L’estate dell’innocenza di Clara Sanchez
Trama C’è un’età della vita in cui sono gli altri a scegliere, perché ancora non si è in grado di farlo da soli. È la magia dell’essere bambini, il segreto che si nasconde dietro l’innocenza di quegli anni. Così è per Isabel durante le vacanze estive dei suoi dieci anni, in compagnia del mare della Costa Brava che brilla di mille puntini all’orizzonte e della sua famiglia un po’ fuori dagli schemi: donne tenaci, indipendenti e un po’ nevrotiche, che non si sono mai rassegnate al ruolo di mogli e madri. Sua mamma non ha peli sulla lingua ed è in cerca di protezione più che offrirne. Olga, la zia preferita, è come avvolta da un’aura di luce, colta e sofisticata, e la trascina in un mondo fatto di abiti di seta e balli. In loro, Isabel vede la donna che vuole diventare. In loro, intravede, senza capirlo appieno, l’equilibrio sottile delle relazioni con gli uomini, fatto di amore e, talvolta, dolore. E, mentre suo padre sembra non interessarsi di nulla, ridotto a una pura presenza fisica, lo zio Albert le chiede il vero motivo per cui da grande vorrebbe fare la scrittrice ed è l’unico a dirle che la vita non è come appare: né migliore né peggiore, ma diversa. Isabel è solo una bambina ma, in quell’estate, qualcosa comincia a cambiare. Una crepa scheggia la sua innocenza portandola lontano dall’infanzia. Il ricordo delle onde, della sabbia sui piedi resteranno per sempre nel suo cuore, insieme al sapore di un’età in cui tutto è possibile, ma al contempo si fa strada in lei la consapevolezza che crescere vuol dire cambiare corpo, voce e volto per mille volte. L’estate dell’innocenza è una perla che Clara Sánchez regala ai suoi lettori. Dall’autrice bestseller in Italia che in patria ha vinto i tre più importanti premi letterari, un libro poetico, delicato e vero allo stesso tempo. Un affresco romanzato della vita che ha fatto di lei una scrittrice amata e apprezzata in tutto il mondo. Tutti siamo stati bambini. Tutti siamo stati innocenti. Tutti ricordiamo l’attimo in cui abbiamo fatto un passo in più: un passo verso il futuro, qualunque cosa potesse significare.
L’estate dell’innocenza di Clara Sanchez. Edito il 09.05.2019 da Garzanti. Genere: narrativa. 163 pagine.
Un romanzo famigliare. Attraverso lo sguardo della protagonista, Isabel, assistiamo alle vicende della sua famiglia, ma non in maniera lineare, gli eventi si confondono, presente e passato spesso vanno sulla stessa linea temporale mentre alcuni episodi si ripetono o vengono anticipati. La scrittura di Clara Sánchez è una scrittura particolare, definita poetica. Chi segue le mie recensioni sa che non mi piace il modo in cui molto spesso questo aggettivo viene utilizzato per giustificare qualunque cosa. Ecco, in questo caso con questo termine si giustificano un’infinità di digressioni. Si sta parlando della stanchezza del padre dopo una giornata di lavoro e ci si ritrova a leggere del garrito degli uccelli e delle descrizioni infinite del paesaggio di fuori. Per carità niente di sbagliato, descrizioni bellissime, ma che nascondono una povertà della trama che non posso sottolineare. In questo romanzo accade molto poco, ma quel poco viene descritto all’infinito. Le dinamiche famigliari descritte sono molto belle, il rapporto di Isabel e la madre è qualcosa di meravigliosamente descritto: la loro mancanza di confini definiti, non si sa dove finisca la figlia e dove inizi la madre, il modo in cui la figlia percepisce il dolore e la felicità della madre mi hanno fatto molto riflettere, soprattutto alla luce della mia recentissima condizione di madre. La zia Olga, quella bella donna che Isabel guarda con ammirazione perché, a differenza della madre, sembra in grado di godersi la vita con i suoi rossetti rossi e il suo ricominciare quando tutto sembra finire. Insomma, un bel romanzo ma che poteva essere scritto meglio a discapito della “poeticità”. Ma come dico sempre io c’è il momento giusto per ogni libro, questo non era evidentemente il momento adatto per me per un libro cosi. Ho già apprezzato altre opere della Sanchez ed è forse per questo che mi ha stupito il modo in cui questo, purtroppo mi ha annoiata.
Spero di essere contraddetta il più possibile.
E l’espressione di un viso può farti molto male, perché non puoi prenderlo con le mani e modificarlo a tuo piacimento.
Nell’infanzia c’è il meglio e c’è il peggio. E con il meglio e il peggio dell’infanzia bisogna convivere sulla vetta della montagna che i bambini osservano.