L’ultimo respiro del corvo di Silvia Brena e Lucio Salvini

Trama Caravaggio è stato davvero ucciso? Come e da chi? E chi ha voluto la sua morte? Il mistero si nasconde tra le pieghe di una copia di un quadro famoso, il “Martirio di Sant’Orsola”, dipinto dal Caravaggio poco prima di morire e da molti ritenuto una denuncia del suo assassinio. Un mistero che un critico d’arte sui generis, gay, tormentato, ipocondriaco e coltissimo, è chiamato a risolvere. Un cold case che si dipana nel corso dei secoli e che porterà a scoprire i veri responsabili della morte del pittore, ma anche a sollevare il velo su uno dei peggiori casi di corruzione e malaffare all’interno del Vaticano.

L’ultimo respiro del corvo di Silvia Brena e Lucio Salvini. Edito il 06.06.2019 da Skira. Genere: romanzo storico, giallo. 509 pagine.

Questo che vedete qui sopra è l’olio su tela eseguito nel 1610 da Caravaggio. Commissionato a Napoli dal banchiere genovese Marcantonio Doria, il dipinto fu eseguito dal Caravaggio con molta rapidità, probabilmente perché questi era in procinto di partire per Porto Ercole. È ben noto che durante quel viaggio il pittore trovò la morte. La fretta fu tale che la tela non era perfettamente asciutta alla consegna: per accelerare l’asciugamento degli incauti servi la esposero al sole, rovinandolo.

Queste informazioni di cultura generale, facilmente reperibili su Wikipedia sono utili da tenere a mente prima della lettura di questo interessantissimo romanzo. Secondo il romanzo, infatti, è proprio in questo dipinto che si nasconde un indizio sulla misteriosa morte dell’artista. La chiave del mistero che riguarda la fine del grande Caravaggio è proprio sulla copertina del libro. Appena sotto le mani di Orsola che si trattiene la ferita della freccia scagliatale da Attila nel petto, appare una mano nera che non si sa a chi appartenga.

Caravaggio è uno dei più noti pittori al mondo, dal carattere violento e rissoso, oltre le sue opere anche la sua persona è l’ideale per diventare il protagonista di un thriller avvincente dove il grande mistero della sua morte viene risolto nel presente grazie a un critico d’arte, Dante Hoffmann che, in cerca dell’opera scomparsa, si troverà immerso dai guai.

Un romanzo che intreccia il passato che riguarda Caravaggio a un presente altrettanto fosco, con un protagonista, Dante Hoffmann appunto, omosessuale ed ebreo che alla fine ritrova la sua fede, alle prese con un cardinale, discendente della famiglia Borghese, che aspira a incarichi prestigiosi in Vaticano e teme che il passato possa in qualche modo inficiare la sua carriera.

Il libro è frutto di 4 anni di ricerche da parte degli autori e si vede: un libro davvero ricco, pieno di riferimenti, di digressioni, di citazioni, ma che si lascia leggere con facilità. Sullo sfondo una Roma degradata, degli inizi del Seicento, in relazione con la Roma di oggi che, con i suoi imbrogli, le sue lotte intestine, le sue ipocrisie, non si sa se sia veramente migliorata o meno.

Un’opera imperdibile per gli appassionati di gialli ambientati nel mondo dell’arte, immancabile nella libreria degli appassionati di arte e storia. Silvia Brena, scrittrice, giornalista e docente alla Cattolica, e Lucio Salvini, scrittore e autore televisivo, hanno fatto tombola con un romanzo di cui si parlerà di certo tanto. Purtroppo trattandosi di un giallo/thriller non posso rivelare molto della trama, quindi sono costretta a fermarmi qui, lasciando a voi l’intricato compito di risolvere il mistero con la collaborazione di due figure molto ben riuscite: il capitano dei Carabinieri del Nucleo Arte, Dragone, che sarà costretto inizialmente a indagare sul furto di una copia del “Martirio di Sant’Orsola”, portando alla luce un traffico internazionale di opere d’arte che fa capo a Parigi. E il suo aiutante, un giovane siciliano, Militello, dalla esuberante cultura, pronto in ogni circostanza a esibire le sue conoscenze filosofiche con citazioni di ogni tipo. Tra falsari, critici, trafficanti d’arte e assassini non vi potete fidare proprio di nessuno, se non di quel quadro che Caravaggio ha dipinto proprio per noi…

“Reverendissima eminenza, le tribolazioni non sono finite con la partenza da Napoli di Caravaggio”, recitava la lettera. “Del suo ultimo dipinto, quel Martirio di sant’Orsola destinato ai Doria, pare il Merisi abbia fatto una copia, che è scomparsa… Qualcuno suppone sia ormai in Spagna. Inutile dire che la tela va assolutamente recuperata, poiché, come Ella ben sa, reca in calce l’accusa più infamante…”

5 stelle

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