La vittima silenziosa di Caroline Mitchell
Emma è una moglie attenta, una madre amorevole e… un’assassina, seppure involontaria. Per anni ha tenuto nascosto il corpo senza vita del suo insegnante che, quando era solo una ragazzina, aveva tentato di abusare di lei. È un segreto che avrebbe dovuto rimanere sepolto per sempre, ma la promozione inaspettata di Alex, il marito di Emma, cambia tutto. Possono finalmente trasferirsi in una casa più grande con il loro bambino. Questo significa che Emma non può lasciare la vecchia casa senza essere sicura di aver distrutto ogni prova. Ed è così che raggiunge il giardino, con l’intenzione di disseppellire il cadavere e sbarazzarsene una volta per tutte. Quello che non può sapere è che, nel punto in cui avrebbe dovuto trovarsi il corpo, non c’è più nulla. Qualcuno deve averlo trovato. Sconvolta, Emma confessa tutto al marito. Ma è solo l’inizio dell’incubo. Perché Alex scopre cose di sua moglie che non avrebbe mai potuto immaginare. E che difficilmente riuscirà mai a dimenticare…
Recensione di Loreads – La vittima silenziosa di Caroline Mitchell – thriller psicologico pubblicato da Newton Compton il 3 gennaio.
“Sono un’assassina, la mia anima è destinata all’inferno”: comincia così Silent victim, titolo originale de La vittima silenziosa, thriller psicologico pubblicato da Newton Compton lo scorso 3 gennaio. Un libro di non facile lettura per i temi trattati: la manipolazione psicologica e la bulimia. Argomenti che l’autrice, Caroline Mitchell, conosce bene perché per anni la sua professione di poliziotta incaricata di abusi domestici l’ha portata ad avere a che fare con vittime di abusi sessuali e persone deboli che, per paura e vergogna, non hanno mai trovato il coraggio di denunciare il loro aguzzino. Emma, la protagonista di questo romanzo, è una donna fragile, instabile, prigioniera dei suoi mostri a causa di un bagaglio familiare abbastanza pesante da portare sulle spalle. Ma a guardarla dal di fuori, donna realizzata sia professionalmente che nella vita privata, non si direbbe affatto che ha subito tanti colpi dalla vita. A cominciare dalla madre, che non ha mai accettato il suo aspetto fisico. Le ha sempre rimproverato la dipendenza dal cibo facendola sentire inadeguata, poco amata, vessata e derisa, soprattutto quando l’ha abbandonata lasciandola in balia del padre e della sorellastra a cercare di ricostruire i cocci della loro vita. La Emma quindicenne è una ragazza chiusa in se stessa, insicura, poco incline a stringere amicizie con i suoi coetanei, ad avere una vita sociale. Terreno fertile per il suo insegnante d’arte, bello come un angelo, così sinceramente interessato alla povera Emma. Ma cosa si nasconde dietro tanta sollecitudine? Luke Priestwood è un predatore, un lupo travestito da agnello. Nota Emma il primo giorno di scuola. È il nuovo professore d’arte, giovane, rampante, di bell’aspetto. Uno di quegli insegnanti che fanno innamorare le loro studentesse. Ma Emma sembra assorta nei suoi pensieri, non lo degna di uno sguardo e per Luke diventa una sfida irresistibile quella di conquistarla e farla sua. Ha le armi per riuscirci, è affascinante e sa come rompere la corazza della giovane e inesperta ragazza. Un manipolatore seriale, uno di quegli uomini viscidi che approfittano delle debolezze altrui per ottenere ciò che vogliono. Ed Emma cade nella sua trappola concedendogli tutta se stessa, corpo e anima. Ma non appena Luke riesce ad averla in pugno perde interesse lasciandola sola e spaesata, in balia dei suoi sentimenti, zimbello della comunità che non crede che sia stata circuita dal suo insegnante.
Quando Luke rientra nella sua vita molti anni dopo, Emma è felicemente sposata, vive ancora in quella che è stata la dimora paterna a Mersea insieme ad Alex, il marito che l’adora, che l’ha fatta uscire dal suo bozzolo e ha risanato le ferite del suo cuore. Ha avviato una propria attività commerciale, vende abiti da sposa vintage e ha il grande desiderio di diventare madre. Luke non può minare la sua ritrovata serenità, la sua stabilità psicologica. Per questo lo uccide a sangue freddo e seppellisce il corpo nel bosco vicino alla casa in cui vive. Per anni il cadavere non viene rinvenuto ed Emma dimentica di avere commesso un delitto, tutta presa dalla sua famiglia e dal bambino in arrivo. Ma Alex ha ricevuto una promozione, vuole trasferirsi a Leeds, per offrire una nuova vita alla sua adorata Emma e al loro figlioletto. Mette in vendita la casa di Mersea, all’insaputa della moglie perché vuole farle una sorpresa. Ma per Emma scoprire che la sua casa paterna ha dei nuovi proprietari è l’inizio dell’incubo. Teme che saltino fuori i resti di Luke. Quando però torna nel luogo dove ha seppellito il cadavere, trova la tomba improvvisata vuota. Che fine ha fatto il corpo di Luke?
Come sottolineato all’inizio, questo libro non è stata una lettura facile. Il disagio della protagonista è prepotentemente emerso dalle pagine, coinvolgendomi a livello emotivo. L’autrice è stata brava a delineare i problemi di Emma con cui, nonostante abbia commesso un reato, non si può fare a meno di entrare in empatia. La bulimia e la violenza psicologica sono temi attuali, piaghe sociali che colpiscono quelle giovani donne fragili che hanno un rapporto contrastante con il cibo e il loro corpo. La bulimia è una sorta di evasione, si tratta il cibo come una componente consolatoria, considerandolo contemporaneamente il migliore amico e il peggior nemico. Emma non è mai riuscita a sconfiggere i suoi mostri e le sue debolezze. Abbuffarsi e subito dopo vomitare le hanno dato quella sicurezza che le è sempre mancata. Ha avuto per anni il controllo del suo corpo, lo ha protetto dai morsi della fame, si è costruita una barriera dura da scalfire.
Ho amato il personaggio di Alex, il marito, che conosce i disagi della moglie e non le ha mai fatto mancare il suo sostegno e il suo amore incondizionato. Non abbandona Emma, nemmeno quando scopre cosa ha fatto al suo ex insegnante. La struttura del romanzo a POV alternati ci permette di conoscere i personaggi a 360 gradi. Le due linee temporali, invece, ci danno una visione completa della Emma quindicenne e della donna che è diventata. Ma abbiamo anche modo di scoprire i pensieri e le infide azioni di Luke il manipolatore. E forse questa è la parte più agghiacciante di tutto il romanzo. Il lettore viene proiettato all’interno della storia e non ha dubbi con quale parte schierarsi. Io, ad esempio, non solo avrei aiutato Emma a seppellire il cadavere, le avrei fornito persino un alibi.