La repubblica dei ladri di Scott Lynch
DOVEVA ESSERE IL COLPO più clamoroso della loro carriera, invece si è rivelato un… clamoroso fiasco. Così Locke e il suo fedele compagno Jean sono riusciti a malapena a salvare la pelle. Almeno, Jean ci è riuscito: Locke sta morendo, avvelenato in modo lento ma inesorabile da una sostanza che nessun alchimista o dottore può combattere. Ma quando la fine sembra ormai vicina, una donna misteriosa offre a Locke un’opportunità che potrà salvarlo, o ucciderlo.
Le elezioni del Konseil sono imminenti, e le diverse fazioni hanno bisogno di una pedina da muovere a loro piacimento. Se Locke acconsente a essere quella pedina, con un incantesimo la donna estrarrà il veleno dal suo corpo, anche se l’operazione sarà talmente dolorosa da fargli desiderare la morte. Locke non ci pensa proprio, ma due elementi lo inducono a cambiare idea. Primo, le suppliche di Jean. Secondo, un nome femminile pronunciato dalla maga: Sabetha, l’amore della sua vita, abile e arguta quanto lui, e ora la sua più grande rivale.
Locke si è innamorato di Sabetha al primo sguardo, quando era un giovane orfano e apprendista ladro. Ma dopo un corteggiamento tumultuoso, Sabetha se n’è andata. Ora si ritrovano nuovamente uniti in uno scontro. Di fronte all’unica persona che sia in grado di tenergli testa – nel gioco dell’amore e in quello degli inganni – Locke deve scegliere se combattere Sabetha, o sedurla. Una decisione da cui potrebbero dipendere le vite di entrambi.
La repubblica dei ladri di Scott Lynch, terzo volume della serie fantasy The Gentleman Bastard pubblicato il 1° dicembre da Mondadori.
Siamo giunti al terzo capitolo di questa avvincente serie, l’ultimo pubblicato dei sette previsti dall’autore. Non ho indagato sui motivi per cui questa serie sia stata interrotta, ma vorrei proseguisse visto il finale di La repubblica dei ladri. Finalmente facciamo la conoscenza della donna che ha rapito il cuore del nostro Locke: Sabetha. Un personaggio che ho adorato sia da bambina che da adulta e che merita di essere ancora protagonista. Insomma Scott Lynch ce l’ha fatta sudare ma ne è valsa la pena perché Sabetha è intelligente, astuta, elegante, machiavellica, scaltra come solo i Bastardi Galantuomini sanno essere. Una vera spina nel fianco per Locke, una donna che gli tiene testa fin da quando erano bimbi e che non starà mai un passo indietro. Lei l’azione ce l’ha nel sangue, è nata per stare al comando e per non farsi sottomettere da nessuno. Una donna con le palle quadrate, passatemi il termine, in grado di mettere fuori gioco chiunque, ma che sa anche amare e sacrificarsi in virtù di questo amore.
Ma facciamo un passo indietro. Alla fine di I pirati dell’oceano rosso abbiamo visto Locke compiere un gesto estremo e prendere una decisione che potrebbe costargli la vita. Jean può forse lasciarlo morire? Ovviamente no, loro sono nati per combattere fianco a fianco, per spalleggiarsi e per mettersi in pericolo, cosa che viene loro benissimo, sempre insieme. Il chiodo fisso di Jean è salvare il suo migliore amico da morte certa e per farlo è disposto a tutto, anche a stringere un patto col diavolo. Sarà proprio grazie a un compromesso folle e avventato che Jean costringerà Locke a sottoporsi a un incantesimo di estrazione del veleno, arrivato ormai a intaccare gli organi vitali, in cambio di un nuovo colpo che li porterà a combattere con una loro vecchia conoscenza: Sabetha.
Per presentarci questo personaggio e l’evoluzione del rapporto tra lei e Locke l’autore non si risparmia, tra salti nel passato e inganni nel presente avremo finalmente il quadro completo di questa unione fatta di odio e amore, di passione e tenerezza, di bugie, tradimenti, fughe e molto altro. Oltre a indagare sugli eventi che hanno portato Locke e Sabetha ad allontanarsi scopriamo anche come hanno fatto a diventare così abili nella truffa, nei travestimenti, negli inganni e, sul finale, ci saranno parecchie novità che travolgeranno il nostro Locke.
«Sei un uomo curioso, Mastro Lamora. Mordi per istinto, poi è la tua coscienza a mordere te. Ti sei mai domandato da dove potrebbero avere origine questi tratti del carattere così contraddittori?»
Avevo talmente voglia di conoscere Sabetha che questo è diventato il mio volume preferito dei tre letti finora, certo c’è meno avventura, l’ambientazione è forse più monotona, ma è la storia a fare il salto perché ci regala un altro personaggio che non ci lascerà. È stato anche bello ritrovare tutti i bastardi e poterli conoscere meglio.
«Sabetha, io… apprezzo la tua stima più di ogni altra cosa al mondo. Non averla mi fa morire. Non sapere se ce l’ho mi fa morire. Abbiamo vissuto insieme tutti questi anni, e c’è ancora questa nebbia tra di noi. Non so cosa ho fatto per farla sorgere, ma mi butterei sotto un carro per dissolverla, credimi.»
«Perché dai per scontato che sia qualcosa che hai fatto tu, e che puoi annullare a piacimento? Non sono un problema di aritmetica che aspetta solo che tu tiri fuori la soluzione giusta, Locke. Hai mai pensato che potrei… per gli dei, ora mi hai fatto confondere. Che io possa contribuire attivamente a questo… al nostro imbarazzo?»
«Sai essere intelligente, intraprendente e affascinante, anche se quasi mai tutte e tre le cose in una volta. E… qualche volta ti ammiro anche, se ti fa piacere saperlo.»
Le mie scene preferite? Senza alcun dubbio quelle in cui Locke e Sabetha interagiscano, perché sia che lottino, sia che si respingano, sia che s’intreccino, i loro destino sono legati e non possono sciogliere i nodi che tengono insieme le loro anime. Una coppia che ho amato e che spero di poter ammirare ancora in futuro perché ne ho davvero bisogno.
La repubblica dei ladri è un terzo volume che non delude le aspettative e che ci regala un personaggio indimenticabile, tendendo una mano al pubblico femminile e abbracciando quello maschile che non disdegnerà il nuovo ingresso e tutte le dinamiche che ha creato. Adesso non ci resta che attendere notizie sulla pubblicazione del quarto volume.