Sorridi e muori di Linda Ladd
Trama Muori giovane
Hilde Swensen è una reginetta di bellezza con un viso splendido e un corpo magnifico. Ma quando la detective Claire Morgan la trova all’interno di un box doccia – in posa come una bambola con un sorriso grottesco – Hilde è tutto fuorché bella. È la vittima di un killer malato e squilibrato. E non sarà l’ultima…
Muori bella
Brianna Swenson è la sorella della reginetta di bellezza e fidanzata di Bud, il partner di Claire. La ragazza le spiega che Hilde aveva molti nemici, incluso uno stalker, un ex ragazzo violento e una sfilza di concorrenti gelose. Ma ciò che non dice è che loro condividevano un segreto oscuro e inquietante. Un segreto che si rifiuta di morire…
Muori sorridendo
Dai festini di una sinistra agenzia funebre al mondo sotterraneo delle vendette di mafia, Claire indaga insieme con il suo amante, Nicholas Black, uno psichiatra che a sua volta nasconde dei segreti. Ma è solo quando scopre le prove di indicibili atti di depravazione che Claire si rende conto di essere appena diventata l’obiettivo successivo di un killer diabolico…
Sorridi e muori di Linda Ladd, romantic suspense e terzo volume della serie “Claire Morgan” pubblicato da Triskell edizioni nella collana Redrum, lo scorso 6 settembre.
Sono una persona poco incline ai complimenti e alla piaggeria, ma è doveroso da parte mia ringraziare la casa editrice perché su questa serie, che io adoro oltre lo scibile immaginabile, sta facendo un lavoro veramente certosino. È passato poco più di un anno dall’uscita di “Testa a testa”, primo volume di questa meravigliosa serie romantic suspense, e adesso a settembre 2019 siamo già al terzo libro pubblicato di una serie che al momento conta dieci titoli. Serie che ha avuto il suo brillante esordio in America nell’ormai lontano 2006. Ho già detto precedentemente quanto lo stile di Linda Ladd mi ricordi quello di un’altra regina indiscussa di questo genere, Mary Higgins Clark. Torno a ribadirlo ancora una volta, perché in “Sorridi e muori” aggiungiamo un ulteriore tassello al puzzle e il mio amore per questa autrice è sempre più solido. Ritorniamo nel lago degli Ozarks in Missouri, riallacciamo i rapporti con la detective della omicidi Claire Morgan, che nell’ultimo anno ha già rischiato la vita due volte e, dopo aver affrontato serial killer che mozzavano la testa e altri che lasciavano sui cadaveri orribili ragni pelosi, questa volta è alle prese con qualcosa di decisamente più frivolo e leggero: i concorsi di bellezza. Giovani ragazze alle prese con sfilate, prove di abilità e sfiancanti set fotografici. Il non plus ultra della superficialità, tra invidie delle partecipanti e gelosie. Un mondo effimero che Linda Ladd sembra condannare tra le righe, e come darle torto?
Ragazze che calcano passerelle fin dall’infanzia per compiacere l’ego e le ambizioni dei genitori, che pensano di non saper far altro nella vita e si ostinano a partecipare anno dopo anno a questi sfiancanti concorsi di bellezza, alla ricerca di quell’effimero che possa dare un senso alla loro vita. Non so voi, ma ho trovato l’argomento di questo libro più raccapricciante delle teste mozzate e dei ragni. Ma torniamo a noi, perché abbiamo tantissima carne al fuoco ed io non ho ancora fangirlato a sufficienza sul ritorno del mio psichiatra preferito, Nicholas Black. Dove può svolgersi la finale del concorso di bellezza se non al Cedar Bend Lodge, il meraviglioso resort gestito dall’affascinante dottor Black?
Per l’occasione anche l’ex moglie di Nick torna in Missouri per partecipare in qualità di giurata, e Claire? Claire non ha tempo di mostrarsi gelosa perché viene subito coinvolta in un caso di omicidio veramente efferato. In uno dei bungalow messi a disposizione delle partecipanti al concorso, viene rinvenuto il cadavere di Hilde Swensen, lasciata in posa dentro al box doccia con una raccapricciante frase tratta dall’Amleto e un sorriso grottesco sulle labbra che l’assassino le ha rimosso.
“Le labbra di Hilde Swensen non c’erano più: erano state completamente asportate. Fissai i suoi denti dritti e bianchissimi, da stella del cinema, per sempre congelati nel sorriso da scheletro più orribile che io avessi mai visto… Qualcuno aveva lasciato un messaggio per noi, scritto a grandi lettere maiuscole con un pennarello nero: SORRIDERE, SORRIDERE ED ESSERE UNA CANAGLIA.”
Hilde era la sorella di Brianna, la fidanzata di Bud, il poliziotto partner di Claire. La ragazza non prende affatto bene la notizia della morte di Hilde, apparentemente erano molto legate, ma anche loro avevano qualche scheletro nell’armadio. E non è un’immagine edificante quella che emerge dalla descrizione della vittima. Superficiale, disinibita con gli uomini, Hilde amava divertirsi, non disdegnava la compagnia maschile e uno dei suoi ex fidanzati potrebbe essere il passionale assassino. Perché Claire non ha dubbi, la morte violenta di Hilde è stata causata da qualcuno che la conosceva nel profondo e ha voluto farla soffrire con una violenza inaudita. Della trama non vi racconto altro per non rovinarvi la sorpresa, ma vorrei ancora una volta tornare alla vita privata di Claire e a come il suo rapporto con Nick stia prendendo una piega decisamente diversa, più intima. Il dottor Black vuole un futuro, desidera proteggerla perché Claire ha l’innata capacità di attirare su di sé ogni tipo di sventura. Se dipendesse da lui, la sua donna non correrebbe tanti pericoli, vorrebbe tenerla al sicuro nel suo resort, tra le mura del lodge e tra le sue braccia. Ma Claire è troppo legata alla sua indipendenza. Sì, lo ammetto, ho adorato vederli litigare, un po’ perché loro due poi inventano modi davvero teneri di fare pace e un po’ perché anche in “Sorridi e muori” ritroviamo Joe McKay. Vi ricordate l’affascinante sensitivo del romanzo precedente? Ecco, sono sicura che questo personaggio ha ancora tantissimo da raccontarci e mi auguro che l’autrice sfrutti il suo fascino… ehm, volevo dire potenziale nei prossimi libri. Adoro la geometria e i triangoli in particolar modo, sono la mia debolezza. Sullo stile della narrazione, niente di nuovo, ritroviamo come al solito le due linee temporali a capitoli alterni. Se nel presente seguiamo le indagini, nei capitoli al passato conosciamo una storia parallela, fatta di abusi e soprusi. Anche stavolta mi sono ritrovata ad empatizzare con i cattivi della storia, sono le vicende raccontate che in qualche modo ti spingono quasi a cercare di capire perché il male trovi sempre il modo di insinuarsi nella vita delle persone. Un’unica nota dolente, che però non inficia affatto il mio giudizio complessivo sul libro: il finale mi è sembrato un po’ troppo frettoloso. Sarà che quando ho un romanzo della Ladd tra le mani vorrei che non finisse mai, ma avrei dedicato un paio di capitoli in più alla conclusione.