La quercia dell’orfano di Cristiano Pedrini
L’abbazia di Saint-René d’Angers, sorge da secoli sulle colline che circondano il villaggio di Sainte-Eulalie, forse a voler proteggere quel luogo della Francia centrale dove il tempo sembra essersi fermato. La Reverenda Madre Antoinette e le sue consorelle attendono con gioia l’arrivo di René Fontaine. Ventuno anni prima, era stata proprio la donna a trovarlo in fasce sotto una quercia in una fredda mattina di novembre.
René oggi è uno dei modelli più famosi e richiesti di Francia, ma nonostante il suo successo è rimasto un ragazzo con i piedi per terra ed ora pensa sia giunto il momento di trascorrere alcuni giorni di vacanza nel luogo dove venne ritrovato, sperando di scoprire qualcosa di più sui suoi natali.
In quel soggiorno, il giovane incontrerà molte persone: Maxime, un intagliatore del legno, Martin de Rohan, appartenente ad una nobile famiglia della regione, e un solitario e misterioso lupo che sembra seguirlo ovunque, quasi a volerlo proteggere dal suo stesso passato che potrebbe emergere di colpo, travolgendolo. Queste presenze renderanno la visita di René assai diversa da quella che aveva immaginato, squarciando il velo che da sempre cela le sue vere origini.
La quercia dell’orfano di Axel di Cristiano Pedrini, contemporary romance a tematica male to male, pubblicato in self il 21 settembre 2021
Ogni volta che apro un libro di questo autore so perfettamente che sto per immergermi in una storia che mi farà toccare generi diversi tra loro ma molto ben amalgamati, anzi, così ben tessuti da dare al lettore un quadro finale, bello e spettacolare, come un arazzo di altri tempi. Con Cristiano si ha quasi sempre la certezza di trovare un pizzico di magia in quello che è un romanzo contemporaneo. Sicuramente è una espressione del suo modo di vedere il mondo, un occhio di riguardo verso la vita reale, con tutte le sue pecche e tutti i suoi valori e un occhio al lato fanciullesco quasi favolistico di vedere le cose.
René Fontaine è un giovane uomo che sembra aver avuto tutto dalla vita. Due genitori adorabili, la bellezza di un angelo, una carriera sfavillante e la capacità di essere empatico. Il suo è un cuore puro che non si è lasciato traviare dal successo conquistato sulle passerelle di tutto il mondo. La bellezza della sua anima è pari a quella del corpo e questo lo deve al modo in cui è stato allevato, amato e protetto. Eppure la sua vita non è proprio iniziata nel migliore dei modi. Qualcuno l’ho ha abbandonato ai piedi di una quercia in una notte particolarmente fredda del mese di novembre di ventuno anni prima. Quel piccolo buco nel suo cuore, formatosi quando anni prima ha scoperto di essere un orfano ora ha bisogno di essere colmato ed è con gioia e un pizzico di aspettativa che il giovane ritorna nel villaggio di Sainte-Eulalie dove è iniziata la sua vita. Qui, incontrerà qualcuno che farà lentamente breccia nel suo cuore, mentre, intorno a lui i segreti nascosti in quel passato lontano inizieranno a venire alla luce
I paesaggi incantevoli, descritti con dovizia di particolari, donano tanta tranquillità e pace, non solo al protagonista ma anche al lettore che lo accompagna un passo dopo l’altro sia alla scoperta di sé, sia all’inizio di una relazione che nasce e si sviluppa con la stessa bellezza di un fiore che sboccia alla luce dei primi raggi di sole. Non sarà semplice per lui accettare la dura realtà ma tutte le persone che hanno cercato di preservarlo dal dolore faranno ancora cerchio intorno a lui e lo sosterranno in ogni sua decisione. Ma René è forte, coraggioso e, soprattutto, leale nei confronti di quei luoghi che lo hanno visto nascere e non si fermerà di fronte a nulla per portare gioia e serenità a tutti.
Non rimango mai delusa dai libri di Cristiano, sanno darmi la speranza che se ci si crede veramente, se si ha a cuore qualcosa, tutto può succedere. Sì, anche nei suoi libri esiste la cattiveria ma lui trova il modo di mitigarla, di addolcire anche i personaggi più ostici, di dare loro la possibilità di riscattarsi. Entrare nelle sue storie è come entrare in punta di piedi in una favola antica a cui lui da un piccolissimo tocco di modernità per portare in evidenza temi importanti e a lui cari. La sua è una prosa delicata che a tratti sembra provenire da un’altra epoca, eppure, è semplice, lineare, non annoia e non appesantisce la lettura. Insomma, se volete farvi trasportare dal cuore e sentire le emozioni che provavate da bambini di fronte alle favole, questa è la storia giusta per voi.