L’estate più bella della nostra vita di Francesca Barra
Trama L’estate è la stagione della libertà, dei sorrisi e del profumo di salsedine. Ma per Giulia e Lorenzo quest’anno tutto è diverso. Sono costretti a trascorrere due lunghi mesi in Basilicata, la terra d’origine della madre. Una terra lontanissima da loro, cresciuti al Nord. Una terra di cui non hanno ricordi, perché da quando erano piccolissimi non ci sono più tornati. Una terra dove c’è una famiglia di cui non sanno nulla. I due ragazzi preferirebbero essere da qualsiasi altra parte invece che con quei nonni così all’antica, quelle zie troppo amorevoli, quei cugini che pur essendo coetanei sembrano distanti anni luce da loro. Eppure giorno dopo giorno scoprono la magia di un posto dove sembra che il tempo si sia fermato. Dove lo stare a tavola insieme vuol dire prendersi cura l’uno dell’altro. Dove l’amicizia è un valore importante. Ma anche lì, in quei luoghi che profumano di liquirizia selvatica, ci sono dolori che non si ha il coraggio di portare in superficie. Ci sono segreti che raccontano di un amore che ha diviso una famiglia. Che ha diviso tre sorelle per troppo tempo. Ora Lorenzo e Giulia sono pronti a rompere quell’equilibrio di bugie e segreti, sono pronti a farle riavvicinare. Perché non esiste mai una sola verità. Perché dopo mille estati malinconiche arriva sempre un’estate in cui si diventa adulti per davvero. Un’estate in cui si riavvolge il filo di ciò che si credeva perduto per sempre in silenzi e malintesi. Un’estate in cui ci si innamora, in cui i ricordi non fanno più male. L’estate più bella della propria vita.
Recensione di Francesca – Scrittrice, giornalista, conduttrice televisiva e radiofonica, Francesca Barra torna a parlare della sua terra, la Basilicata, con il romanzo L’estate più bella della nostra vita che fa parte della collana Narratori moderni, edito Garzanti.
Questa è la storia di tre sorelle cresciute in un piccolo paese della Lucania, un trio inseparabile, felici e molto unite da bambine, quanto distanti e diverse da adulte.
Rossella la più piccola delle tre, è sempre stata la sorella pacata e giudiziosa, pronta ad aiutare il prossimo pur di renderlo felice, nonostante a pagarne il prezzo sia sempre la sua felicità.
Ida è la maggiore, quella responsabile, l’unica che è riuscita a realizzare le aspettative della “brava ragazza di paese”. Si è sposata, ha avuto due figli e ha sopportato una suocera invadente, ma quando una tragedia colpisce uno dei suoi figli, le sue certezze iniziano a vacillare e quello che sembrava avere fondamenta forti, verrà messo in dubbio.
Infine c’è Beatrice, la più bella, quella con più grilli per la testa. L’indipendenza e la voglia di evadere da quel piccolo paese del Sud è tanta da risultare quasi egoista agli occhi della sua famiglia. Si trasferisce a Milano per seguire Salvatore, il ragazzo che per tutti sarebbe dovuto diventare il fidanzato di sua sorella Rossella.
Beatrice e Salvatore eviteranno di far ritorno in Basilicata, fino a quando un’estate i loro due figli adolescenti e annoiati, saranno costretti ad andare a trovare i nonni a Borgo Felice.
Sarà un’estate di tormento e di rinascita, di rivelazione e ricongiungimenti, di amore e pace. Il romanzo racconta la storia delle protagoniste e della tipica vita di un piccolo borgo di paese. Non mancheranno le vicine pettegole tipiche dei paesi dell’entroterra meridionale, chiuse in casa tutto il giorno, ma sempre in allerta dietro le tende pronte a spiare la vita del vicinato.
Un bacio rubato che simboleggia una promessa, la nonna vestita di nero che passa i pomeriggi a guardare telenovele, sono scene che mi hanno fatto sorridere e ricordare il mio paese collinare dell’entroterra siciliana. Si pensa che lasciare la terra di origine serva per crescere meglio, ma la nostalgia si presenta costante e tutto quello che un tempo sembrava andarti stretto, prende un nuovo significato. Del resto in quei luoghi ci sono ancora i legami familiari, i ricordi migliori, i profumi d’infanzia e i sapori di sempre. Non si dimentica facilmente ciò che portiamo nel cuore, quel senso di appartenenza innato, quella che chiamerai sempre “casa”.
Francesca Barra mi ha coinvolto ed emozionato con la semplicità della sua penna, con la quale ha saputo descrivere una Lucania da scoprire, con il calore della sua gente, immersa in un’atmosfera dall’amore genuino e dai valori veri che solo una famiglia può donare.
Nel romanzo i riferimenti agli anni 80’ e 90’ sono molti, così mentre ero alla ricerca del brano musicale da abbinare a questa meravigliosa storia, mi sono imbattuta in un post dell’autrice dove pubblicava Vattene Amore di Mietta e Amedeo Minghi. Vi lascio così tra le note di questa dolce melodia che vi porterà indietro nel tempo, invitandovi con il cuore a leggere L’estate più bella della nostra vita.