Le voci degli altri di Lesley Kara
Trama La calunnia è come un incendio. Basta una sola scintilla, e rimpiangerai tutta la vita di aver ceduto alla tentazione. Perché il silenzio è d’oro. Ma il gossip può essere mortale. Flintstead-on-Sea è una di quelle cittadine inglesi così piccole, così silenziose, così tremendamente perfette, che le vite dei suoi abitanti sono strette come in una morsa, tra la pioggia incessante e il mare sempre grigio. E per Joanna Critchley, mamma single che vi è appena tornata con il suo bambino, la morsa è ancora più dolorosa: non conosce più nessuno in città, e trova difficile farsi accettare dalle temibili mamme della scuola. È per questo che, quando per caso sente dire da una di loro che la famigerata Sally McGowan, che a dieci anni commise un terribile omicidio e da allora ha vissuto sotto altra identità, si è ritirata proprio a Flintstead, non resiste alla tentazione di usare quell’informazione. È la sera del book club, e, sentendosi ancora una volta esclusa, Joanna butta lì il suo prezioso pettegolezzo. Quella che innescherà è una spirale crescente di sospetto, follia e paura, che ben presto le sfuggirà di mano. E mentre diverse donne vengono accusate, e Jo si sentirà sempre più in colpa per aver diffuso la voce, una verità molto scomoda si farà strada. Una verità pericolosa, sia per lei che per il suo bambino. E Joanna imparerà a sue spese che, quando si mettono in giro le voci sbagliate, dopo non si torna indietro.
Le voci degli altri di Lesley Kara, thriller pubblicato da Piemme lo scorso 4 febbraio.
“La calunnia è un venticello,
Un’auretta assai gentile
Che insensibile, sottile,
Leggermente, dolcemente
Incomincia a sussurrar.
Piano piano, terra terra,
Sottovoce, sibilando,
Va scorrendo, va ronzando;
Nelle orecchie della gente
S’introduce destramente
E le teste ed i cervelli
Fa stordire e fa gonfiar.”
La famosa aria tratta dal Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini è il guanto perfetto per parlarvi di questo interessante esordio letterario, che in maniera sferzante e decisa ci introduce passo passo nel mondo delle voci sussurrate, spesso calunnianti. Mio suocero diceva sempre che pettegolezzi e segreti si propagano in forma “biquadratica”. Se conosci un segreto e lo tieni per te, non c’è alcun pericolo che questo venga svelato ma, se cominci a diffonderlo anche ad una sola persona, assisterai come per incanto ad una propagazione al quadrato di tale segreto. Non doveva essere dello stesso avviso Joanna Critchley che, tornata nella comunità di Flintstead-on-Sea, piccola provincia londinese, si ritrova a dover reinventare la sua vita e ricominciare da zero. Mamma single di un meraviglioso bambino mulatto, ha dovuto rinunciare alla sua fiammeggiante vita londinese per amore di Alfie.
Il figlio infatti, nella precedente scuola, è stato oggetto di atti di bullismo per il colore della sua pelle e Joanna ha preferito tutelare la serenità del bambino, facendo ritorno nei luoghi legati alla sua infanzia, dove ancora vive la madre. Alfie è stato un incidente di percorso, frutto di una notte di passione con l’affascinante giornalista freelance di colore Michael, che non è mai rifuggito dalle sue responsabilità di padre e avrebbe voluto sposare Joanna e garantire al piccolo Alfie una stabilità familiare, ma Joanna ha preferito che il loro rapporto prendesse una piega diversa. Lei nelle relazioni di coppia non ha mai creduto fino in fondo, forse perché è stata abbandonata dal padre quando aveva la stessa età di Alfie.
Ma a Flintstead non tutto va come aveva previsto, fa fatica ad integrarsi, non conosce più nessuno e poi Alfie ha di nuovo problemi di integrazione. Gli altri bambini non lo invitano a giocare o alle loro feste di compleanno, lo emarginano e Joanna, stanca di dover rivivere l’incubo londinese, cerca di fare breccia nel cuore delle terribili mamme degli altri bambini forse nella maniera sbagliata.
“È solo che Alfie ha avuto dei problemi a scuola. Nessuno si sedeva accanto a lui a pranzo. Non volevo che fosse triste. Non volevo che fosse di nuovo vittima delle prepotenze dei compagni, non dopo quello che ha passato, dopo tutti gli insulti che ha dovuto sopportare. Anche per me è stata dura. Le altre mamme si conoscevano già e io mi sento come la ragazza nuova al liceo.”
Venuta a conoscenza di una voce di corridoio riguardante una famosa assassina, che a soli dieci anni uccise a coltellate un bambino di appena cinque anni, non esita ad usare questa informazione durante la sera del book club. Pare, infatti, che la famigerata Sally McGowan, a distanza di tantissimo tempo dal suo efferato delitto, viva proprio a Flintstead sotto mentite spoglie. Dopo aver scontato pochi anni di prigione per il suo crimine, la donna è stata inserita nel programma Protezione Testimoni e vive tenendo un basso profilo nella tranquilla provincia londinese. Il pettegolezzo si propaga alla stessa velocità di un incendio. Perfino Michael fiuta la possibilità di sfruttare questa incredibile notizia, vuole scovare Sally, convincerla a rilasciargli una intervista e scrivere un libro su di lei. Presto la situazione sfugge di mano, perché alcune donne che potrebbero avere la stessa età della McGowan vengono prese di mira dalla follia cittadina. La stessa Joanna, sentendosi in colpa per essere stata la prima a far circolare la notizia, si ritrova bersaglio di un anonimo utente su Twitter che la minaccia di far del male al piccolo Alfie.
“Le voci sono come semi sparsi nel vento. Non c’è modo di sapere dove atterreranno, atterrano dove vogliono. Si infilano tra crepe e fessure, mettono radici. Germogliano. Non importa se sono vere o false. Più se ne parla, più si diffondono e diventano forti. Come fagioli magici trasportati dall’aria.”
Un interessante esordio letterario quello di Lesley Kara, che non si ferma solamente a puntare il dito sulla pericolosità di certe voci, ma che ci offre anche uno spunto di riflessione su quelle che sono le vite di chi è stato costretto, vittima o carnefice, a rinunciare alla propria identità per condurre un’esistenza anonima, ai margini, in costante movimento per evitare di farsi riconoscere.
“Se qualcuno mi vedesse davvero cosa succederebbe? Se mi guardassero negli occhi e capissero che sono io? A cosa diavolo andrei incontro?”
“Le voci degli altri” ha una doppia narrazione, da un lato è la stessa Joanna a raccontarci la storia, dall’altro sono i pensieri di Sally, la cui identità verrà scoperta, come è giusto che sia, solo alla fine del romanzo, il filo narrante. Sarò onesta, ho sospettato di ogni singolo personaggio, sono rimasta particolarmente sorpresa dal finale del tutto inaspettato. Non sono invece riuscita ad entrare in empatia con Joanna, non ho gradito la sua superficialità, ho trovate le sue motivazioni deboli, se non inconsistenti. Non si rovina l’esistenza a qualcuno solo per il bisogno di sentirsi accettate. Perché basta davvero poco a far cambiare il corso di una vita e come diceva Mark Twain: Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe.