La scelta di una madre di Melissa Hill
Due donne, due madri, due famiglie. Un romanzo attualissimo e ricco di svolte inaspettate, che riflette sulle scelte impossibili cui ogni genitore è chiamato e cerca, senza dare giudizi sommari, di rispondere alla domanda più difficile: chi decide se una madre è buona o cattiva?
Madeleine ha un blog molto seguito in cui parla di maternità in tono ironico e dissacrante, «Mamma matta». Tra ospitate in tv e contratti editoriali, la sua fama è in ascesa. Ha due figli, Clara di cinque anni e Jake di otto, e d’accordo con il marito Tom, spaventata dallo spettro dell’autismo, ha deciso di non vaccinarli. Dopo un viaggio in Florida, però, Clara si ammala di morbillo. Kate fa l’infermiera, è vedova e dalla morte del marito si dedica completamente alla sua bambina di cinque anni, Rosie. Piano piano riesce a ricostruire con lei un equilibrio fatto di abitudini e piccoli gesti, ma proprio quando a Kate sembra di poter tornare a respirare, anche Rosie si ammala. La diagnosi è morbillo, contro il quale la bimba, per una forma di allergia, non è vaccinata. Per la piccola, però, le complicanze mediche sono gravissime. È così che comincia lo scontro tra Kate e Madeleine, due madri come tante che loro malgrado si ritrovano capofila di schieramenti opposti, in una battaglia che si trascina fino alle aule dei tribunali.
Recensione di Veronica – La scelta di una madre di Melissa Hill, un romanzo di narrativa, edito Fabbri Editore pubblicato il 29 gennaio.
«Ma è vero, mamma?» si intromette Jake, curioso. «È colpa nostra se gli altri bambini si ammalano? Perché non abbiamo fatto la puntura come gli altri?»
Il mio mese di febbraio inizia con una lettura tutt’altro che leggera, eppure febbraio è il mese dei cuori, dell’emozioni e dell’amore, ma non è forse quello tra madre e figlia la più alta forma di amore mai esistita? E allora diciamo che un po’ in tema sono rimasta perché in questo libro, al di là della mera questione su cui si interrogano in molti pro-vax o no-vax, si respira in maniera prepotente l’amore che una madre prova per sua figlia, in ogni sua forma, anche quando cercando di fare la cosa giusta, sbaglia.
Kate ha quasi quarant’anni e si ritrova troppo presto da sola con una figlia da crescere, la piccola Rosie, che ama i dinosauri e la danza, una bimba allegra, spigliata ed intelligente a cui piace andare a scuola e giocare con i suoi coetanei. Non è certo facile per Kate gestirsi tra la casa, i turni in ospedale come infermiera e l’importanza di essere una figura presente per sua figlia, soprattutto da quando suo marito Greg è morto.
Madeleine è una mamma un po’ anticonformista, gestisce un blog “mamma matta” nel quale cerca di riportare la sua esperienza come madre, in un mondo dove tutte si comportano come “mamme chioccia”, lei cerca di propagandare la libertà di ogni bimbo di essere libero, libero di giocare, di farsi male, sbagliare, ammalarsi e crescere senza la sorveglianza ossessiva di una madre che ne controlla ogni mossa. I suoi figli Clara e Jake sono cresciuti proprio così, forti ed indipendenti, lasciando a lei la possibilità di riprendersi in mano la sua vita, e di vivere come donna nello stesso momento in cui viveva come mamma.
Si tratta ovviamente di due donne agli antipodi. Mentre Kate cerca di cavarsela da sola ricordando in continuazione a sè stessa di non essere vittima della sua stessa vita, Madeleine si divide tra ospitate in radio e in tv e followers che la acclamano come mamma dell’anno perché aiuta tutte le mamme a sentirsi meno inadeguate. E’ una donna che adora la sua famiglia ma al contempo sente il bisogno di affermarsi professionalmente.
La vita delle due donne inizia a correre sullo stesso binario quando Clara si assenta da scuola e tre giorni dopo anche la sua compagna di classe Rosie si ammala. Le bimbe hanno preso il morbillo. Chi di voi ha avuto il morbillo? Io si, quando ero piccola e poi l’ho passato alle mie due sorelle, una strage insomma, solo che io a differenza di Clara e Rosie sono stata vaccinata. E proprio da questa tematica nasce quello che sarà uno scontro di portata nazionale che metterà le due famiglie sotto i riflettori, perché se Rosie non è stata vaccinata a causa di un’allergia ad un componente presente all’interno dei vaccini, la piccola Clara, così come suo fratello Jake, non sono stati vaccinati per scelta.
«E se lo vacciniamo e gli viene qualcosa di ancora più grave? Ci riusciresti?» aveva argomentato Tom, e le si era stretto il cuore. «Si tratta di fare un enorme atto di fede, Maddie»
Tom e Madeleine spaventati dal presunto collegamento tra il vaccino MPR e l’autismo, dopo numerose ricerche, hanno deciso di rinunciare al programma di vaccinazione consigliato dal sistema sanitario, nonostante le controversie sulla questione siano state risolte ormai da parecchio tempo.
Tuttavia, se la piccola Clara, è riuscita ad uscirne indenne, non è accaduta la stessa cosa per Rosie che verrà purtroppo ricoverata in gravi condizioni. Per Kate questo significa non solo un immenso dolore al solo pensiero di poter perdere la figlia, ma anche un danno economico di grossa portata. Infatti, dopo aver usufruito delle sue ferie per restare accanto a sua figlia, potrà sfruttare un congedo parentale non retribuito.
Tutto questo porta le due donne fino in tribunale con una questione che ovviamente dividerà l’opinione pubblica e ci accompagnerà in un finale dal risvolto inaspettato.
«Lo faccio solo per te, tesoro» le dico, e mi chiedo se sto veramente parlando a mia figlia o a me stessa.
Non sapevo molto bene cosa aspettarmi da questo libro, volevo leggerlo perché quella sui vaccini è una tematica ricca di controversie che ho seguito anche da vicino per motivi lavorativi; l’autrice avrebbe potuto trattare il tema in mille modi e credo abbia scelto quello più “politicamente corretto” ma senza dubbio coinvolgente.
La vita delle due donne corre di pari passo e ci ritroviamo, senza quasi rendercene conto, a far parte di quella giuria che sta ascoltando i loro avvocati, le tesi, le motivazioni e le sta giudicando di conseguenza. Io l’ho fatto per tutta la lettura, non lo nego. Sono entrata in empatia sin da subito con Kate, con il suo dolore, le sue difficoltà e allo stesso ho disapprovato il comportamento negligente di Madeleine, pur tuttavia non colpevolizzandola del tutto. Come madre lei ha cercato, tra mille dubbi, di fare tutto ciò che era in suo potere per proteggere i suoi figli e, d’accordo o no, non possiamo giudicare la scelta di una madre spaventata che cerca di fare la cosa giusta. Quello che ho disapprovato è stata la negligenza e la leggerezza con cui lei ha gestito la situazione.
Io credo che nel libro sia abbastanza chiara la presa di posizione dell’autrice, soprattutto grazie alle parole e al punto di vista dei vari personaggi che intervengono all’interno della storia. Va tuttavia precisato che l’accusa verso Madeleine e Tom non è quella di non aver vaccinato i figli, ma di aver rifiutato i vaccini e poi non aver prestato cura e attenzione quando la figlia si è ammalata, valutando i sintomi accusati dalla piccola Clara come una normale influenza e facendola andare lo stesso a scuola.
Madeleine è un personaggio un po’ controverso, che da un lato pensa che il marito stia usando troppo giorni di ferie per stare accanto alla figlia, rischiando di non averne poi abbastanza per le vacanze estive e dall’altro è in apprensione per la piccola Rosie e cerca di fare quanto è in suo potere per aiutare Kate.
Non ho dubbi che la stragrande maggioranza di voi, si ritroverà empaticamente più coinvolta e in sintonia con Kate, con il suo amore smisurato per la figlia, con la sua vita fatta di corse, sacrifici e pochissimo tempo per se stessa e certamente giudicherete negativamente Madeleine, il suo modo “matto” di essere madre, il suo bisogno di fare carriera e di affermarsi come donna. Spesso penserete che sia egoista e vi focalizzerete sulla sua scelta di non vaccinare i figli, ma vi invito, se possibile, ad andare oltre, a scavare a fondo e a conoscere queste due donne al di là del caso mediatico nel quale sono finite – perché su quello senza dubbio ognuno di noi ha una propria idea e opinione – ma davvero da questa scelta stabiliamo chi è una brava mamma e chi no? Davvero pensiamo che se una donna non fa vaccinare i propri figli è perché non li ama? Le scelte di una madre non sono mai semplici, a volte sono quelle giuste, altre dei grandissimi errori, ma senza dubbio sono dettate dall’amore incondizionato e questo libro ve ne darà una dimostrazione e sarà il finale inaspettato a rivelarvelo.
Ecco perché a prescindere da tutto, dalle vostre idee posizioni in merito, vi consiglio di leggerlo.