La villa delle rose di Teresa Simon
Trama Anna è una maestra cioccolataia che ha ereditato la professione dalla sua famiglia, proprietaria da generazioni di una villa nel cuore di Dresda, famosa come la Villa delle Rose. La tenuta deve il suo nome a uno splendido roseto che Anna intende riportare al suo antico splendore. È proprio durante i lavori che viene disseppellito uno scrigno che contiene oggetti provenienti da epoche diverse. Anna si immerge immediatamente nella lettura di un vecchio diario, appartenuto a una donna di nome Emma vissuta cento anni prima proprio nella villa. È possibile che non l’abbia mai sentita nominare? Decisa a scoprire chi fosse quella misteriosa donna, Anna si tuffa in una ricerca che potrebbe portare alla luce segreti rimasti a lungo sepolti… Una volta riallacciato il legame con il passato, a emergere potrebbero essere intrighi, antichi tradimenti, passioni e persino crimini…
La villa delle rose di Teresa Simon. Edito il 30.05.2019 da Newton Compton. Genere: romanzo storico. 347 pagine
Quando terminerete la lettura di questo libro avrete tre forti desideri:
- fare le valigie e partire per Dresda, per scoprire i segreti di questa meravigliosa città e guardare le superbe ville sulle rive dell’Elba.
- Mettervi a preparare dei raffinati cioccolatini seguendo le ricette presenti a termine del libro, e se siete coraggiose, vorrete anche provare la preparazione del liquore all’uovo.
- Mettervi a piantare delle meravigliose rose rare in giardino.
Se, d’altronde, come me non avete l’opportunità immediata di partire per Dresda, non siete delle cuoche eccezionali tanto da azzardare la preparazione di dolci così particolari e non avete la fortuna di poter vantare un discreto pollice verde, allora vi accontenterete di rimpinzarvi di cioccolatini comprati al supermercato e guardare le foto di Dresda che avrete inevitabilmente cercato su internet. Mamma mia, mi sono fatta tristezza da sola, ma la situazione non è così disperata come può sembrare: si tratta semplicemente di un rito post-lettura, non così malvagio, se non siete troppo schizzinose.
L’inizio del romanzo è molto intrigante, in quanto leggiamo alcune pagine del diario che una donna rivolge alla propria figlia, sembrerebbero pagine di scuse, con un retrogusto di addio e un senso di colpa per qualcosa che è stato commesso, ma nulla ci viene spiegato.
Subito dopo conosciamo la protagonista principale, Anna, che vive ai giorni nostri ed ha ereditato la bellissima Villa delle Rose. Intenzionata a riportare la villa allo splendore di una volta, Anna fa fare dei lavori nel giardino durante i quali ritrova un cofanetto dal contenuto variegato e strano: tra le altre cose un braccialetto, una ciocca di capelli, denti da latte, una pistola, frammenti di specchio e, soprattutto, pagine di diario, anzi, di vari diari. È da qui, attraverso i diari, che il romanzo si sviluppa su quattro linee temporali differenti: 1892, 1919, 1939 e 2013, con quattro differenti donne: Helen, Emma, Charlotte e naturalmente Anna che ci racconteranno le loro storie.
Ormai è noto il mio debole per epistole e diari ed è forse questo il motivo per il quale mi hanno convinta di più le storie e i caratteri delle donne del passato, sempre in lotta per uscire dagli schemi in cui devono essere a tutti i costi rilegate, piuttosto che la Anna del presente.
Ma ancor più bella è lo spaccato di vita che rappresenta la Germania tra le due guerre, dove le aspettative per la fine della prima guerra mondiale verranno mitigate dall’oscurità dell’affacciarsi della seconda.
Un bel romanzo, particolare nella sua narrazione, durante la lettura del quale, però, mi sono persa più di una volta tra nomi e gradi di parentela sui quali mi perdo sempre volentieri… un difetto che mi accompagna anche nella vita reale ma che, a volte, mi limita il godimento di un libro.
Se avete voglia di un romanzo a metà tra presente e passato, dove non mancano i colpi di scena, ma che dovete leggere con un certo grado di attenzione, altrimenti rischiate di fare confusione, riuscirete sicuramente ad apprezzare questa storia.
Teresa Simon è una nota autrice tedesca, questo è il suo primo romanzo che arriva in Italia grazie a una bella traduzione targata Newton.
Sono solo le rovine del passato. Ma le rovine si possono demolire e rimuovere, basta solo volerlo.