L’allieva di Sherlock Holmes di Laurie R. King

Nel 1915, Sherlock Holmes è in pensione e tranquillamente impegnato nello studio delle api da miele quando una giovane donna si imbatte letteralmente in lui, nella campagna del Sussex Downs. Quindicenne, goffa, egoista e recentemente orfana, la giovane Mary Russell mostra un intelletto tale da impressionare persino Sherlock Holmes in un confronto arguto e di raffinata intelligenza. Sotto la sua riluttante tutela, questa modernissima donna del ventesimo secolo si dimostra un’abile protetta e una compagna degna del detective vittoriano. Nel loro primo caso, devono rintracciare la figlia rapita di un senatore americano e confrontarsi con un avversario davvero astuto: un attentatore che ha messo in allarme gli investigatori e che non si fermerà davanti a nulla per porre fine alla loro “inedita” collaborazione.

L’allieva di Sherlock Holmes di Laurie R. King, primo volume della serie Mary Russell and Sherlock Holmes, pubblicato da leggereditore il 19 maggio.

Parto con il punto di forza di questo libro, la copertina, amore a prima vista. L’avrei notata subito appena messo piede in libreria e mi sarei convinta ad acquistare il libro. Peccato che ciò che ho trovato all’interno non sia riuscito a conquistarmi. Ho portato avanti la lettura per inerzia, perché mi ero presa un impegno se fosse stata una lettura per diletto, devo essere sincera, avrei mollato.

Con queste premesse, che so non essere delle migliori, vi parlo di Mary Russell, la protagonista di questa serie composta da tantissimi volumi, una serie che ha conquistato i vertici delle classifiche e ha un rating molto alto su Goodreads. Tutto questo per dirvi che la lettura è soggettiva e che ciò che non piace a me potrebbe conquistare voi.

Mary Russell ha quindici anni e la sua vita è a un punto di svolta. Rimasta orfana a causa di un incidente viene affidata a una zia che vive nel Sussex, una zia che la ritiene una gran seccatura e non ha molta voglia di trascorrere del tempo con lei. Mary è d’accordo, loro non hanno nulla in comune, la zia sembra essere solo interessata all’eredità di Mary non certo alla sua persona e questo non può farle avvicinare in alcun modo. Un giorno, vagando per la campagna inglese incontra uno degli uomini più famosi d’Inghilterra, Sherlock Holmes.

Holmes si è ritirato, ha lasciato Londra e si sta dedicando allo studio delle api, le gerarchie degli alveari lo affascinano e vuole scoprire tutto il possibile su questi piccoli soldatini e sull’apicoltura. Appena si imbatte in Mary rimane colpito dalla sua intelligenza e dalla capacità di osservazione di questa giovane donna così insolita e piena di idee. Proprio per queste motivazioni decide di portarla a vedere casa sua e la introduce nella sua vita prendendola come apprendista.

Le interazioni tra Holmes e Russell sono interessanti, anche divertenti, sembrano capirsi al volo, senza alcuno sforzo e Mary do sfoggio di una mente brillante e acuta in ogni occasione. Holmes le insegna tutto ciò che sa e lei apprende come una spugna, tanto da rischiare di diventare in breve tempo più brava del maestro. Iniziano ad arrivare alla loro attenzione i primi casi da risolvere, semplici che si esauriscono nell’arco di poche pagine e poi c’è il caso, quello che occupa buona parte del libro e che metterà Holmes e Russell in pericolo.

Se siete affezionati a Sherlock Holmes versione originale quasi certamente storcerete il naso perché tutti gli amanti di Arthur Conan Doyle sono molto ancorati a come lo ha descritto e fatto vivere quindi potrebbe essere complicato abituarsi a quest’uomo che sembra aver messo da parte Watson per dedicarsi a una ragazzina alle prime armi e all’apicoltura. Forse una delle pecche maggiori è proprio il modo in cui l’autrice rilega Watson a personaggio secondario, di sfondo, uno a cui Holmes non si sente di dovere nulla e a cui non deve nemmeno raccontare cosa gli accade e che la sua vita è in pericolo.

Siccome sono una persona curiosa sono andata a sbirciare cosa succede nei libri successivi e ho capito che questa serie non fa per me, ma chi ama il personaggio di Sherlock Holmes e ha voglia di scoprirne una versione con qualche modifica, e sa apprezzare una giovane protagonista con tanti pregi, forse troppi, senza che questa le sia indigesta, credo dovrebbe dare un’occasione a L’allieva di Sherlock Holmes.

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