L’opale perduto di Lauren Kate
E Violetta si sentì meno sola. Erano due spiriti affini su un tetto. È una cupa notte di dicembre del 1725, Venezia è stretta nella morsa dell’inverno. Violetta, cinque anni, si è rifugiata nella soffitta dell’istituto per trovatelli noto come Ospedale degli Incurabili, dove vive. Oltre il vetro gelido di una finestra, con la sua bambola stretta al petto, sente il canto soave di una donna, giù in strada, e la vede abbandonare un bambino nella ruota. Dieci anni dopo, in quella stessa soffitta piena di vecchi indumenti e violini rotti dove lei continua a sognare una vita libera, Violetta incontra Mino. Violinista dell’ala maschile dell’orfanotrofio e primo essere umano capace di farle intravedere, attraverso il soffio suggestivo della musica, un orizzonte di speranza. Ma questa inaspettata magia ancora non basta: troppo urgente è il desiderio di Violetta di diventare una cantante, e potrebbe essere un desiderio maledetto…
Dopo il successo mondiale della saga di Fallen, ecco il nuovo romanzo di Lauren Kate: la storia di un amore ostacolato, in una Venezia magnifica e crudele, città delle maschere, luogo perfetto dove nascondere, fin che si può, i trasalimenti del cuore.
L’opale perduto di Lauren Kate, romanzo storico in uscita domani, 3 settembre, grazie a Rizzoli.
Non avevo mai letto nulla di questa autrice, conoscevo la sua fama, ma non mi era mai venuta voglia di buttarmi sulla sua saga Fallen. Quando però ho letto la trama di questa sua nuova fatica letteraria ho desiderato fin da subito di averla tra le mani. E non mi sono sbagliata, Lauren Kate ha scritto un romanzo intenso, con due protagonisti veri, perfettamente calati nell’epoca che l’autrice ha voluto far rivivere. L’opale perduto si legge in una manciata di ore e fa rivivere i fasti e i contrasti di una Venezia che ormai non esiste più. Lauren Kate si è sentita chiamare a gran voce da questa storia mentre trascorreva qualche giorno a Venezia durante il tour promozionale di una precedente pubblicazione. L’Ospedale degli Incurabili, che oggi ospita l’Accademia di Belle Arti, le ha dato lo spunto per questa storia intensa ed appassionante. E noi non possiamo fare altro che ringraziare Venezia per essere stata fonte di ispirazione e l’autrice per aver fatto degli studi tanto approfonditi da ricrearla, con così tanta dovizia di particolari, davanti ai nostri occhi.
L’opale perduto si svolge in un’epoca di eccessi, quando i veneziani portavano la maschera tutto l’anno, quando era giudicato sconveniente mostrarsi in pubblico con il proprio coniuge, quando la musica era la forma d’arte più nobile.
Nessuno dei miei romanzi mi si è presentato già pienamente formato come questo. Incolpate la Serenissima e l’amore immortale dei suoi personaggi.
Ed è esattamente questa la percezione che avrete leggendo: un romanzo privo di forzature, che sembra essersi scritto da solo e racconta la storia di due ragazzi che si sono conosciuti da bambini e che non hanno mai smesso di amarsi. Un amore immortale che suona una musica tutta sua, creata appositamente per decantarlo.
Violetta è uno spirito libero, lei che non ha mai conosciuto altro al di là del luogo in cui vive da che ne ha memoria, l’ospedale degli Incurabili, ma che sogna di aggirarsi per le calle della Serenissima come se fosse vento. Ogni giorno, non vista, si reca in soffitta a guardare fuori e immaginare di correre spensierata a volto coperto come si usa per tutti coloro che non sono orfani o infermi.
Durante una di quelle notti, affacciata alla finestra della soffitta, sente il canto di una donna e la vede lasciare un bambino nella ruota, preoccupata per la mole del bambino addormentato corre a portarlo in salvo. Per diverso tempo sogna quella canzone e quel bambino biondo fino al giorno in cui se lo ritrova davanti durante un’altra delle sue fughe sul tetto.
Mino è il nome del ragazzo e anche lui ha un segreto da custodire, sale in soffitta a suonare il violino che lui stesso ha sistemato. Ai ragazzi non viene insegnata la musica, loro sono solo delle bocche in più da sfamare di cui liberarsi appena sono in grado di cominciare a lavorare. Mino è un privilegiato a essere ancora nell’orfanotrofio. Per lui sembra prospettarsi un futuro migliore rispetto a tanti altri orfani.
Violetta, come tutte le ragazze dell’ospedale, è una trovatella che viene educata per diventare una musicista, nel suo caso una cantante. Teme che non potrà vivere di quello, in fondo lei non è molto ligia al dovere e spesso non esegue gli esercizi che le occorrerebbero per avere un posto assicurato nel coro, ma questa è la sua natura e fatica a domarla. La concorrenza è molto agguerrita, solo le prescelte potranno avere un futuro come cantanti della chiesa degli Incurabili, le altre diventeranno mogli o figlie di common, al servizio dell’orfanotrofio fino al ritiro in convento.
Violetta non ha nessuna intenzione di diventare una moglie, a quel punto le verrebbe impedito di cantare, e l’idea di avere dei figli la terrorizza a tal punto da rifulgere il pensiero come se fosse abominevole.
Sarà proprio la paura di Violetta a segnare le sorti di entrambi i nostri protagonisti, sarà il terrore di non essere in grado di diventare madre e la voglia di diventare una cantante, anche fuori dal seminato, a mettere entrambi in pericolo e a indirizzare le loro vite.
Mino aveva la netta sensazione che fosse nata con un’anima immensa che niente avrebbe potuto limitare. Non aveva mai conosciuto una persona come lei.
Mino ama Violetta fin dal primo istante su quel tetto, ma Violetta non vede oltre il suo naso, non capisce l’adorazione che quel ragazzo nutre nei suoi confronti. Il cuore di Mino andrà in frantumi molte volte in questo romanzo e spesso la colpa sarà proprio della sua amata Violetta, che sembra incapace di amare.
Ci saranno momenti in cui non comprenderete Violetta, in cui odierete il suo atteggiamento e il suo egoismo, ma non potrete fare a meno di sperare che possa avere il futuro che ha sempre sognato e che tutti i suoi desideri possano avverarsi. Empatizzerete con lei e quando le strade di Mino e Violetta prenderanno direzioni opposte sognerete ancora un futuro radioso per entrambi.
Se amate i libri storici non potete farvi sfuggire L’opale perduto di Lauren Kate, ma anche se non avete mai letto nulla appartenente a questo genere mi sento di consigliarvelo perché la storia di Violetta e Mino è una canzone che non riuscirete più a levarvi dalla mente.