L’avventura di Michelangelo di Costantino D’Orazio

Irrequieto, sanguigno, coraggioso, fin da bambino Michelangelo Buonarroti coltiva un desiderio: raccontare storie ed emozioni attraverso sculture, quadri e affreschi. Dall’età di dodici anni, non c’è giorno in cui non prenda un pennello per dipingere o un martello per scolpire, cercando di far sembrare viva ogni figura. Ogni sua creazione rappresenta una nuova avventura, una sfida in cui dimostrare il suo talento e la sua immaginazione. Molti lo considerano un uomo burbero, un personaggio con cui si finisce sempre per litigare, un artista dal carattere impossibile. In realtà, Michelangelo è un ragazzo dal cuore grande, un fratello generoso, un figlio attento, un maestro che ama l’avventura e non teme di correre i rischi che la vita gli pone. Anche quando sbaglia, cerca sempre una soluzione, se cade ha il coraggio di rialzarsi, di fronte ai nemici non ha paura di affermare le sue idee. Quelle che ancora oggi riconosciamo nelle sue opere immortali, dalla Pietà agli affreschi della Cappella Sistina, dal Mosè al Giudizio Universale. Età di lettura: da 11 anni.

L’avventura di Michelangelo di Costantino D’Orazio, romanzo per ragazzi pubblicato da Il battello a vapore il 10 maggio.

Dopo Mistero Caravaggio non vedevo l’ora che uscisse un nuovo volume di questa che spero diverrà una serie longeva. Per il prossimo volume mi piacerebbe Leonardo, la personalità più affascinante di sempre, ma sarà un successo in ogni caso perché la prova di D’Orazio è coinvolgente e in grado di appassionare lettori di ogni età, anche chi come me di anni non ne ha certo undici.

Mi sono immersa nella storia di Michelangelo con parecchie certezze e ho ritrovato il genio dell’artista, la sua irruenza, il suo carattere definito da molti difficile, ma che in realtà nascondeva solo la voglia viscerale di creare opere prive di imperfezioni che potessero creare stupore e meraviglia in chi le osservava.

A lui dobbiamo alcuni tra i più grandi capolavori del nostro patrimonio artistico, tutto ciò in cui si è cimentato è diventato esempio altissimo di bellezza e perfezione e sfido chiunque a non rimanere affascinato di fronte alle sue opere.

Michelangelo ha votato la sua vita all’arte, non si è concesso distrazioni ed è arrivato alla soglia dei novant’anni, un’età incredibile per qualsiasi epoca, ma ancor più per il Rinascimento. In questo romanzo è lui stesso a raccontare la sua storia e lo fa senza mezzi termini e mezze misure, mostrandosi come vuole essere ricordato e non come un uomo burbero e difficile. Certo non si è mai tirato indietro e non ha mai accettato di essere preso per il naso, questo no, ma quando si è ribellato e ha risposto per le rime al suo interlocutore ne aveva tutti i diritti.

Ho amato i passaggi in cui emerge la rivalità con Leonardo e Raffaello. Ho sempre immaginato i tre come acerrimi nemici e non credo di essermi sbagliata più di tanto. Si narra che Raffaello lo considerasse un maestro e che fossero in rapporti cordiali, ma preferisco di gran lunga la versione in cui i due non perdessero occasione per primeggiare sull’altro. Una sana competizione mi sembra di grande stimolo per entrambi, ma se Michelangelo è andato per la sua strada credo che Raffaello abbia attinto molto da lui e che senza le sue opere a fare da esempio non sarebbe stato così grande. In L’avventura di Michelangelo vengono messi in luce i caratteri agli antipodi, Michelangelo è concentrato unicamente sull’arte e non ha tempo per altro, se lo vogliono devono accettarlo così com’è, talento unico e poco avvezzo a socializzare, tutto il contrario di Raffaello che è l’anima della festa, allegro, gioviale, simpatico, amante delle donne. E con Leonardo? Nel libro si narra che il buon da Vinci gli abbia messo i bastoni tra le ruote per la collocazione del David, così bello che voleva oscurarlo relegandolo in un angolo sotto la loggia della Signoria e non davanti a Palazzo Vecchio. Che bischero quel Leonardo.

È stato bello scoprire gli aneddoti che stanno dietro alle opere più famose, perché i libri di arte restano spesso in superficie e non ti danno l’idea di quello che succede, delle difficoltà che gli artisti si sono trovati davanti e di come sono riusciti a risolverle. Invece questa è la parte più interessante, al pari degli inizi, quando vediamo il giovane Michelangelo che mostra in pochissimo tempo tutto il suo enorme talento e quanta invidia questo generi in altri ragazzi. Queste sono le cose che amiamo scoprire, queste sono le cose che possono portare i giovani ad appassionarsi e quindi ringrazio Costantino D’Orazio e il battello a vapore per aver deciso di dar modo anche ai ragazzi di scoprire quanto di bello c’è dietro a un’opera d’arte e quanto l’unicità di ogni artista sia fondamentale.

4 stelle

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.