Mademoiselle Coco e il profumo dell’amore di Michelle Marly
Parigi, 1919: a trentasei anni Coco Chanel è già un’icona di stile e tutte le signore si contendono le sue audaci creazioni, simbolo di una donna moderna, sensuale anche quando indossa i pantaloni. Gli anni di povertà in cui Coco era soltanto Gabrielle, un’orfana abbandonata in un convento, sembrano ormai alle spalle, eppure le sue umili origini continuano a perseguitarla, tanto che il grande amore della sua vita, l’aristocratico inglese Boy Capel, la adora ma non rinuncia a un matrimonio di interesse. Quando Boy muore in un tragico incidente, Coco sprofonda nella depressione, finché, durante un viaggio a Venezia, un impresario russo le offre un fazzoletto che emana il profumo più inebriante che abbia mai sentito: un’essenza realizzata per la famiglia degli zar, e divenuta introvabile dopo la rivoluzione. Coco non ha dubbi: è questa l’eau de l’amour che desidera ricreare in ricordo del suo innamorato. Rientrata a Parigi, nemmeno il turbine di feste e nuove passioni – come quella per il grande musicista Stravinskij – riescono a distoglierla dalla sua ossessione. Sarà l’incontro con il granduca russo in esilio Dmitrij Romanov, con cui fuggirà in Costa Azzurra, a metterla in contatto con un noto profumiere che la accompagnerà nella ricerca della fragranza perfetta. Coco sente finalmente di essere a un passo dal suo obiettivo: la creazione di quello che diverrà il profumo più esclusivo e desiderato di ogni tempo, Chanel N° 5… Un viaggio suggestivo nella Parigi degli anni Venti, sulle tracce di una delle donne più affascinanti e irriverenti del Novecento.
Recensione a cura di Dannyella – Mademoiselle Coco e il profumo dell’amore. Michelle Marly. Edito il 03.10.2018 da Giunti. Genere: narrativa rosa. 432 pagine.
Non è un mistero ormai la mia forte preferenza per i romanzi ispirati a personalità realmente esistite, frutto di ricerca e documentazione e non si può dire di certo che non ci sia un grande studio del personaggio e un apprezzabile lavoro di ricerca alle spalle del libro di Michelle Marly. Eppure, mi ero aspettata un libro totalmente diverso e la storia che ne è venuta fuori, così come lo stesso ritratto della protagonista, mi ha lasciata un po’ indifferente.
Una volta letta questa trama mi aspettavo un libro che mi raccontasse di una donna sui generis, una donna intraprendente: una donna d’affari, quando gli affari erano una prerogativa tutta maschile e mi immaginavo di leggere la storia di come questa donna fosse arrivata a realizzare il suo famoso profumo, ma non è andata così, e quello che mi aspettavo si è dovuto scontrare con una narrazione, neanche troppo coinvolgente, di una serie di avventure amorose dove Coco finisce per sostenere sempre il ruolo dell’amante.
La narrazione inizia proprio con la morte di Boy Capel, il grande amore di Coco. Quindi, i lettori che, come me, non ne sanno granché della storia di Coco e dei suoi amori, si ritrovano un po’ spaesati a doversi orientare tra le lacrime di una donna distrutta dalla perdita del suo grande amore, come se ci fossimo persi l’inizio della storia, e dal non potergli dire addio perché, almeno nella morte, è la moglie a volerlo tutto per se. Ed è a questo punto che Coco intraprende il lento percorso dopo la morte del suo amore: il passare dalle braccia di un uomo all’altro, l’eterna ricerca di un’approvazione e di un amore che forse non saranno mai sufficienti da permetterle di superare quel senso di impotenza dato probabilmente dalle sue origini. Ma anche qui, l’autrice a mio parere pecca di non azzardare mai una vera e propria analisi psicologica della protagonista, destinandola a farla restare una figura eterea e superficiale che non sono riuscita mai ad apprezzare completamente. L’errore poi più grave che ho riscontrato in questo libro è l’assoluta marginalità di tutto quello che era Coco Chanel come imprenditrice. In tutto il romanzo, praticamente, Coco non lavora mai e non fa altro che viaggiare dietro l’uno o l’altro uomo del momento. Anche la nascita del famoso profumo viene ridotta a una mera ricerca dovuta a incontri fortuiti e dove tutti i meriti, in fin dei conti, non spettano a lei. Insomma, tutto sommato mi sarebbe piaciuto leggere della storia di questa donna affascinante da un punto di vista completamente diverso.
Come precisa la stessa autrice nella sua postfazione la vita di Coco Chanel è circondata da leggende e da dettagli riguardanti l’infanzia e la giovinezza costruiti con maestria da lei stessa. Anche la storia dello Chanel N°5 è leggendaria. Mademoiselle Coco fece in modo che molti particolari restassero avvolti nel mistero. Io credo che una vita così meriterebbe e potrebbe ispirare romanzi migliori.