La morte ci ha fatto incontrare di K.A. Merikan
Trama Dopo anni al servizio di uno strozzino, Robert ha chiuso con il sangue e la violenza. Tutto ciò che gli resta è un mucchio di denaro e una vita intera di rimpianti. Non c’è altra via d’uscita da quel tipo di lavoro se non dentro a un sacco per cadaveri.
Così, Robert decide di uccidersi.
Ma proprio la notte in cui decide di compiere il proprio destino, la sorte gli offre una possibilità di redenzione. Quando Robert salva un giovane e affascinante escort da una morte orribile, non ha idea di aver dato inizio a ben più che un estremo tentativo di provare che, dentro alla sua dura corazza, c’è un uomo onesto.
Incantevole, arguto e tutto sorrisi, Nathan è tutto ciò che Robert può sperare di sognare ed è anche pronto a cadere tra le braccia del suo burbero protettore. Robert, d’altro canto, non è mai stato con un uomo e dovrà prima combattere i propri demoni per poter accettare che l’unica cosa che desidera è fare suo Nathan.
Con il suo ex-capo alle calcagna, il tempo sta per scadere e Robert potrebbe non avere la possibilità di scegliere prima che sia troppo tardi. E, cosa più importante di tutte, Robert non si fermerà di fronte a niente per proteggere l’uomo che lo ha fatto sentire vivo di nuovo, l’unico che si frappone tra lui e l’abisso.
Recensione di Dalia – La morte ci ha fatto incontrare di K.A. Merikan pubblicato self il 12 settembre, traduzione a cura di Quixote Translations.
Inizio con il dire che amo moltissimo queste due autrici che, con la loro scrittura fluida e potente, sanno catapultarmi anche nelle storie più assurde e farmele amare. Il titolo di questo libro è quanto mai appropriato. I due protagonisti, infatti, per un verso o per l’altro, si incontrano proprio a causa della morte. Robert, assassino al soldo di un perverso strozzino, ha deciso di porre fine ai suoi rimpianti e ai suoi rimorsi per una vita sbagliata, sparandosi un colpo alla tempia. E quale posto migliore per farlo, che un cimitero di notte? Nathan, invece, in quel cimitero ci è stato portato per essere ucciso e sepolto, dopo che il suo amante si è stancato di lui. Ma non sempre le cose vanno come dovrebbero e, davanti alla scena che gli si para davanti agli occhi, Robert decide di redimersi almeno un po’ da una vita di scelte sbagliate, salvando quel qualcuno che si agita in un sacco a pelo chiuso. Con la mente ottenebrata dall’alcol, Robert uccide a sangue freddo gli assassini e apre il sacco a pelo. In quell’attimo preciso la sua vita si capovolge del tutto. Guardare il viso e gli occhi di quell’affascinante ragazzo smuove in lui qualcosa che ha nascosto nel più profondo di se stesso fin da quando, a sedici anni, ha deciso di rinnegare per poter passare dalla parte sbagliata della legge. A livello cosciente o meno, trascorre la più bella notte della sua vita con il giovane che ha appena salvato.
Ma al mattino, una vita di bugie raccontate a se stesso e di omofobia radicata, lo portano a rinnegare ciò che è successo tra loro, senza alcuno scrupolo per Nathan che, al contrario, gli si è donato con partecipazione e sentimento.
Ciononostante Robert è deciso a salvare Nathan dallo psicopatico che vuole eliminarlo a tutti i costi. Inizia così una rocambolesca fuga che li porterà da un lato ad avvicinarsi sempre più e dall’altro a scatenare dubbi e incertezze in entrambi.
Le due autrici hanno sviscerato in modo sapiente l’intreccio della storia e la psicologia dei due protagonisti. Ci sono stati momenti in cui avrei volentieri dato un abbraccio fortissimo a Nathan per tutte le umiliazioni a cui Robert lo sottopone, e una testata sui denti a quest’ultimo per essere così ottuso. Profondi e intensi sono i momenti di tenerezza che percorrono tutto il libro che ha avuto il pregio di avermi tenuta incollata alle sue pagine per una notte intera fino alla parola fine. È stato uno di quei libri che non avrei voluto finire per poter stare accanto ai protagonisti ancora un po’ e assistere alla loro vita come una zia benevola che li guarda da lontano.