L’ultimo treno per Berlino di Melanie Hudson

Un viaggio nel passato.
Un amore che sopravvive al tempo.
Stazione di Paddington, oggi. 
Una donna sale su un treno notturno diretto verso la Cornovaglia. Con sé ha solo un bellissimo abito da sera di seta verde e un vecchio diario pieno di schizzi e disegni. Ellie Nightingale, questo il suo nome, è una timida violinista. La sua musica è intensa, vibrante e riesce a toccare le corde più profonde dell’animo umano. Come se chi la esegue avesse il cuore irrimediabilmente spezzato. Su quel treno però potrebbe esserci la seconda occasione in cui Ellie non ha mai osato sperare…
Stazione di Paddington, 1944. La guerra imperversa in Europa quando Alex ed Eliza si incontrano. Lei è una pittrice coraggiosa che vuole raggiungere il fronte. Lui un pilota della raf ferito, che dopo il congedo è diventato un corrispondente di guerra. La passione che si accende tra loro li travolge, ma il tempo per viverla è pochissimo. Si fanno allora una promessa: si ritroveranno a Berlino quando tutto sarà finito.
In un’epoca in cui riuscire a mantenere la parola data è un’impresa quasi impossibile, la speranza è l’unico sostegno a cui aggrapparsi.
Un’autrice bestseller di «USA Today»
Vincitrice dell’RNA Award
Un libro commovente che tiene incollati fino all’ultima pagina

L’ultimo treno per Berlino di Melanie Hudson, historical romance pubblicato da Newton Compton il 19 maggio.

Se amate i romanzi con due linee temporali, se una storia d’amore non vi basta, se non vi stufate mai di leggere libri ambientati durante la seconda guerra mondiale, se volete approfondire il rapporto che aveva l’arte in Europa durante la guerra allora L’ultimo treno per Berlino è perfetto per voi.

Come sempre, quando la narrazione avviene su due piani temporali, si finisce con apprezzarne maggiormente uno, credo sia inevitabile, e in questo caso non ho alcun dubbio, la storia tra Alex ed Eliza è la meglio approfondita e la più stimolante. Anche perché il loro primo incontro è piuttosto burrascoso e queste sono le dinamiche che prediligo. Eliza è una donna sposata con un uomo che non ama, ma che le ha dato la sicurezza di cui aveva bisogno dopo una vita di stenti. Eliza è un’artista e da Alex viene pungolata proprio su questo.

«Non mi scuserò per il fatto che non mi piace vedere un alone scuro intorno alle persone che incontro nelle mie giornate, motivo per cui, a volte, improvviso: indirizzo i loro volti verso la luce. Quando ti guardo, tutto ciò che vedo è oscurità. Un’oscurità così profonda che nemmeno io potrei alleviare il dolore all’interno di un ritratto, né il lutto. Sono tempi strani questi, e tu hai sofferto parecchio. Mi rammarica molto che tu stia vivendo tutto questo orrore con una tale e profonda rabbia, ma non c’è affatto bisogno di riversarla su di me, o sulla mia arte».

La loro conversazione smuove in Eliza qualcosa e la porta a riflettere sull’apporto che potrebbe dare nel raccontare l’orrore della guerra smettendo di abbellire ciò che vede, ma documentando la realtà per lasciare un segno, per non dimenticare. Eliza ancora non sa che quell’uomo così indisponente diventerà per lei tutto in brevissimo tempo.

«Non andare in Francia per via di qualcosa che ho detto io. Non devi dimostrare niente a nessuno, tantomeno a me». Eliza sorrise per rincuorarlo. «Sono venuta in Cornovaglia per prendere delle decisioni, e così ho fatto. La guerra ha bisogno di voci di donne, e anche della loro arte. Forse il fatto che tu fossi sul treno era…». «Fato?», domandò lui. «Stavo per dire destino, ma sì, fato». «Prossima fermata Berlino, allora?», disse Alex, lasciandole la mano. «Assolutamente. Prossima fermata Berlino. Ma, ehi…». Un altro colpetto. «Non dimenticarti. Abbiamo stretto il patto di rivederci lì, se Dio vuole».

Alex ed Eliza saranno costretti a dividersi, devono lottare per la libertà, devono fare tutto ciò che è in loro potere per permettere alle generazioni future di vivere in un mondo migliore e se il destino lo vorrà verrà il giorno in cui insieme potranno godere di tutto questo. Alex è il pensiero costante di Eliza. Eliza è la spinta che sprona Alex a non arrendersi mai, anche quando tutto sembra perduto e quando la speranza inizia ad affievolirsi. Il loro amore è in grado di illuminare il cammino di entrambi e di spronare Ellie a cogliere a piene mani la possibilità di essere felice che le viene donata.

L’ultimo treno per Berlino è commovente e realistico, mostra quanto le donne siano state determinanti e quanta forza abbiano mostrato durante il conflitto, impossibile non ammirare Eliza, una donna vera che apprezzerete moltissimo, una tematica di cui non si parla spesso e che sono felice Melanie Hudson abbia voluto portare alla luce.

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