L’erede rapito di Holly Black
Sono ormai trascorsi otto anni dalla Battaglia del Serpente. Nel gelido Nord, la spietata Lady Nore ha reclamato per sé la Cittadella dell’Ago di Ghiaccio. Suren, regina bambina della Corte dei Denti e unica creatura ad avere potere su di lei, sua madre, è fuggita nel mondo umano, dove vive come una selvaggia nei boschi, in completa solitudine e perseguitata dal ricordo dei supplizi subiti per mano dei suoi genitori. Si crede dimenticata da tutti fino a quando non si accorge che la hag della tempesta, Bogdana, è sulle sue tracce. Ad aiutarla è nientemeno che il principe Oak, erede di Elfhame, al quale un tempo Suren era stata promessa in sposa. Di lui, ora diciassettenne, affascinante e bello, dicono che sia viziato e ribelle. Troppo scapestrato per sedere sul trono. E soprattutto un abile manipolatore. Il ragazzo sta compiendo una missione che lo condurrà al Nord per la quale ha bisogno dell’aiuto di Suren. Ma se la ragazza accetterà, sa che non solo dovrà proteggere il suo cuore dal ragazzo che conosceva un tempo e di cui ora non può più fidarsi, ma dovrà affrontare nuovamente gli orrori che pensava di essersi lasciata alle spalle.
Con questo romanzo, primo di una dilogia, Holly Black ci riaccompagna nel mondo magico e opulento di Elfhame, tra intrighi, tradimenti e desideri che possono diventare anche molto pericolosi.
L’erede rapito di Holly Black, primo volume della dilogia The stolen heir in uscita domani, 9 maggio, con Mondadori.
Ho faticato un pochino a portare avanti la lettura di questo fantasy e credo che il motivo sia la mia mancanza di conoscenza del mondo in cui si muovono i protagonisti e delle dinamiche pregresse. Non avevo mai avuto modo di leggere nulla di Holly Black ed ero molto curiosa avendone sentito decantare le lodi, così appena notato un nuovo romanzo mi sono detta ‘proviamoci’.
Ci sono autrici amate da tantissimi che a me non convincono e credo che la Black potrebbe rientrare tra queste, ma prima di dare un giudizio definitivo mi darò la possibilità di leggere il seguito di questa storia perché non avrebbe senso troncarla a metà dopo la fatica che ho fatto per giungere alla fine del primo volume e perché il finale mi ha lasciato la curiosità di scoprire cosa ci riserverà The Prisoner’s Throne per cui, purtroppo dovremo attendere un annetto.
I fatti cominciano otto anni dopo la Battaglia del Serpente che si è svolta al termine della trilogia Il principe crudele, sono certa che tutti i fan di quella serie principale stessero attendendo con ansia L’erede rapito nella speranza di rivedere i loro beniamini, Jude e Cardan, ma non mi pare facciano parte del piano della Black, almeno per il momento. I protagonisti sono Oak e Wren, da bambini erano amici e promessi sposi, ma poi molte cose si sono frapposte tra loro e adesso sono due sconosciuti costretti dalle circostanze, e dalla cattiveria della madre di Wren, a collaborare pur non fidandosi minimamente l’uno dell’altra.
La narrazione è tutta affidata a Wren e si sente forte il suo dolore, fin dalle prime pagine si vede quanto l’abbia fatta soffrire essere strappata alla famiglia mortale che la stava crescendo come una figlia e quanto male le faccia pensare che non esista persona al mondo che tiene a lei. Wren è un’anima fragile, è insicura, tutti gli anni trascorsi a nascondersi, vivendo come una selvaggia l’hanno segnata nel profondo e per lei sarà difficile tornare a riporre la propria fiducia in qualcuno. E di certo Oak non può essere degno di fiducia, nonostante il suo fascino, la sua reputazione lo precede, lui è un incantatore, sa come ingannare chi ha di fronte e non conosce pentimento.
Ci sono momenti in cui non sarà capire chi sia degno di fiducia tra i due, perché sono tante le dinamiche che entrano in gioco e quando c’è di mezzo l’incolumità di qualcuno che ami sei pronto a tutto, anche a tradire chi ti ha teso una mano, non puoi pensare lucidamente e devi agire in fretta per non rischiare di pentirtene per sempre. Wren non ha un percorso facile e questo lo si capisce fin dalla prima pagina, la sua vita è costellata di sofferenza e non sembra ancora giunto per lei il momento di tirare un sospiro di sollievo e permettersi di credere nel futuro.
È stato interessante veder interagire Wren e Oak, vederli studiarsi, mantenendo le giuste distanze anche se a volte questo risulta impossibile perché tra loro c’è attrazione anche se non riescono a riporre nell’altro nemmeno un briciolo di fiducia. Si avvicinano, si confrontano, si tradiscono, ma non sono certa di aver avvertito chimica tra loro, forse ero distratta dalla narrazione che per quanto abbastanza scorrevole mi ha messo a dura prova più di una volta, in ogni caso spero che nel secondo volume verrà indagata maggiormente la loro relazione sentimentale perché per me il lato romance è molto importante.
Quello che maggiormente mi ha colpito del mondo di Holly Black è la sua oscurità, non mi aspettavo che uno young adult potesse essere così dark e che ci fosse tanta crudeltà, i fae della Black sono unici, non c’è che dire e forse questo è uno degli elementi che mi spinge a voler dare una seconda possibilità a questa autrice. L’unico consiglio che mi sento di dare a chi vuole leggere L’erede rapito di Holly Black è quello di recuperare la trilogia precedente visto che il tempo, in attesa dell’uscita del seguito, c’è.