Lost infinity: l’infinito finisce qui di Lisa Arsani

Miel è un’assistente sociale dal cuore d’oro e con una voce fuori dal comune, una ragazza dei quartieri alti che, nonostante la sua agiatezza, ha fatto dell’aiutare gli altri la sua missione. Crede nelle seconde possibilità, non perde mai la speranza e pensa che non ci sia limite ai sogni. Kostia non ha più nulla da perdere e in cui credere, e i suoi sogni sono gli incubi del passato. Ha le mani sporche di sangue e un talento da tenere nascosto, troppo pericoloso per la periferia degradata di Cardiff dove è cresciuto, ai margini della società, e dove ha imparato a pensare solo a se stesso e a stare a galla con ogni mezzo. Miel e Kostia vivono realtà agli antipodi, sono anime contrapposte, per natura portate a respingersi. Eppure, nulla è come appare in superficie. Dolore e passione condivisi trasformeranno l’odio in fiducia, l’amicizia in amore. Prima che tutto sia perduto.Lost infinity: l’infinito finisce qui di Lisa Arsani contemporary romance autoconclusivo pubblicato da les Flaneurs

In natura l’arcobaleno illumina il mondo con i suoi colori solo dopo un temporale, invece, l’immagine mentale che mi sono fatta leggendo questo libro, è stata quella di un arcobaleno che irrompe in una tempesta e con la brillantezza dei suoi colori ne mitiga la violenza. I due protagonisti di questa storia sono proprio questo, Miel è un arcobaleno scintillante che con la sua luce illumina tutto e, Kostia, una tempesta sempre sul punto di scatenare tutta la sua rabbia e la sua insicurezza. La scienza mi dice che quello che sostengo è falso, ma i sentimenti, quelli veri, mi dicono tutto il contrario. Sì, per me l’arcobaleno può fermare una tempesta in atto, può farlo soprattutto quando crede che l’amore possa tutto e, Miel, la nostra eroina ci crede, da sempre e per sempre e vorrebbe che ci credesse anche Kostia anche se lui, fino a quel momento, ha conosciuto solo il lato brutto della vita, quello distruttivo.

In Lost infinity, lei è la luce, lui il buio, e nessuno dei due vuole rinunciare al proprio colore, lei perché ha una fiducia sconfinata nel prossimo, lui perché dal prossimo non ha mai ricevuto nulla se non un colpo dietro l’altro.

 Miel è un’assistente sociale che ama in modo viscerale due cose: il suo lavoro e la musica. Per lei la musica è vita e lo è altrettanto il suo lavoro.  Per come la vede lei nessuno deve essere lasciato a se stesso, nemmeno se ha fatto sbagli terribili. Aiutare ad avere una seconda opportunità chi ha sbagliato è il suo scopo di vita ereditato dal padre. Non c’è nulla che non farebbe per aiutare quelli che vengono messi sotto la sua tutela e anche quelli che, semplicemente, incontra sul suo cammino. Perché lei è così, non può farne a meno. Dolce, solare, non bella fuori ma bellissima dentro, ha fatto dell’aiutare il prossimo una vera e propria crociata così, quando le viene affidato un ragazzo appena uscito di prigione dopo due anni di detenzione, è decisa più che mai a dargli tutte le opportunità di redenzione di cui è capace. Per lei, quel giovane nei cui occhi scorge solo dolore è il candidato ideale a ricevere ogni suo sforzo. Quella sua oscurità non può non colpire tutti i punti deboli di Miel e quando poi lo sente suonare il piano, se pure ci fosse stato qualche dubbio in lei, viene immediatamente fugato. Chi suona in quel modo, chi tocca i tasti come se li stesse accarezzando, chi muove le dita come se suonasse mentre sta solo accarezzando l’aria intorno a lui, non è un essere che ha dentro di lui solo oscurità. E niente e nessuno potrà fermarla dall’aiutarlo in ogni modo possibile

Kostia è un giovane uomo amareggiato, disilluso e arrabbiato ma anche estremamente fragile. Dalla vita ha avuto ben poco, suo padre lo ha abbandonato dopo aver costretto moglie e figlio a trasferirsi in un Paese straniero e, gli sforzi fatti dalla madre per dargli una vita migliore, hanno avuto come unica conseguenza quella di portarla ad una fine prematura. Dopo la sua morte, viene affidato alle cure della nonna ma, a quel punto, lui è già entrato in un vortice di sbagli ed orrori. Trascinato dall’unico amico che ha, commette uno sbaglio dopo l’altro fino a sporcarsi le mani del sangue di un povero ragazzo la cui unica colpa è stata quella di voler aiutare una ragazza in difficoltà. Ora, dopo due anni di carcere, dopo tutte le delusioni date alla nonna malata, vorrebbe solo rigare dritto. Certo, sa benissimo che cadere nelle solite cattive abitudini sarebbe semplice, così come sa che nessuno sarebbe disposto a dargli un’opportunità, quindi, rimane di stucco quando la nuova assistente sociale gli procura non uno ma ben due lavori. Uno gli darà l’opportunità di usufruire dell’uso della piscina che ama anche se per farlo dovrà pulire i bagni dei ricchi, l’altro gli farà usare il piano rinnovando in lui i ricordi degli insegnamenti della madre, abile pianista. Quando poi quella bruttina e maldestra della sua assistente sociale gli procura anche un posto in cui dormire che sembra essere un vero paradiso per lui, che è abituato alla prigione e al divano nella roulotte della nonna si convince che la donna abbia in mente qualcosa. Nessuno gli ha mai dato nulla in cambio di nulla e nessuno mai ha voluto renderlo felice come fa quella donnina scialba e sempre trasandata. Eppure, nonostante i dubbi su di lei e sulle sue vere intenzioni Kostia inizia ad intravvedere una strada diversa da seguire, ma sarà capace di farlo? Sarà in grado di vedersi con gli stessi occhi con cui lo vede Miel?

Lo so, ho scritto tanto, ma posso assicurarvi che ciò che vi ho raccontato è solo la millesima parte di quello che racconta questo libro che è un vero tesoro di emozioni e sensazioni. Una storia dove i protagonisti non sono solo Kostia e Miel, ma anche la musica che descrive a meraviglia ogni loro emozione, ogni loro paura. Ogni strofa delle canzoni che amano descrive alla perfezione l’evoluzione dei loro sentimenti, ogni singola nota ricalca i battiti dei loro cuori e se, prima di incontrarsi, per entrambi, la musica era un modo per evadere dalla realtà, un modo per sognare, dopo diventa il collante che li unisce in modo indissolubile.

Non vi dirò che leggere questo libro bello corposo sia una passeggiata, non lo è, i sentimenti provati dai due protagonisti sono troppo forti, troppo intensi, sia nel bene che nel male, per poter dire che è una lettura che scorrerà via tranquilla. Leggendo questa storia vi sembrerà di essere dei funamboli, sarete sempre lì su una corda tesa in procinto di attraversare una nuova crisi, un nuovo sconforto. L’insicurezza di Kostia si scontrerà milioni di volte con l’inesauribile positività di Miel. La loro storia d’amore può essere paragonata solo ad una ruota panoramica in continuo movimento, nel momento in cui vi sembrerà di aver raggiunto il punto più alto e di avere tempo per godervi lo spettacolo bellissimo che avete davanti, la ruota ricomincia un nuovo giro, una nuova discesa. Ma, alla fine, quando raggiungerà finalmente la stabilità, non solo potrete dire di aver letto una bella storia d’amore ma anche di aver capito che nella vita non bisogna arrendersi di fronte a nulla, che dobbiamo sempre tenere aperta la porta alle nuove opportunità e soprattutto di avere la forza di coglierle e sfruttarle al meglio delle nostre possibilità. Quindi se amate la musica, se vi piacciono le storie d’amore struggenti, se siete attratte dalle seconde possibilità in tutti i campi di vita questa è la storia giusta per voi e io vi consiglio di non lasciarvela scappare perché è un libro che semplicemente amerete.

smeraldo

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