La sposa del mare di Amity Gaige

Trama Chiusa nell’armadio della sua stanza, Juliet legge il diario di bordo che suo marito Michael ha scritto nell’anno trascorso in barca a vela insieme a lei e ai loro due bambini. Il viaggio è stata un’idea di Michael, che si è indebitato per acquistare la barca, e Juliet ha acconsentito, piena di dubbi. Comincia così un lungo e incalzante dialogo a due voci: Juliet ripercorre la memoria degli eventi, e Michael racconta il presente, inconsapevole e ottimista, certo che quella sia l’unica possibilità per recuperare il matrimonio, salvare Juliet dall’insoddisfazione, dare un’altra vita ai bambini. E all’inizio pare funzionare: a bordo dello yacht i vecchi problemi vengono spazzati via, la famiglia si trasforma in un perfetto equipaggio e la barca e il mare diventano la casa sempre desiderata. Ma il destino è in agguato, a strappare alibi e certezze, e a svelare il senso della vita anche a costo di perderla. Amity Gaige parla al nostro desiderio più profondo di essere amati e di sentirci liberi, senza compromessi; e parla di famiglia e matrimonio, rivelandoci che le gabbie più anguste sono quelle nascoste nella nostra mente.

La sposa del mare di Amity Gaige, libro di narrativa straniera pubblicato da NN Editore il 25 marzo appena trascorso.

Possiamo dire che il matrimonio è la fine di una vita ed il principio di una nuova? In linea di massima sì, ma quando due persone si amano e portano nella coppia uno zaino pieno di esperienze da condividere ciò che emerge davvero è l’entità chiamata famiglia.

 Siamo convinti che l’amore debba essere facile. Ci aspettiamo che la vita sia difficile e piena di ostacoli, ma la coppia dev’essere un porto di pace e armonia. Dovrebbe trasmettere la sensazione giusta, come lasciarsi trasportare dalla corrente.

 Ma è sempre così?

Dopo l’incontro fortuito e l’innamoramento, Juliet e Michael sono riusciti a formare una vera famiglia. Si sono sposati e hanno avuto due figli, Sybil e George, il coronamento di uno status desiderato e cercato. Ma l’unione di due individui porta sempre il peso del difficile passato di ognuno. E mentre i protagonisti scivolano nel vicolo cieco della routine, la tensione si fa sempre più incalzante.

Juliet è solo apparentemente realizzata. Potrebbe essere felice come moglie, mamma, figlia, donna eppure tutti i contorni si dissolvono lasciando che i fantasmi del passato continuino a tormentarla. La depressione post partum è il motore che alimenta il suo male di vivere. Per questo si sente impotente, come se non potersi concentrare sulla poesia -la sua passione- le impedisse di portare avanti il sogno di un dottorato a Boston.

Allo stesso modo Michael ha seguito la strada prestabilita facendo del suo meglio. E’ un marito, padre e uomo di successo che è riuscito a costruirsi una vita perfetta solo esteriormente. Il demone che lo divora è la voglia di libertà, la ribellione verso lo stereotipo dello Yes Man americano. Per questo decide di tornare alle origini, all’amore per il mare e la vela ereditato dal padre.

Questa è la realtà dei fatti. Amare e vivere con un’altra persona nel tempo è estremamente difficile. L’amore ed il matrimonio richiedono impegno e fatica. E’ indispensabile un artigianato intuitivo e attento che sappia quali angoli limare e in che punto montare i cardini. Lo sguardo comprende, l’udito ascolta e il cuore capisce, cede e accoglie.

È un viaggio complesso, ma l’amore è un’avventura che vale la pena di vivere, anche se ad attenderci ci saranno allegria e sofferenza in pari quantità.

Significa sforzarsi di conoscere e sostenere qualcuno nelle sue debolezze e nei suoi punti di forza, così come noi stessi veniamo sostenuti e pienamente conosciuti. Essere considerati unici, eccezionali, insostituibili, come pure venire accettati con i nostri difetti da qualcuno che apprezziamo allo stesso modo.

Una forza resiliente che ci permette di fronteggiare le inevitabili  differenze sorte man mano che cresciamo e cambiamo. La vera intimità è possibile soltanto quando accettiamo l’altro così com’è, anziché come vorremmo fosse. E viceversa.

È questo il problema di Michael e Juliet: la distanza che li separa sembra ormai incolmabile e finiscono per diventare due estranei. I sentimenti sono ancora forti e vivi, ma ribollono sotto la superficie. Non c’è più tempo, solchi profondi li stanno già spingendo alla deriva: il matrimonio si sta sgretolando attorno alle loro delusioni.

Michael ha un piano e come ultimo tentativo propone a Juliet di prendere un anno sabbatico. Acquistando una grande barca a vela potranno salpare alla volta di Panama e vivere finalmente liberi da ogni costrizione, riuscendo forse così a salvare anche il loro rapporto.

Ma quindi “dove inizia un errore”? Con questa domanda Amity Gaige dà il via al racconto potentissimo della famiglia Partlow, in viaggio verso le coste dell’America Centro Meridionale.

E’ un errore rincorrere il partner seguendolo nella sua passione? Ed è un errore amare troppo? O troppo poco? E qual è il metro di misura? Possono i doveri famigliari schiacciare una donna fino a toglierle i sogni? E allontanarsi dalla vita ordinaria per concentrarsi sulla sopravvivenza della coppia saprà aumentare l’unità o non farà altro che alimentarne le differenze?

Quali conseguenze subiranno i piccoli Sybil e George lontani dai punti fermi della loro esistenza? Sapranno adattarsi come ha immaginato Michael? E Juliet, troverà la pace interiore imparando a guardare la vastità del mare?

Ma soprattutto riusciranno a capire che la vera felicità è amare liberamente ciò che si fa?

La sposa del mare di Amity Gaige è un ritratto delicato e complesso sul matrimonio, sulla famiglia e le storie personali che definiscono una vita insieme. L’avventura è raccontata dal punto di vista di entrambi i coniugi, su piani temporali diversi divisi tra passato e presente. La voce del diario di bordo di Michael, arricchita da ricordi e conversazioni, si interseca perfettamente con l’eziologia della relazione analizzata da Juliet, e i dettagli e le emozioni offerti dalla doppia narrazione espandono la vicenda. Michael spera nell’amore per il mare aperto e la libertà, Juliet si aggrappa all’illusione della sicurezza garantita dalla vista della terraferma ma finisce per uscire dal proprio guscio. E mentre gli adulti hanno un approccio pragmatico, i bambini ci regalano visioni espressive e prive di filtri grazie all’inconsapevolezza dell’infanzia.

La vita della famiglia cambia, ma non come il lettore si aspetterebbe: io, per esempio, ne sono rimasta totalmente sconvolta. I Partlow trovano il paradiso, i bambini si dilettano ad imparare la vita marittima saltando da un’isola all’altra, mentre gli adulti rivalutano le loro vite. Ma la tragedia incombe. Perché, nonostante la chimera della vita perfetta, il vero paradiso non esiste e soprattutto è una mera illusione se non viene interiorizzato.

Le molte tragedie che colpiscono la famiglia sono devastanti, ma la nozione romantica di libertà di Michael e la determinazione di Juliet ad assumersi dei rischi inducono il lettore a sperare in una storia facile da decifrare. Bene, preparatevi perché non lo è per nulla e le sorprese vi terranno impegnati e connessi fino all’ultima pagina.

Ci riconosciamo subito nei personaggi. Sono i nostri figli, i nostri coniugi, i nostri genitori. Siamo in un territorio familiare nei loro disaccordi e sentimenti meschini, nella loro capacità di amare pienamente, inspiegabilmente e di esplorare i demoni con cui hanno più paura di confrontarsi. La sposa del mare è un libro meraviglioso, perfetto da leggere ora mentre siamo rinchiusi per l’ennesima volta, insieme, tra i dettagli disordinati della vita domestica, attenti e  diffidenti verso un orizzonte incerto. Amity Gaige ci aiuta a capire il modo in cui piccoli spazi in un territorio sconosciuto alterano le relazioni, il modo in cui l’avventura condivisa disturba la superficie per esplorare ciò che abbiamo nascosto o camuffato. Almeno una volta nella vita tutti ci siamo riparati nella nostra comfort zone, senza capire che la migliore via d’uscita da ogni situazione è passarci direttamente attraverso.

Potrei dilungarmi ancora, ma vorrei tanto che lo leggeste per scoprire voi stessi la vera essenza di questo libro. Se state cercando una storia che vi porti lontano, una grande fuga dalle costrizioni della vita quotidiana oppure un’avventura in cui perdersi, questo è sicuramente il libro che fa per voi. Ma attenti, la vita è ciò che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti, diceva John Lennon: nell’irrazionalità dell’amore, dobbiamo essere sufficientemente razionali per non perderci neanche un briciolo dell’insegnamento di questo romanzo.

Esuberante, straziante, spiritoso e scritto squisitamente, La sposa del mare è balzato immediatamente in cima alla lista delle migliori letture di quest’anno. Impossibile staccarsene fino alla fine e vi posso assicurare che non troverete nessun libro lontanamente paragonabile. Oltre ad essere un’interpretazione del tutto originale di una delle nostre storie più antiche, la sopravvivenza in mare, il viaggio come metafora del matrimonio e della vita stessa, pone anche l’attenzione sul male di vivere al giorno d’oggi. Sorge spontanea una domanda pertinente per questo momento storico, polarizzato e individualista: come fa un equipaggio con profonde differenze filosofiche e ruoli di genere antiquati a portare una nave a riva in sicurezza? Siamo forse diventati moderni Robinson Crusoe, naufraghi in preda agli eventi e senza possibilità di ritorno?

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