L’abuso invisibile: Perché nessuno si rende conto che “lasciarlo subito” non è possibile di Federica D’Ascani
“Ciao, sono Federica. Sono una editor di romanzi, una scrittrice, una moglie, una madre… e da un bel po’ di anni una membra onoraria del club “Sono scesa nell’inferno, sono risalita, mi sono sentita dire trecento volte che me la sono cercata perché sono sostanzialmente un’inetta, sto cercando ancora oggi di accettare tutto quello che mi è accaduto, perdonandomi di giorno in giorno, e a fronte di questo desidero fortemente mandare a quel paese chiunque dica che è stata colpa mia.”
Inizia così questo mio saggio/memoire. E sì, lo ammetto, il nome del club è un po’ altisonante… ma era meglio di qualcosa tipo: “Non giudicate, anche se ci siete passati. Che poi, se ci siete passati, non giudichereste mai, quindi…”. Perché sarebbe stato… com’è che dicono? Arrogante. Sì. Ma sentite cosa vi dico: ringraziate il cielo se non sapete, se tirate a indovinare, se cercate di “immedesimarvi”.
Se studiate in maniera forsennata e vi avvicinate del due percento alla realtà. Perché quella è brutale, inimmaginabile, quasi fantascientifica. Potreste non sapere, per esempio, che quando si parla di relazione tossica ci si riferisce letteralmente alle sostanze che gli ormoni rilasciano durante l’abuso, drogando la vittima a sua insaputa. Oppure che esistono vari tipi di soggetti abusanti, dallo psicopatico all’istrionico, dal narcisista al borderline. E che a seconda della persona in cui ci si imbatte, l’inferno può essere più o meno vicino e con dinamiche del tutto opposte l’una all’altra.
Per dirvene un’altra, sapevate che non è quello che io chiamo “Mr Poppante” a costringere la compagna ad allontanarsi da tutti, isolandola, ma che è la compagna stessa a volerlo perché indotta psicologicamente, e inconsapevolmente, a farlo? E che i narcisisti quando fanno sesso con qualcuno si stanno praticamente masturbando?
Dal momento che si continua a chiedere alle vittime: “Ma per quale motivo non lo hai lasciato subito?”, io ho deciso di rispondervi una volta per tutte. Spiegandovi perché è impossibile farlo.
L’abuso invisibile: Perché nessuno si rende conto che “lasciarlo subito” non è possibile L’abuso invisibile: Perché nessuno si rende conto che “lasciarlo subito” non è possibile di Federica D’Ascani pubblicato l’11 maggio 2022
Sapete, leggo da tutta la vita, credo che non ci siano generi a cui non mi sia approcciata almeno una volta nel corso degli anni, in primis perché mi piace sperimentare e poi per stabilire se quel particolare libro era nelle mie corde o meno. Certo, ho sempre avuto una predilezione per le storie d’amore ma non ho mai disdegnato nulla. Negli ultimi tempi però, per sfuggire ad una realtà sempre più angosciante, le mie letture hanno quasi sempre una veste romantica e scanzonata perché ho bisogno di evasione, ho bisogno di vedere il bello almeno per qualche ora al giorno, quindi, quando seguivo sulle sue pagine facebook l’evolversi del nuovo progetto dell’autrice ho ponderato a lungo se leggerlo in questo momento o rimandarlo a tempi diversi. Solo che la voce della mia coscienza mi diceva che quel libro andava letto a prescindere da tutto. Prima di tutto per me stessa, per capire i comportamenti di chi ho incontrato nel passato e di chi mi circonda ora e poi poter intuire da alcuni comportamenti se un’amica ha bisogno di aiuto. Quindi, ragazze mie, da questa recensione non aspettatevi che vi parli di una storia d’amore, né di un romanzo ricco di umorismo, né tantomeno di una storia di passione travolgente. Questa è una storia reale, vera, una vicenda che ha colpito l’autrice in primis e colpisce il lettore, una vicenda che fa ragionare, che fa chiedere, a più riprese, durante la lettura ma allora era così? No, allora era nell’altro modo.
In questa storia, l’autrice sviscera, rifacendosi alle sue esperienze personali, tutte le azioni, tutte le “cattiverie”, tutte le forme di abuso che un narcisista può mettere in atto per indurre la propria vittima a fare solo quello che vuole lui, solo quello che gli da il brivido di essere un essere potente e al di sopra di tutto. Lo scopo dell’autrice è quello di aiutarci ad individuare personalità disturbate, di metterci in guardia, di farci capire che potremmo essere vulnerabili, non perché siamo incapaci o stupide, né perché siamo masochiste nell’anima. No, non siamo questo ma anche la più forte tra noi può avere un momento di solitudine e soccombere al fascino di qualcuno pronto a rubarci tutta la voglia di vivere, pronto a cibarsi di quella luce interiore che ci ha sempre fatto stare bene con noi stesse e con gli altri, riducendoci ad un guscio vuoto che, però, allo stesso tempo è pronta a combattere con le unghie e con i denti pur di salvare quello che pensa sia il grande amore della sua vita e non perché ama ancora quell’uomo, no lo fa perché lui l’ha “indotta” a pensarlo.
Passo dopo passo ci descrive tutte le fasi della discesa all’inferno, lo fa con chiarezza, a tratti si avverte tutta la crudezza della vicenda, ci dice le cose come le ha vissute, non ci indora la pillola e, per questo, almeno per quanto mi riguarda, la ringrazio.
La verità? Sì, questo libro fa male, personalmente, leggendolo ho fatto un brutto salto all’indietro, sono tornata in un periodo oscuro del mio passato e ho compreso alcuni dei comportamenti subiti e anche qualcosa in più su me stessa. La mia fortuna? Quella di non essere mai arrivata al periodo “Grande gelo” una delle fasi descritte dall’autrice e, a posteriori, posso dire che solo quello mi ha salvato da una situazione più che brutta.
Leggetelo, forse vi servirà per aprire gli occhi, forse capirete che in certi casi l’avete scampata bella, forse vi farà capire se c’è qualcosa che non vi quadra del tutto in una certa situazione, io da parte mia, non posso fare a meno di consigliarlo, a me è servito. Mi è servito per liberare quel groppo che avevo in gola da circa vent’anni