L’estate dei bravi ragazzi di Camilla Graciotti

Una storia d’amore LGBTQIA+ intima e delicata, che ha fatto commuovere migliaia di lettrici su Wattpad.

Una calda estate alla periferia di Roma. Due ragazzi legati da un’amicizia che ha il sapore di qualcosa di più.

Emanuele è nato e cresciuto in periferia, tra le lunghe notti in spiaggia, le partite di calcetto e le domeniche trascorse davanti al televisore, a guardare la Roma giocare, insieme agli amici di una vita: Valerio, Alessio e Robertino. In un’estate in cui tutti loro stanno facendo i conti con le proprie responsabilità e le preoccupazioni per un futuro che non riescono a immaginarsi, Emanuele si ritrova, a diciott’anni, senza diploma e senza casa, in fuga dal padre violento e da una famiglia che gli si è sgretolata tra le mani. Tutto ciò che gli resta è Valerio. I due si completano, si appartengono, si sostengono. Le gelosie, i demoni e le paure faranno però presto vacillare il loro rapporto vero e autentico. E con l’arrivo di Giada cambia tutto. O forse no.

L’estate dei bravi ragazzi di Camilla Graciotti, romanzo pubblicato da Sperling & Kupfer il 18 luglio.

Questo libro non è un romance, se state pensando di iniziarlo a cuor leggero vi sconsiglio caldamente di farlo perché ciò che troverete tra le sue pagine vi dilanierà, vi farà soffrire, vi metterà di fronte a una realtà che molto probabilmente non è la vostra, ma che sentirete fin nelle viscere.

Camilla Graciotti sa scrivere, sa come raccontare la periferia e quei ragazzi che si sentono gli ultimi, quelli su cui non scommetterebbe nessuno, quelli che finiscono per credere di non essere abbastanza e non si danno nemmeno una chance.

Mi aspettavo di trovarmi di fronte un triangolo amoroso, di vedere l’evoluzione di questo rapporto, ma mi sbagliavo e la stupenda cover di quasirosso aveva provato a mettermi in guardia perché in questa illustrazione c’è l’essenza di Valerio e Emanuele. Due ragazzi a cui leggi tutto negli occhi, due anime fragili che insieme vibrano in modi che nemmeno loro sanno comprendere, due ragazzi che non hanno una vita facile, ma che possono contare da sempre l’uno sull’altro, due ragazzi che si amano di pancia, che vivono le emozioni in modo autentico, ma che a quelle stesse emozioni faticano a dare un nome. E io di loro due mi sono innamorata, profondamente e non so come lasciarli andare perché mi sono sembrati così veri da essere certa che loro esistano e ogni giorno lottino per poter vedere un pezzo di cielo, per poter mostrare agli altri che ci sono, che il mondo non può dimenticarsi di loro.

Io sono lombarda e un libro in romano non mi era mai capitato di leggerlo, ma senza questa caratteristica non sarebbe stato lo stesso, sono le espressioni in romano a dare peso al romanzo e dopo le prime pagine di assestamento non mi sono nemmeno dovuta sforzare nella mia testa di dare la giusta inflessione perché in quei dialoghi viscerali c’è tutta l’intenzione del romanzo, c’è l’essenza della vita di periferia, c’è la passione che questi ragazzi hanno dentro di loro e che emerge appena vengono toccati.

Lele, Valerio, Alessio e Robertino non si arrendono, traggono forza l’uno dall’altro e a volte non si comprendono, a volte cozzano e si scontrano, ma il bene che provano quello non viene mai messo in discussione, loro sono famiglia senza avere lo stesso sangue, sono supporto nei momenti brutti, una spalla su cui piangere, una valvola di sfogo quando le cose si mettono male e sentono il bisogno di sbraitare, inveire e buttare fuori tutto.

E poi ci sono le famiglie di questi quattro ragazzi e le famiglie non sono tutte uguali, c’è chi ha una madre amorevole sempre pronta ad accogliere come Valerio, una donna che non ha una vita semplice, ma sa dare tantissimo amore e tendere la mano a chi ne ha bisogno. E c’è la famiglia di Lele, che non è stato altrettanto fortunato, cresciuto come se fosse un peso, con un padre violento che lo ha sempre trattato come se non valesse nulla e una madre che non ha saputo porre un freno a questa situazione. Per fortuna Lele ha nella casa di Valerio e nella sua famiglia un porto sicuro in cui approdare e non importa che le cose durante questa estate iniziano a non girare nel modo giusto, non importa che gli ingranaggi iniziano a incepparsi a causa di agenti esterni che volente o nolente riescono a infiltrarsi in questa amicizia, il loro rapporto è anche questo, insultarsi e poi abbracciarsi, dirsi le peggio cose e poi chiedersi scusa, allontanarsi e poi corrersi incontro. Perché la realtà è che Valerio e Lele sono quell’amore che forse non si incontra mai nella vita, quella metà della mela che ci completa perché è il nostro esatto opposto. Questa estate ci andrà giù pesante con tutti loro, li porrà di fronte a delle scelte difficili, li farà crescere, li porterà a un punto di non ritorno, alla comprensione del tutto tralasciando le singole parti.

E non sto nemmeno qui a parlarvi di Giada, Lorenzo e Chiara, perché anche se il loro impatto nelle vite di Lele e Valerio è forte, sono solo un mezzo per giungere al fine, sono solo tre passanti che per un breve periodo si intrufolano nelle loro vite e le sconvolgono, ma a cui non vale nemmeno la pena dare troppo peso. Perché anche se Lele crede di poter amare Giada, anche se Valerio di scontra con Lorenzo e fa amicizia con Chiara, la realtà è che i loro mondi sono troppo distanti per potersi comprendere e che quando arriverà il momento di tirare le somme e mettere sul piatto della bilancia ciò che conta per ognuno di loro si vedrà chiaramente da che parte penderà il cuore.

Insomma smeraldi mi rendo conto di aver scritto una recensione di pancia, un fiume di parole che della trama vi raccontano pochissimo, ma non esiste un modo diverso di parlare di L’estate dei bravi ragazzi di Camilla Graciotti e se avete voglia di un romanzo che vi lasci il segno non potete lasciarvelo sfuggire.

smeraldo

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.