La mia vita a #13 anni di Nena Baylen
Nina ha 13 anni e una gatta di nome Marika, che presto compirà 113 mesi, 13 settimane e 13 giorni. Ma 13 è anche l’età che dimostrano i genitori di Nina: un padre incollato alla poltrona e una madre che strilla a 113 decibel. Nina sarebbe anche una ragazzina come le altre, se non fosse per un dettaglio che rende la sua vita fuori dal comune: Marika parla! Nina ha provato a raccontare la sua storia sui social, ma nessuno le crede. Così ha deciso di scrivere una specie di diario. È certa che, prima o poi, un editore simpatico lo pubblicherà. Età di lettura: da 12 anni.
La mia vita a #13 anni di Nena Baylen, illustrato da J.F. Hunde, romanzo per ragazzi pubblicato da MIMebù il 28 maggio 2020.
Dopo la bella esperienza con Kairòs. Un giorno in Magna Grecia, ho voluto provare un’altra delle loro uscite e la scelta è ricaduta su questo romanzo illustrato indicato per i ragazzi delle medie. Un target che conosco molto bene essendo una loro docente, mi piace vedere i loro cambiamenti, questa è la fascia di età in cui si notano maggiormente sia quelli fisici che quelli caratteriali. Un’età parecchio difficile in cui non è semplice trovare il proprio posto, alcuni ne rimangono schiacciati restando in disparte, altri sgomitano per emergere, ma in fondo tutti vivono le stesse sensazioni e le stesse emozioni solo che le esternano in modi diversi. Nina non fa eccezione, lei è nel momento clou della crescita per le ragazze, quel periodo in cui i tuoi genitori ti sembrano degli alieni e gli unici che possono capire come ti senti sono i tuoi coetanei. Ma Nina non è mai sola perché da parecchi anni al suo fianco c’è una presenza costante che l’aiuta, le parla, la consiglia. Chi potrà mai essere così speciale? Il suo nome è Marika ed è una bellissima gatta che è caduta dal cielo sul loro balcone da ormai 113 mesi, 13 settimane e 13 giorni o giù di lì. Marika non solo è la migliore amica che un’adolescente potrebbe desiderare, ma ha anche un dono incredibile: Marika parla. Ma attenzione perché è molto selettiva e solo Nina può sentirla, Nina e la nonna di Nina, un personaggio sui generis che vive da anni in Brasile e che, nonostante la lontananza fisica, è un punto fermo nella vita della nipote, peccato non abbia lo stesso idilliaco rapporto con la mamma di Nina, sua figlia, ma di saperne il motivo non se parla.
La vita di Nina non si discosta da quella dei ragazzi che ci circondano, tutti quelli che la circondano hanno 13 anni e se non lo ammette la data di nascita, basta leggere come Nina li descrive e quei famosi 13 anni non glieli leva nessuno. Aretha e Ettore sono i suoi genitori e da come ce li presenta ci sarebbe da scappare a gambe levate, ma sono certa sia solo la visione pessimista data dai suoi anni. La mamma di Nina è sempre nervosa e urla come una forsennata da mattina a sera, il padre quando non fa i lavori di casa, che pare tocchino sempre a lui, se ne sta spaparanzato sulla sua poltrona in una mise a dir poco indecente. Se la mamma strilla il padre al massimo grugnisce. Una coppia indimenticabile che pare non vada particolarmente d’accordo e la dimostrazione sono le notti che il padre è costretto a passare sul divano. Spero davvero che la versione di Nina sia peggio di quel che è la realtà perché altrimenti AIUTO!!!
Ma torniamo alla parte cruciale del racconto, che si arricchisce di alcuni personaggi molto interessanti e che porta delle teorie bizzarre sulla comparsa di Marika. Alcune sono riuscite a strapparmi un sorriso perché in questo libro per ragazzi vi è una bella vena sarcastica in entrambe le protagoniste. Marika potrebbe essere un extraterrestre (e io propendo per questa ipotesi), una strega, una proiezione, un avatar, una spia, le ipotesi sul suo arrivo si sprecano e sono tutte molto valide se vi piace far volare la fantasia. Insomma Marika non si sa di preciso come sia arrivata nella vita di Nina, ma Nina senza Marika sarebbe persa perché è lei la sua spalla, su di lei può sempre contare, può stare ad ascoltare i suoi consigli ma poi comunque fare di testa propria perché, come dice Marika, l’adolescenza è quel momento in cui si impara più dagli errori.
Marika però non ha un carattere molto malleabile e ogni tanto per un motivo o senza un motivo apparente sparisce e fa preoccupare non poco Nina, che senza di lei non saprebbe proprio che pesci pigliare vista l’assenza quasi totale dei genitori, che ci sono fisicamente, ma non hanno alcun dialogo con lei. E io Nina un pochino la capisco anche perché questa fase l’abbiamo attraversata tutte e stare a sentire i genitori o apprezzarli per quello che fanno per noi non è sempre facile. Credo sia il momento in cui si è più distanti emotivamente, quando si smette di avere quel rapporto di contatto da bambini, ma non si ha ancora la maturità per sentirli vicini come adulti. Una lotta continua che non ha vincitori, ma procura dei grattacapi non indifferenti e la paura di sbagliare qualcosa e buttare all’aria il futuro dei figli. Se penso a com’ero io a 13 anni Nina confronto a me è un vero tesoro.
La mia vita a #13 anni è un libro divertente che permette a chi sta vivendo questa fase di identificarsi nella protagonista, ma che può essere anche interessante per i genitori di chi questo periodo lo sta vivendo perché mostra loro come vengono visti dall’esterno e li può aiutare anche a fare un passo indietro e analizzarsi, perché sono gli adulti che devono dare l’esempio e tendere la mano, quindi mi sento di consigliarlo alle ragazze delle medie, che lo apprezzeranno moltissimo e alle loro mamme.