L’isola dei gemelli di Cristiano Pedrini
«Una piccola isola, due fari gemelli e l’infinita melodia dell’oceano…
il luogo perfetto per iniziare un lungo viaggio.»
Thacher Island è solo un piccolo lembo di terra al largo delle coste del Massachusetts, ma per Justin Conwell è forse l’ultimo luogo in cui sentirsi al sicuro. Schierandosi contro suo padre, ha fatto crollare il suo impero finanziario fondato sulla corruzione, condannandosi a vivere nascosto, protetto dal Governo.
Agli occhi di Braden McCoy, Justin non è il solito testimone da proteggere, ha accettato una missione rischiosa e dall’esito imprevedibile, eppure è deciso a fare in modo che il soggiorno sull’isola per il giovane, sia il più possibile gradevole. Quando un ragazzo di nome Daryl compare dal nulla ed inizia a stringere amicizia con Justin, Braden si trova di fronte ad una scelta che appare semplice e logica: separarli e fare in modo che nulla possa mettere in pericolo la vita del suo protetto, ma è davvero la decisione più giusta? Daryl sembra sapere più di quel che lascia intendere, ma è il suo rapporto con l’oceano che circonda Thacher Island ad instillare in Justin il desiderio di scoprire tutto di lui, a costo di svelare il suo passato.
L’isola dei gemelli di Cristiano Pedrini, fantasy romance a tematica male to male, pubblicato in self il 23 febbraio
Un’isola piccolissima, due fari gemelli, due giovani uomini, uno che ha perso tanto e con il cuore colmo di dolore, l’altro un personaggio molto misterioso ma pronto a tutto pur di dare serenità al primo e, infine, la presenza due agenti dell’FBI sono tutti gli ingredienti della nuova storia di Cristiano Pedrini che ha dato vita ad un racconto in cui si mescolano un pizzico di crimine, una nota di romance e una forte presenza di fantasy tutti elementi che mi ha tenuto incollata alle pagine della storia per un intero pomeriggio alla scoperta dei come e dei perché.
Abituata alle sue storie, dove la realtà si fonde spesso con la più sfrenata fantasia tanto da far pensare di trovarsi di fronte a delle fiabe belle e tenere, mi sono ritrovata un po’ spiazzata di fronte a questo nuovo lavoro dove tutto faceva presupporre di trovarsi al cospetto di una storia poliziesca. In effetti, il protagonista è Justin, un giovane uomo che viene protetto dall’FBI in una località remota situata al centro dell’atlantico su di una minuscola isola in cui abitano solo una coppia di coniugi. L’ambientazione, quindi, è davvero affascinante, così come degno di nota è tutto il mistero che circonda la sua vita.
Poi c’è Daryl, un giovane uomo spuntato dal nulla di cui si sa ben poco se non che è disposto a tutto per dare a Justin una nuova vita, una in cui non dovrà nascondersi e avere paura per sempre. Di lui sino alla fine si saprà ben poco.
Poi c’è Braden, un pluripremiato agente dell’FBI incaricato di proteggere Justin a tutti i costi. Il loro è un rapporto molto particolare, l’agente, infatti, prova nei confronti del giovane un affetto che non ha eguali nella sua vita. Devo essere sincera per buona parte del libro avevo avuto un’idea diversa di questo rapporto o, forse, lo avevo sperato perché, secondo me c’erano degli ottimi presupposti per una storia diversa.
Non me ne voglia l’autore che apprezzo da un bel po’ di tempo ma questa volta non sono riuscita ad entrare del tutto in sintonia con alcuni personaggi, forse sarà dipeso dalla narrazione che oscillava tra il presente e il passato di Justin, oppure dal non essere riuscita a “incasellare” il personaggio di Daryl, o, forse semplicemente perché accanto a Justin avrei visto un’altra persona. Ciò che comunque rimane sempre indiscutibile è la dolcezza insita nei suoi lavori e quella capacità di dare alle sue storie quell’alone fiabesco che mi ha sempre incantato.
Non è una brutta storia, anzi, forse semplicemente non era il momento giusto per me e non ho saputo coglierne tutte le sfumature, tutta la bellezza che lui voleva trasmettere. Pertanto non badate a me che ne consiglio la lettura a quante amano il romanticismo e la realizzazione del “per sempre felici e contenti” al di là della ragione perché nelle sue storie si respira la magia, quella pura che si vede negli occhi dei bambini.