La ragazza dal vestito blu di Alena Schröder

«La ricerca emozionante di un dipinto che è al tempo stesso la ricerca di se stessi.»
– Der Freitag –

Berlino, 2017. La ventisettenne Hannah sta finendo il dottorato all’università, ma ha la sensazione che la sua vera vita non sia ancora iniziata. Sua nonna Evelyn, invece, a quasi cento anni ha condotto un’esistenza piena e non si è mai tirata indietro di fronte al dolore. Una lettera spedita da uno studio legale israeliano, però, cambia tutto. Evelyn sarebbe l’erede di un bene artistico trafugato durante il regime nazista e ora perduto: un quadro di Vermeer raffigurante una ragazza vestita di blu che ammira il crepuscolo alla finestra.
Dopo questa rivelazione, sono tanti gli interrogativi che si affollano nella mente di Hannah, ma la nonna si rifiuta di rispondere. Così, la ragazza inizia una ricerca personale sulle tracce del dipinto, che la condurrà agli anni Venti e alla sua bisnonna Senta, la madre di Evelyn: una giovane donna testarda e intrappolata in un matrimonio senza amore che all’improvviso decide di lasciare tutto, anche sua figlia, per essere libera. Tuttavia, tempi bui sono in arrivo in Germania e in Europa, ed essere liberi richiederà sacrifici ancora più grandi.
Un indimenticabile romanzo della memoria, una meravigliosa saga famigliare tutta al femminile, ispirata alla storia vera dell’autrice.

La ragazza dal vestito blu di Alena Schröder, romanzo pubblicato da Sperling & Kupfer il 5 aprile.

Apprezzo i libri che corrono su due piani temporali, specie se uno dei due parla della seconda guerra mondiale quindi capirete bene che con questo libro io ci sia andata a nozze. L’intreccio ben calibrato porta il lettore a immergersi totalmente nella narrazione, anche se, incredibilmente, la parte che ho trovato più avvincente è quella nel presente e accade di raro, ve lo posso assicurare.

Non posso dire di essermi immedesimata nelle protagoniste, tutte troppo lontane da me. Hannah perché non sa cosa vuole nella vita e si lascia manipolare da chi dovrebbe farle da mentore e invece non solo sfrutta le sue idee, ma la irretisce coinvolgendola in una storia senza futuro che la farà soffrire. Evelyn perché la vita l’ha resa dura fin da bambina e non le ha permesso di vedere le fragilità che sono proprie di ogni anima, specie di quella di sua madre, Senta, una donna che ha dovuto rinunciare a lei quando era molto piccola e non lo ha fatto con leggerezza. Sembra che per Hannah e Evelyn sia difficile mettersi nei panni del prossimo, comprendere quante siano i motivi che portano a fare certe scelte e quanto possa essere complicato rinunciare a chi si ama per riuscire a sopravvivere.

Non è facile comprendere il motivo che spinge una donna a lasciare il marito e la figlia, sembra contro natura, ma Senta non riesce più a vivere in un matrimonio privo di amore, si sente in trappola, non vorrebbe mai lasciare Evelyn, ma non ha nessuna possibilità di portarla con sé, deve rinunciare a lei e sperare che sua cognata sia in grado di crescerla come se fosse figlia sua. In cuor suo spera un giorno di riuscire a colmare la distanza che le divide, ma Evelyn non sembra pronta ad accoglierla nella sua vita, nemmeno quando è bambina. Tanto da non voler nemmeno avere nulla a che fare con l’eredità che le ha lasciato e di cui Hannah viene a conoscenza quando la nonna è verso al fine della sua vita.

Un quadro misterioso di uno degli artisti più incredibili del Seicento: ragazza vestita di blu che ammira il crepuscolo alla finestra di Jan Vermeer. Autore di Ragazza col turbante, La lattaia, L’astronomo per citare i più famosi. Si sa che durante la seconda guerra mondiale sono state migliaia le opere d’arte trafugate dai nazisti (si parla di oltre seicentomila), molte di queste non sono mai state ritrovate, la restituzione volontaria dovrebbe essere un dovere morale, ma si sa che l’etica non è uguale per tutti. La ricerca di questo quadro è centrale nella storia e porta a vedere tanti lati di chi ha vissuto quel periodo storico portando a riflettere su come venissero vissute in modi diversi certi fatti storici che per noi restano inspiegabili e condannabili senza se e senza ma. Evelyn è testimone di come una persona possa essere amorevole eppure carica di odio verso chi non le ha fatto niente solo per la sua etnia. Seguiamo la sua vita della sua famiglia dagli anni 20 al 1950 e vediamo come si muovono in questo contesto lei, sua mamma Senta e sua zia Trude. Per poi spostarci al 2017 quando Hannah inizia a farsi domande sul passato della sua famiglia e non trova in Evelyn una interlocutrice vivace, come se volesse celare dei segreti che sono troppo difficili da accettare.

Se vi piacciono i libri con una forte componente storica, se amate le storie che parlano di donne, di scelte e di arte, non potete lasciarvi sfuggire La ragazza dal vestito blu di Alena Schröder.

4 stelle

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.