questo diventa evidente quando vengono emanate delle leggi contro gli ebrei. Da quel momento Sara non è più libera di frequentare i posti in cui è sempre entrata senza problemi, l’unico luogo dove non importa di queste leggi è la scuola che frequenta, un rifugio sicuro in un mondo sempre più difficile da abitare. Un angolo di paradiso in cui è libera di essere se stessa e di lasciar volare la fantasia o almeno così è sempre stato fino al giorno in cui i nazisti si recano a scuola per catturare i bambini ebrei. Ed è qui che cominciano a venire fuori gli animi dei non ebrei, c’è chi si volta dall’altra parte e chi lotta per cercare di evitare questa ingiustizia. È qui che entra in campo il ragazzo che per anni è stato seduto accanto a Sara e che lei non mai degnato di uno sguardo perché ‘difettoso’ e quindi non degno della sua attenzion e nemmeno del suo saluto. Sarà proprio Tourteau, questo è il soprannome che gli hanno affibbiato, Granchio, ad accorrere in suo aiuto per salvarla dalla cattura. Sarà lui a condurla nel fienile vicino casa sua e a nasconderla dai tedeschi. Mettendo a rischio la sua vita e quella della sua famiglia, una famiglia stupenda che si farà in quattro per non far sentire a Sara la mancanza dei suoi genitori di cui non si sa nulla.

Sara avrà modo di riflettere sui suoi comportamenti, si renderà conto di essere stata crudele e di non aver meritato l’aiuto offertole da Julien. Un ragazzo con un cuore enorme che non esita a salvarla e che le mostra ogni giorno che nel nostro piccolo tutti possiamo fare la differenza, basta avere il coraggio di fare la cosa giusta senza nascondersi. Il clima che si respira è di terrore, la paura non può essere accantonata perché la guerra è sempre un atto crudele e i nazisti sono il male assoluto. Nessuno viene risparmiato, tutti gli ebrei ‘meritano’ di finire nei campi di concentramento per volere di un uomo a cui è stato dato in mano tutto il potere. Sara imparerà a contare sulle proprie forze mentali e sull’affetto che Julien e la sua famiglia le mostrano in maniera incondizionata. Un insegnamento che R. J. Palacio vuole mostrare oggi perché i sentimenti di odio e intolleranza vengono fomentati ogni giorno da chi crede che il pregiudizio e la xenofobia siano un modo per accaparrarsi voti e vincere le elezioni. C’è chi alimenta l’odio e lo fa con una superficialità e facilità disarmanti, nel nostro piccolo dobbiamo imparare a combattere ogni giorno contro questa ignoranza dilagante e per farlo dobbiamo avere il coraggio di esporci in prima persona. Riusciremo a evitare che la storia si ripeta? Riusciremo a crescere i nostri figli con l’amore e non con l’odio? Io lo spero con tutto il cuore perché se c’è una cosa che mi mette i brividi e mi spaventa sono i discorsi pressapochisti e l’ignoranza dilagante che viene manifestata con orgoglio.

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