Le circostanze di Amanda Craig
Trama Una coppia profondamente in crisi, lei architetto lui giornalista, non solo non si possono permettere di divorziare ma non riescono neanche più a vivere a Londra, vista la crisi economica. A lui hanno chiuso il giornale, lei ha perso il lavoro.
La casa in cui vivono non si riesce a vendere per un prezzo accettabile: l’unica soluzione sembra essere quella di affittarla e con i soldi dell’affitto andare a stare in un posto molto più economico, una località remota del Devon. E così, la coppia che non funziona con i loro tre figli si trasferisce. E qui si apre la visione non più idilliaca da turista, ma grama da residente della vita in campagna, una campagna povera, piena di immigrati pagati una miseria, e di inglesi favorevoli alla Brexit. In più aleggia sulla casa che hanno affittato un mistero, perché l’affitto è ridicolmente basso, e presto scoprono il motivo: il precedente abitante era stato ammazzato proprio nel posto in cui vivono. Pubblicato nel 2017, è stato nominato libro dell’anno dal Guardian, Observer, New Statesman, Telegraph, Irish Times e Financial Times.
Recensione a cura di Dannyella – Le circostanze di Amanda Craig. Edito il 21.02.2019 da Astoria. Genere: narrativa contemporanea. 507 pagine.
Si contano sulle dita di una mano le case editrici di cui comprerei le nuove pubblicazioni a occhi chiusi. Una di queste è sicuramente Astoria di cui, come già detto in altri luoghi, apprezzo molto il pensiero editoriale e il fatto che stia mettendo su un catalogo di tutto rispetto.
In questa recensione vi voglio parlare della loro ultima pubblicazione: il romanzo di Amanda Craig, Le circostanze.
L’autrice è purtroppo ancora sconosciuta al pubblico italiano, ma all’estero è molto apprezzata e rinomata. È Astoria, quindi, a pubblicarla per la prima volta in italiano e mi auguro che arrivino presto anche gli altri suoi romanzi.
Non sono l’unica alla quale, leggendo il suo romanzo, è venuto in mente Trollope, tra l’altro anche citato a un certo punto del romanzo, visto che è spesso paragonata a lui e a altri autori del calibro di Dickens. Una penna moderna dallo stile classico, quindi, una scrittura prolissa che non ti stanchi di leggere, una descrittività che mette a proprio agio. Insomma, per chi adora quelle scritture dal retrogusto classico è una penna assolutamente da non perdere.
Per quanto riguarda la trama siamo alle prese con più protagonisti, in perfetto stile Trollope. In primo luogo ci sono Lottie, Quentin e la loro famiglia composta dalle due figlie ancora bambine e innocenti e dall’adolescente Xan. In questo caso da una parte siamo alle prese con la fine di un matrimonio, entrato in crisi dopo la nascita delle figlie: un evento che cambia troppo una donna e che non cambia abbastanza un uomo.
«Ricordami, come hanno fatto gli uomini a diventare padroni del mondo.»
«Le donne hanno figli.»
Abbiamo Xan alle prese con il suo primo amore, il suo primo lavoro e la delusione che la vita inevitabilmente ti riserva quando hai tanti sogni e aspettative. La loro famiglia è costretta, in ristrettezze economiche a lasciare Londra e affittare una casa in campagna, cambiando completamente il loro stile di vita e il loro modo di essere.
Innamorarsi di un luogo può essere tanto entusiasmante e divorante quanto innamorarsi di una persona.
Ma la loro è solo una delle famiglie protagoniste di questo romanzo: abbiamo Sally intrappolata in un matrimonio senza figli e completamente coinvolta nel suo lavoro di assistente sociale.
Poche cose sono dolorose come odiare e disprezzare qualcuno che un tempo hai amato e ammirato.
E molti altri personaggi vi aspettano in queste pagine dove certo non vi annoierete e non vi sentirete soli.
Una riflessione finale merita la persona di Amanda Craig che nei ringraziamenti ammette di vivere un matrimonio felice, di non conoscere le torture del divorzio e ringrazia la madre per l’esempio duraturo di amore che le ha dato. Insomma, i suoi ringraziamenti sono piacevoli da leggere tanto quanto il suo romanzo.
Ottimo il lavoro della case editrice Astoria, e complimenti anche al lavoro di traduzione di Valentina Ricci che ha tradotto un libro che tutte le traduttrici, compresa me, le invidiano.
Anche a me è piaciuto molto e mi auguro di trovare tradotti altri suoi libri. Avevo sentito un’intervista a Fahrenheit radio 3. Per Astoria devo dire che pure la copertina è bellissima.
Veramente una scoperta, questa scrittrice. Ora sto leggendo l’ultimo pubblicato, Un castello di carte, altra ottima lettura. Aggiungo anche i miei di complimenti alla casa editrice Astoria che propone scelte di qualità. Bravi