Le cose belle sono curve di Marco Braico
Il primo giorno di scuola per Alberto, professore di matematica e fisica al liceo, è indimenticabile, ogni anno. Quello che in giugno sembra impossibile, i comportamenti insopportabili degli alunni e dei colleghi, il programma ripetuto fino alla nausea, in settembre pare trasformarsi. Non più un ostacolo, ma un’opportunità.
Ed è con questo atteggiamento che varca le porte della scuola in cui insegna da tempo, pronto alle battute dei ragazzi, alla ritualità dei giorni sempre uguali a se stessi e sempre diversi. Quest’anno, però, le cose non vanno come dovrebbero: è solo un piccolo particolare stonato, in grado però di trasformare quella bella giornata. Serena, collega bellissima e irraggiungibile, suo amore segreto da sempre, ma soprattutto grande amica, è diversa, non ricambia i suoi sorrisi, non risponde ai suoi messaggi. Serena nasconde un segreto, qualcosa che non ha nulla a che fare con lui e che la rende ogni giorno più triste e distratta. Dopo molta insistenza, Alberto riesce a farsi confessare il motivo di tanto turbamento. E la verità è sconcertante. Spetterà a lui starle accanto come mai avrebbe pensato, perché stare vicino a chi soffre è difficile. L’istinto è quello di scappare, come se il male dell’altro potesse in qualche modo intaccare la nostra vita, come una malattia.
Alberto si accorgerà di quanto l’amicizia in certe stagioni della vita possa avere la stessa importanza dell’amore e di quanta forza una donna, una madre possa sprigionare dal suo piccolo cuore.
Un romanzo dolcissimo, sull’amore, l’amicizia, la paura della perdita, la scuola, dalla penna di un autore sempre attento a raccontare con leggerezza e profondità insieme la caduta e la rinascita di ogni esistenza, anche la più dolorosa.
Le cose belle sono curve di Marco Braico, romanzo di narrativa pubblicato da Piemme il 9 marzo.
Questo romanzo ha riportato alla mia mente un episodio di quando ero alle elementari che in realtà non ho mai potuto dimenticare, non vi svelerò di cosa si tratta perché non sarebbe giusto, voglio però raccomandarvi con tutti voi di non prendere questo libro a cuor leggero perché le tematiche trattate sono molto importanti e anche se con il suo stile l’autore cerca di alleggerire l’atmosfera Le cose belle sono curve non è un libro per tutti.
Alberto è il protagonista ma non è il solo, certo lui è il filo conduttore di tutto, con lui interagiscono gli altri personaggi che popolano la scena, ma sono tanti quelli importanti.
È questa la complicità che mi piace nel mio lavoro. Insegnare è il più bel mestiere del mondo, tanto che quando la scuola finisce quella musica si ferma. So già che, tolti i primi due mesi, mi mancherà per tutta l’estate.
Come Alberto sono docente, come Alberto mi sento stressata per tutto l’anno scolastico, mi lamento sempre per la confusione che si crea nelle mie ore, ma poi è vero che i ragazzi mi mancano e ogni anno spero di finire ancora nella stessa scuola per vedere come sono cresciuti, per sapere cosa stanno facendo di bello. Insegnare è il lavoro più bello del mondo perché dai qualcosa e ricevi tantissimo, anche sono sentirli disperarsi quando dici loro che non sai se l’anno successivo sarai ancora un loro docente ti riempie il cuore di gioia e ti fa capire che in fondo qualcosa di buono sei riuscita a farlo se in quelle sole due ore settimanali si sono affezionati a te.
Come Alberto riscontro i vari controsensi di noi insegnanti che pretendiamo il silenzio dagli alunni, ma che durante i collegi docenti non siamo in grado di stare zitti e nemmeno attenti se è per questo. Alberto è un prof particolare, va detto, è simpatico, ha sempre la battuta pronta, ha un rapporto diretto coi suoi alunni e accetta anche che loro siano sopra le righe. Diciamocelo, i prof così non sono molti, se si è fortunati se ne trovano 3 forse 4 in tutto il percorso scolastico, io appartengo a questa schiera perché amo che i ragazzi si sentano a loro agio con me, mi piace che si confidino e che mi chiedano consigli, mi fa sentire utile aldilà della scuola e della materia che insegno.
Nella vita di Alberto ci sono gli alunni, gli amici e anche alcuni colleghi con cui ha stretto un rapporto speciale che va oltre quello lavorativo, tra questi c’è Serena Serena è la più bella di tutte le scuole del regno, la Diego Armando Maradona delle professoresse. È sposata? Sì. È innamorata di suo marito? Sì. Io sono sposato? No. Suo marito, il mio amico Marco, mi è pure simpatico e non solo perché è juventino; perché lui, come me, ha sofferto. Serena ha bisogno dell’amicizia di Alberto pur non volendo chiedergliela, ha bisogno di qualcuno che lotti per lei, che voglia starle accanto anche se lei cerca di tenerlo a distanza e Alberto è la persona giusta. Tutto questo gli darà modo di capire cosa è importante nella vita e che la sua cotta per Serena deve essere messa in secondo piano in favore di un’amicizia solida, lui deve diventare per lei un pilastro, la stampella su cui appoggiarsi e fare sempre affidamento. Alberto ce la metterà tutta per essere la versione migliore di se stesso e sorreggere questa donna che senza il supporto di chi le vuole bene non può affrontare tutto quello che le sta per piombare addosso.
Le cose belle sono curve è un libro intenso con un protagonista che fa della leggerezza e del sarcasmo il suo stile di vita. Non è un libro per tutti, come vi dicevo all’inizio, ma può essere di conforto a chi vive un momento difficile e ha bisogno di sentire quanto l’amicizia sia fondamentale.