La Voce Nascosta delle Pietre di Chiara Parenti
L’agata mi dà coraggio
L’acquamarina mi regala felicità
Ho imparato ad ascoltare le pietre
Solo loro conoscono il mio destino
Trama «Segui le pietre, solo loro regalano la felicità.» Luna è una bambina quando il nonno le dice queste parole speciali insegnandole che l’agata infonde coraggio, l’acquamarina dona gioia e la giada diffonde pace e saggezza. E lei è certa che quello sia il suo destino.
Ma ora che ha ventinove anni, Luna non crede più che le pietre possano aiutare le persone. Non riesce più a sentire la loro voce. Per lei sono solo sassolini colorati che vende nel negozio di famiglia, mentre il nonno è in giro per il mondo a cercare gemme.
Perché il suo cuore porta ancora i segni della delusione. Si è fidata delle pietre, di quello che nascondono, di quello che significano. Si è fidata di quel ragazzo di sedici anni che attraverso di loro le parlava di sentimenti. Dell’amicizia che cresceva ogni giorno e racchiudeva in sé la promessa di un amore indistruttibile. Leonardo era l’unico a credere come lei nel fascino dei minerali e dei cristalli. Leonardo che in una notte di molti anni prima l’ha abbandonata, senza una spiegazione, senza una parola. E da allora il mondo di Luna è crollato, pezzo dopo pezzo. A fatica lo ha ricostruito, non guardando mai più indietro.
Fino a oggi. Fino al ritorno di Leonardo nella sua vita. È lì per darle tutte le risposte che non le ha mai dato. Risposte che Luna non vuole più ascoltare. Fidarsi nuovamente di lui le sembra impossibile. Ha costruito intorno al suo cuore un muro invalicabile per non soffrire più. Ma suo nonno è accanto a lei per ricordarle come trovare conforto: il quarzo rosa, la pietra del perdono, e il corallo che sconfigge la paura. Solo loro conoscono la strada. Bisogna guardarsi dentro e avere il coraggio di seguirle.
Un debutto potente, una storia unica, un mondo affascinante come quello delle pietre. Un romanzo intenso sulle emozioni. Sulle scelte dettate dalla vita e sul coraggio di sovvertirle per seguire i propri desideri. Perché per ognuno esiste una pietra che può donare la felicità.
«Correte, cadete, rialzatevi, e non abbiate paura di sporcarvi. I tesori più grandi sono ben nascosti, i diamanti affondano nel fango, ma non dovrete mai smettere di cercare! Cercate, cercate e, se non trovate quello che davvero volete, continuate a cercare ancora. Non arrendetevi, non è solo uno il sentiero che porta alla felicità. Voi seguite una strada che sia solo la vostra, seguite le pietre, loro vi indicheranno la via. E se vi perderete, vi riporteranno a casa.»
Recensione a cura di Paulina B. Lawrence. Ho appena finito di leggere l’ultimo romanzo di Chiara Parenti, La Voce Nascosta delle Pietre, edizione Garzanti 2017, e qui di seguito troverete la mia opinione. Leggete fino in fondo!
La Voce Nascosta delle Pietre è un romanzo dalla struttura articolata nel quale si intrecciano le storie di molti personaggi. Leonardo e Luna ne sono i protagonisti principali, ma la loro vicenda è legata – e in molti modi addirittura guidata – dalla figura di nonno Pietro, personaggio cardine a cui è difficile non affezionarsi. Ci sono molti altri personaggi nel romanzo, che sembrano vivere sullo sfondo della vicenda ma in realtà interagiscono in modo fondamentale con i protagonisti e ne influenzano le scelte e i pensieri: mi riferisco ad Ambra e Laura, le madri dei due protagonisti, ad Alfredo, il collaboratore di nonno Pietro, al padre di Leonardo, a Giulio, a Giada, a Lavinia, e a Britta. Non vi anticipo nulla su di loro, affinché possiate scoprirli ad uno ad uno con i loro modi di essere quando sarete voi a leggere il romanzo.
Si tratta fondamentalmente di un romanzo sull’Anima Gemella, e su come il destino (o le pietre, o nonno Pietro!) ci riconducano sempre da lei. Il nome della protagonista, Luna, non è scelto a caso, e infatti il titolo di una delle due parti che compongono il romanzo si rifà ad una fase lunare, e la pietra di luna – assieme al diamante – ha un ruolo fondamentale nel romanzo, come lo ha avuto nella vita di Chiara Parenti (continuate a leggere!).
Dal punto di vista strutturale, La Voce Nascosta delle Pietre si compone di un Prologo, una prima parte intitolata Eclissi, una seconda parte intitolata Luna Nuova, e un Epilogo. Nella prima parte, i capitoli si avvicendano alternati, uno riferito al passato, e uno riferito al presente. Ho trovato questa costruzione ingegnosa, ma a tratti faticosa: durante la lettura dei 32 capitoli che compongono questa parte, ho sempre avuto l’impressione di nuotare contro corrente, una bracciata avanti nel prosieguo della trama, e poi un’ondata che mi riportava indietro, al passato. La seconda parte è invece ambientata tutta nel presente, ed è più scorrevole da leggere, sebbene trovo che in linea generale il romanzo sia davvero molto lungo. Per alleggerirlo penso sarebbe bastato non insistere troppo su alcuni concetti e non ribadire eccessivamente alcuni sentimenti, che l’autrice aveva già sviluppato bene a tutto tondo in precedenza, e che nonostante ciò si ritrovano più volte ripetuti nel corso della lettura.
Ogni singolo capitolo – dei 57 totali che costituisco la prima e la seconda parte del romanzo – è preceduto dalla descrizione di un cristallo, che ha attinenza diretta con lo svolgersi della trama e con il momento preciso in cui viene menzionato. Io personalmente mi interesso di cristalloterapia già da qualche anno, ed è soprattutto questo il motivo che mi ha spinta a decidere di leggere questo romanzo. Mi aspettavo di trovarvi il potere delle pietre – che io conosco e apprezzo – applicato alla vita quotidiana dei personaggi, e non sono rimasta affatto delusa, anzi. I cristalli sono parte viva del romanzo, tracciano la via ai personaggi e ne guidano le scelte e gli stati d’animo. Le pietre sono viste anche come compagne confortanti, e io so quanto ciò sia vero, perciò ho apprezzato il fatto che l’autrice abbia evidenziato questo aspetto. Ho letto alcune delle recensioni che sono state scritte su questo romanzo, e ho trovato qualche lettore molto deluso: forse alcuni si aspettavano un trattato di mineralogia applicata?…A me sembra che lo scritto di Chiara Parenti sia stato presentato chiaramente al pubblico come un romanzo di sentimenti in cui si tratta anche del potere di guarigione dei cristalli, quindi sinceramente non capisco perché aspettarsi qualcosa di diverso. Un romanzo d’amore con al suo interno un trattato di mineralogia sarebbe risultato alquanto noioso, e forse pure ridicolo, a mio avviso. Invece, di ogni pietra l’autrice ci presenta il potere di guarigione, e l’influenza viva che il singolo cristallo può avere nella vita di chi lo porta con sé o lo indossa, e a me ciò è piaciuto molto. Alla fine del romanzo troverete anche una breve intervista con l’autrice, in cui lei stessa vi spiega come ha iniziato ad appassionarsi ai cristalli, e che influenza hanno avuto nella sua vita: leggetela.
Il romanzo di Chiara Parenti, al di là del mio personale interesse per i cristalli, mi ha fatto ricordare alcune vicende del passato, che sicuramente in molti abbiamo vissuto: quella persona (in questo caso il nonno) a cui siamo particolarmente affezionati da piccoli e di cui è difficile accettare la dipartita, quell’amore adolescenziale che spesso nasce da un’amicizia e che ha un carattere talmente viscerale da sconvolgerci, quel primo fidanzato serio che in realtà è un appiglio per restare aggrappati alla vita così come ci hanno insegnato che debba essere: una famiglia, un lavoro, dei figli, le vacanze al mare…E poi arriva la ribellione, la crescita della protagonista, che infine riesce a trovare una dimensione sua all’interno di se stessa. Confesso che mi sono ritrovata a piangere durante i capitoli dedicati al nonno nella seconda parte del romanzo. Nonostante tutto ciò, devo dire che ho trovato tutta la vicenda di Leo e Luna raccontata in modo forse un po’ troppo drammatico, in alcuni punti si sfiora il melodramma, proprio come se si cercasse in tutti i modi di smuovere sentimenti nel lettore, e ciò – oltre ad essere inutile in quanto la storia che l’autrice ha ideato è già molto emozionante di per sé – va a cozzare col fatto che alcune delle diverse linee che compongono la trama sono un pochino prevedibili: il lettore capisce fin dall’inizio quale sarà il destino di Giulio e Lavinia, come anche alcune delle meccaniche della notte ‘terribile’ in cui tutto si scardina, come anche il segreto che nonno Pietro custodisce in Tailandia, e si aspetta quindi comunque, nonostante tutti i patemi, il lieto fine, in fondo, all’ultima pagina. Alla fine, tutti abbiamo passato una qualche più o meno grave delusione sentimentale durante l’adolescenza, ma non tutti ci teniamo dentro il risentimento e la rabbia per 13 anni, come fa Luna… Leggendo questo romanzo spesso avrei voluto avere la protagonista sotto mano per scuoterla, e farle capire il più in fretta possibile che per lei è giunto il momento di crescere, di mollare la rabbia covata così come tutte le insicurezze, di prendersi la responsabilità della realizzazione dei suoi sogni, e di se stessa in senso lato come donna.
Una nota curiosa: l’autrice usa il verbo ‘incatenare’ per descrivere il modo in cui gli occhi del protagonista maschile catturano quelli della protagonista femminile. A me è piaciuta moltissimo questa immagine del legame che si viene a creare tra i due; tuttavia la stessa frase ‘incatena i suoi occhi ai miei’ compare davvero molte volte all’interno del romanzo, perdendo alla fine la notevole intensità iniziale.
Un’altra nota: non mi è saltato all’occhio neanche un refuso, e di questi tempi direi che si tratta di un caso raro.
Di questo romanzo – che ci mostra anche come nessuno è un’isola, ovvero che i pensieri e le azioni degli uni influenzano strettamente i pensieri e le azioni degli altri – mi porterò sicuramente nel cuore anche alcune frasi interessanti riferite alle pietre, ve ne riporto solo due tra le tante:
Era come se la montagna fosse un grande libro e le sue pagine fossero le rocce. Un libro bellissimo che parlava di energie primordiali emanate dagli abissi di un tempo remoto, i cui protagonisti erano cristalli fatti di magia. Noi eravamo nati per leggere quel libro.
Lui vede la magia delle pietre, io solo sassi colorati.
Vi consiglio la lettura de La Voce Nascosta delle Pietre perché credo che l’autrice abbia fatto un lavoro grosso innescando i poteri dei cristalli all’interno di una trama articolata che vede intrecciarsi le vicende di tre generazioni di personaggi, e anche perché credo che questo romanzo sia ricco di sfaccettature che si riallacciano alla vita quotidiana di noi tutti, in una parte delle quali forse anche voi potreste ritrovarvi.