L’appartamento a Parigi di Kelly Bowen
Nella Parigi del 1940, l’ereditiera Estelle Allard cresce immersa nei privilegi che il suo status familiare le concede, ma privata dell’amore dei suoi genitori, grandi assenti nella sua vita. Tuttavia, quel vuoto viene colmato da un gruppo di amici molto stretti, che diventano la sua nuova famiglia.
Durante la Seconda guerra mondiale, però, quando Parigi è occupata dai tedeschi, i suoi amici vengono deportati a uno a uno, e Estelle, disperata, si ripromette che farà qualsiasi cosa per contribuire a sconfiggere i nazisti.
Nel 2017, l’ultima cosa che Aurelia Leclaire si aspetta, alla morte di sua nonna, è ereditare un piccolo appartamento parigino rimasto inutilizzato per più di mezzo secolo e inaspettatamente pieno di gioielli e opere d’arte. Forse, però, il discendente di uno dei pittori amati e collezionati da Estelle, Gabriel Seymour, può aiutarla a ricostruire la storia della nonna, e a capire il senso di quel deposito segreto pieno di armi, lettere e foto sbiadite di passaporti, fino a imbattersi nelle foto dell’ufficiale tedesco Hermann Göring… Chi era veramente sua nonna?
L’appartamento a Parigi di Kelly Bowen, romanzo storico in uscita oggi, 22 luglio, grazie a leggereditore.
Non so resistere ai libri ambientati a Parigi durante la seconda guerra mondiale, ancora di più che questi si svolgono su due piani temporali e vi è un mistero da svelare. Quindi capirete bene che questa trama sia stata per me un vero e proprio richiamo alla lettura che si è rivelata proprio come immaginavo interessante e avvincente. Protagoniste nonna Estelle e nipote Aurelia, ma non pensate di vederle interagire perché farete la loro conoscenza su due diversi piani temporali, la giovane Estelle negli anni Quaranta e la trentenne Aurelia nel 2017.
Aurelia scopre di aver ereditato un appartamento a Parigi dalla sua amata nonna e non riesce a capire come questo sia possibile visto che nessuno ne conosceva l’esistenza prima della lettura del testamento. Ciò che la lascia sconvolta una volta giunta in questo lussuoso appartamento è il suo contenuto, ovunque si gira trova tracce di collaborazionismo e non riesce a credere ai propri occhi. Come può sua nonna essere stata in combutta coi nazisti? L’appartamento sembra essere inutilizzato da tantissimi anni, la polvere ricopre ogni cosa, ma ai muri sono appesi quadri che meriterebbero di stare in un museo e l’armadio trabocca di abiti di alta sartoria. Il ritrovamento di una cartolina firmata da Hermann Göring e indirizzata alla nonna non lascia più nessun dubbio a Lia, sua nonna non era la persona che lei aveva sempre pensato e con molte probabilità i quadri di quell’appartamento sono stati rubati dai nazisti.
sua nonna, una donna che aveva appeso fuori la bandiera francese, ogni maggio per festeggiare, una donna che aveva ripetutamente dichiarato il suo amore per il Paese, non era stata affatto una cittadina patriottica. Sua nonna era stata una bugiarda e una traditrice e un’imbrogliona. Sua nonna era stata una collaboratrice nazista.
Immediato saltare a questa conclusione, ma le cose potrebbero essere ben diverse da come appaiono e sarà proprio un critico d’arte, Gabriel Seymour, nipote di uno degli artisti della collezione a farle capire che potrebbe esserci una spiegazione diversa. Se lei è certa che la nonna fosse una brava persona non può pensare che si sia macchiata di un crimine simile.
Per fortuna in nostro soccorso arrivano i capitoli che vedono Estelle Allard protagonista. Estelle è una bellissima ragazza, un’ereditiera che vive da sola a Parigi e che non ha mai dovuto preoccuparsi in vita sua. Le cose cambiano quando la città cade in mano ai nazisti, a questo punto Estelle capisce che deve fare qualcosa per aiutare quella che è stata la sua famiglia e non solo, deve fare tutto il possibile perché gli alleati possano sconfiggerli. Estelle può contare sulla sua reputazione e sulla sua avvenenza per farsi aprire molte porte e passare come la cantante svampita che farebbe di tutto per mantenere il suo tenore di vita. Estelle però non è svampita per niente e tutte le sue mosse sono studiate fin nei minimi particolari.
Le protagoniste sono però tre, abbiamo Lia, abbiamo Estelle e per ultima c’è Sophie. Sophie è legata sia a Estelle che a Gabriel, a Estelle perché le loro strade si sono incrociate proprio a Parigi e a Gabriel perché era la sorella di suo nonno e tutti la credevano morta durante un bombardamento a Varsavia nel 1939. Una foto ritrovata nell’appartamento di Estelle mostra chiaramente che così non è stato e l’autrice ci darà modo di vedere quanto le donne fossero importanti durante il conflitto e quanto abbiano fatto per permettere agli alleati di sconfiggere i nazisti.
Se come me amate libri di questo genere non potete farvi sfuggire L’appartamento a Parigi ma io mi sento di consigliarlo anche a chi non ha mai approcciato a questo genere, a chi si tiene ben lontano da tutto ciò che riguarda la seconda guerra mondiale perché i due piani temporali vi daranno modo di leggere gli eventi da più punti di vista e in questo caso un ruolo molto importante è rivestito dall’arte, vi sembrerà di avere davanti ai vostri occhi le ballerine di Degas e avrete modo di veder nascere anche un amore che potrebbe aprire le porte non solo a un sentimento importante, ma anche a un cambiamento radicale della vita dei protagonisti. Siete pronti a buttarvi?