La voce del branco. Le origini di Gaia Guasti
“Sono passati due anni dalla prima trasformazione in lupi di Mila, Ludo e Tristan. Dopo lo choc della loro nuova condizione e l’ebbrezza della potenza che li invade, sanno che il tempo stringe e dovranno cercare le prossime vittime a cui trasferire la loro maledizione, per non restare per sempre prigionieri della bestialità. Sotto la Sorgente, nelle grotte sotterranee scavate dall’acqua, delle pitture rupestri testimoniano l’antichità della loro maledizione. E se la soluzione si trovasse proprio lì? Il capitolo conclusivo dell’appassionante trilogia.
La voce del branco. Le origini di Gaia Guasti, volume conclusivo della trilogia fantasy young adult pubblicata da Camelozampa.
Era da tempo che attendevo questo volume, durante le vacanze di Natale lo avevo lì che mi guardava dalla libreria e non mi sembrava mai il momento giusto per iniziarlo. Non so di preciso cosa mi trattenesse dal farlo, ma avevo bisogno di altro e così l’ho accantonato fino alla scorsa settimana quando mi sono imposta di prenderlo in mano e finirlo. Le duecento pagine di cui è composto scivolano via in un pomeriggio, Gaia Guasti non ha una scrittura semplice, ci vuole un po’ a entrare in sintonia con lei, ma devo ammettere che il testo è molto curato, non ho trovato refusi e nemmeno ripetizioni, l’attenzione di questa CE a ogni cosa che pubblica è ammirevole.
Mila, Ludo e Tristan si regalano a noi per l’ultima volta e lo fanno lasciando libere le loro grandi personalità, così diversi eppure così simili, con loro è impossibile annoiarsi ed è anche parecchio difficile capire le loro scelte. Il più lineare è Tristan, nonostante la sua condizione, non ha perso l’umanità e ragiona in modo lucido, a volte razionale. Lui sogna un futuro diverso da quello che sembra toccato loro in sorte e non ha nessuna intenzione di lasciarselo sfuggire dalle mani. Esisterà un modo per liberarsi della maledizione senza dover far del male ad altri. Mila e Ludo sembrano invece ormai perduti, i loro ragionamenti sono sconnessi, non pare vi sia rimasto molto di umano in loro, sarà colpa del rapporto che li lega, ma sono molto più vicini al punto di non ritorno di quanto vorrebbero.
La cosa che più mi ha coinvolto in questo capitolo conclusivo è stata l’ambientazione, ho amato ogni descrizione, mi è sembrato di essere lì in mezzo alla natura e di vedere coi miei occhi le pitture rupestri conservate nella grotta. Ho sentito mancarmi il respiro quando la saturazione rendeva l’aria irrespirabile. Una bella trovata dell’autrice il collegamento di questa maledizione con riti antichi come il mondo.
Mila e Ludo sono ormai sopraffatti dal loro istinto animale e vedono come unica via d’uscita la scelta delle prossime vittime, ma Tristan no, lui vede oltre e grazie all’aiuto di una ragazza di nome Candice riscoprirà la voglia di resistere a questi impulsi bestiali.
Mila e Ludo precorreranno la loro strada, faranno scelte che li porteranno a scoprire qualcosa di più su Mila, mentre Tristan cercherà il modo di raggiungere la grotta che potrebbe salvarli dal loro destino. I tre si ritroveranno solo verso la fine per scoprire insieme cosa sono destinati a essere: lupi o umani?
Per scoprire quale sarà il futuro dei nostri giovani protagonisti non vi resta che leggere La voce del branco. Le origini. Se vi piacciono le storie di lupi apprezzerete questa trilogia che sa essere cruda come raramente capita nei libri per ragazzi. Credo che l’ideale sia leggerla tutta d’un fiato e adesso che questo è finalmente possibile non dovete lasciarvi sfuggire questa occasione. Consiglio la lettura dai tredici anni in su.