L’incantatore oscuro di Heather Fawcett
Costretti all’esilio su un’isola incantata che si muove da sola attraverso i mari, l’ex principessa Noa, la sorellina Mite e suo fratello Julian si preparano a reclamare il trono usurpato. Sanno però di non potersi fidare di nessuno, dopo che la madre è stata uccisa da qualcuno molto vicino a loro e, sempre più insistenti, si sono insinuate voci sulla malvagità della regina, i cui oscuri poteri avrebbero corrotto anche i figli. Specialmente Julian, legittimo erede, da tutti conosciuto e temuto come mago più potente del Florean. Spingendosi oltre il velo della Morte, e oltrepassando limiti sconosciuti, sarà proprio Noa a trovare l’arma che i traditori vorrebbero usare contro il fratello. Ma se cercando di salvarlo rischiasse di perderlo per sempre?
Una spettacolare avventura fantasy, dall’arguta vena ironica.
L’incantatore oscuro di Heather Fawcett, fantasy per ragazzi pubblicato da Mondadori ragazzi il 14 settembre.
Cosa credete abbia attratto la mia attenzione? Ovviamente la splendida copertina che rappresenta alla perfezione l’incanto di questa storia. Sono una lettrice di fantasy da qualche anno e quelli per ragazzi e young adult sono i miei preferiti per il loro worldbuilding non troppo complesso. L’incantatore oscuro non fa eccezione e i giovani lettori apprezzeranno sia il lavoro che è stato fatto nella creazione del mondo magico, sia la vena ironica della narrazione che alleggerisce e dona ritmo alla storia.
Noa è la protagonista, ma non è sola, con lei ci sono il fratello maggiore Julian e la sorella minore Mite. Noa, Julian e Mire sono dovuti fuggire dopo che la loro madre è stata uccisa da qualcuno che è intenzionato a far fare la stessa fine agli eredi al trono. Ovviamente colui che rischia maggiormente la pelle è Julian, l’erede legittimo, l’unico ad avere gli stessi poteri della madre. Julian sembra essere il mago oscuro più potente che Florean abbia mai visto. Il problema di tutto questo potere è che a volte è difficile da arginare e può portare il futuro Re a compiere gesti che non rientrano nel lecito, dare in pasto a Bella, il serpente marino, i ‘prigionieri’ non sembra essere una pratica molto apprezzata e poco importa se Bella sia tra i miei personaggi preferiti, non si fa.
Noa capisce che il confine tra giusto e sbagliato è molto labile e ce la mette davvero tutta per impedire al fratellone di passare al lato oscuro e diventare malvagio, certo l’impresa non sarà semplice, ma oltre a rendere il tutto più avventuroso le darà modo di scoprire qualcosa di molto importante che la riguarda, perché diciamocelo, Noa non era affatto felice di essere l’unica della famiglia senza nemmeno un briciolo di potere a scorrerle nelle vene. Ma Noa non servirà solo per tenere a bada il temperamento di Julian, lei nella famiglia è la più pratica, la più strategica, il consigliere migliore che potrebbe avere al suo fianco e adesso è il momento di mettere da parte tutte le remore e affidarsi al suo buon senso.
Una delle protagoniste più interessanti è Astrae, l’isola magica galleggiante che ha dato loro riparo, un’isola che perde le coordinate e può finire con lo scontrarsi con la terra ferma rivelando così la sua esistenza e mettendo in pericolo i tre fratelli che vi si nascondono. Ma la magia non riguarda solo il loro rifugio, abbiamo anche delle creature fantastiche come Bella, il serpente marino ghiotto di torte che è solita mangiare gli uomini che finiscono in mare pur non amandone il sapore, un anziano drago che sembra apprezzare solo Julian, delle lontre vanitose che si mettono in mezzo e rischiano di buttare all’aria tutto il lavoro di Noa.
In L’incantatore oscuro è molto importante il concetto di famiglia, i tre fratelli si ritrovano soli e tutti i gesti che compiono sono per rimanere uniti, Julian ha promesso alla madre che si sarebbe preso cura di Noa e Mite e non ha nessuna intenzione di venire meno alla parola data, per lui ciò che conta davvero è tenerle al sicuro, eliminando qualsiasi pericolo dal loro cammino, deve però rendersi conto che da solo non può farcela e che l’aiuto di Noa diventa fondamentale per riuscire a recuperare le Parole Perdute.
Sono certa che i giovani lettori si divertiranno a leggere le avventure dei tre fratelli e che apprezzeranno le creature magiche che li circondano, la narrazione è abbastanza scorrevole, il linguaggio ben comprensibile e quel pizzico di oscurità non guasta affatto, rendendolo adatto alla lettura dai dodici anni in su.