L’amico fedele di Sigrid Nunez

Trama Karen Blixen era convinta che si potesse rendere tollerabile ogni sofferenza inserendola in una storia, come se le parole fossero un balsamo che lenisce ogni ferita. Ma è davvero così? C’è solo una persona cui la protagonista del romanzo potrebbe chiederlo, una sola persona di cui si fiderebbe: il suo più vero e caro amico. Ma non può farlo. Troppo tempo è passato da quando si sono conosciuti, lui professore di un corso di scrittura e lei la sua studentessa più promettente. Quelle lezioni le hanno aperto un mondo fatto di libri. Le hanno insegnato che nessuna pagina scritta è mai sprecata perché, anche se non funziona, si può trarne un insegnamento. Le hanno impresso nella mente le parole di Rilke: se si riesce a vivere senza scrivere, allora meglio non fare lo scrittore. Poche ore nelle aule dell’università e i due sono diventati inseparabili. Un’amicizia che si è nutrita di sapere, pensieri e poesia. Ed è a questi ricordi che la protagonista si aggrappa di fronte all’eredità inaspettata che lui le ha lasciato: un simpatico e ingombrante alano. Perché il professore era d’accordo con Kundera – le relazioni tra umani e animali sono idilliache – e forse aveva ragione anche in questo. Forse dietro quel regalo si nasconde qualcosa. O forse l’amore merita sempre una possibilità. Perché più il tempo passa, più la natura di ciò che la legava all’amico assume forme diverse, sopite, mai confessate. Chissà se è arrivato il momento di dare vita al romanzo che non ha mai avuto il coraggio di scrivere.

L’amico fedele di Sigrid Nunez. Edito il 26.09.2019 da Garzanti. Genere: narrativa contemporanea. 225 pagine

Sono diventata una scrittrice non perché fossi alla ricerca di un senso di comunità, ma piuttosto perché potevo farlo in solitudine, nascosta nella mia stanza. È una fortuna aver scoperto che scrivere libri ha reso possibile il miracolo, essere rimossi dal mondo e farne parte, allo stesso tempo.

Con queste parole, l’autrice Sigrid Nunez  ha accolto il National Book Award, assegnatole per il suo ultimo romanzo, The Friend, uscito l’anno scorso negli Stati Uniti, e in uscita in Italia il 26 settembre, per Garzanti, col titolo L’amico fedele, nella traduzione di Stefano Beretta.

Nel suo pensiero è racchiuso il motivo per il quale ho scelto di leggere questa storia: del resto quando leggete non sentite anche voi la necessità di isolarvi dal vostro mondo per essere trasportati in un mondo completamente diverso? Ed è quello che avviene in maniera totale e appagante durante la lettura di questo romanzo, che sembra una lunga lettera che la protagonista dedica all’amico che è stato il suo insegnante di scrittura, suo amante, suo mentore, confidente e amico fino al giorno in cui si è inaspettatamente tolto la vita.

Sembra quindi di trovarsi di fronte a un tentativo di elaborazione del lutto da parte della protagonista che, in prima persona, si rivolge all’amico con un tu che non potrà più trovare risposta. Ne viene fuori il ritratto impietoso di un uomo ben lontano dall’essere perfetto, un professore che approfittava della sua posizione di prestigio per collezionare giovani amanti, un uomo incapace di trascorrere una notte da solo.

All’inizio del romanzo, la protagonista si ritrova invitata a prendere un caffè dalla moglie numero tre del defunto marito. Un incontro carico di aspettative e ansie, che finirà in maniera inaspettata con lei che si ritroverà ad adottare il gigantesco alano appartenuto all’amico e rimasto solo. Proprio lei che nel contratto d’affitto è specificato che non può tenere cani in casa. Ma sarà proprio il cane Apollo, l’unico con il quale la protagonista riuscirà a condividere il dolore per il lutto e tra una passeggiata al parco e il letto condiviso che si creerà un legame speciale tra una coppia improbabile.

Consiglio questo libro a chi è alla ricerca di una lettura intima, di un viaggio nella mente umana che tratta le problematiche del lutto, del suicidio, dell’amore, dell’amicizia e dei confini di questi sentimenti… e poi c’è lui, Apollo, questo cagnolone gigante che merita un posto sui vostri scaffali.

Magnificamente scritto. Una riflessione profonda sul valore della letteratura e della memoria. Vanity Fair

4 stelle

 

Potrebbero interessarti anche...

Una risposta

  1. Deb LR ha detto:

    Questa scelta di narrare la storia come quasi fosse una lettera è molto particolare, però in effetti si adatta bene

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.