La mia indimenticabile vacanza da sogno di Catherine Fergurson
Quando il suo fidanzato Harrison le chiede di sposarlo a una settimana dal giorno di Natale e le dà dodici giorni per decidere, Poppy non sa proprio cosa fare. Con l’avvicinarsi delle festività, è giunto il momento di decidere per il futuro della coppia e il tempo scorre in fretta. Intanto Erin, la migliore amica di Poppy, non vede l’ora di poter realizzare il loro sogno di gestire insieme una compagnia di catering. Ed ecco che un’occasione si presenta: Erin e Poppy si occuperanno di una festa in una lussuosa baita. Le due amiche sono pronte a tutto pur di fare una buona impressione… ma non hanno fatto i conti con il fascino magnetico del proprietario della baita. Allo scadere dei dodici giorni, Poppy riuscirà a capire se Harrison è davvero l’uomo della sua vita o se nella magia incantata della baita è già sbocciato un nuovo amore?
La mia indimenticabile vacanza da sogno di Catherine Ferguson, contemporary romance pubblicato il 5 novembre 2020 da Newton Compton
Il primo impulso di ogni donna che ama il proprio fidanzato, alla proposta di matrimonio di quest’ultimo, sarebbe quello di dire un sonoro e gigantesco “Sì”. E dalle labbra di Poppy sta per scaturirne uno bello grosso quando è lo stesso fidanzato che la blocca, dicendole che la proposta è accompagnata da una clausola di recesso della durata di 12 giorni, periodo in cui lui sarà in Spagna dalla madre a festeggiare il Natale. Certo, Poppy proprio non capisce come una proposta di matrimonio possa essere accompagnata da una clausola simile, ma Harrison è fatto così: meticoloso, affidabile, diretto e, soprattutto, ordinario nel senso buono del termine. Sì, ordinario è proprio la parola magica. Nella sua vita Poppy ha cercato questa qualità costantemente. Se il suo vero padre fosse stato un tipo ordinario forse non avrebbe mai rinunciato a lei, se il patrigno fosse stato un uomo ordinario forse Poppy non si sentirebbe costantemente inferiore a tutti, se sua mamma fosse stata una donna ordinaria magari non sarebbe diventata un’accumulatrice seriale di tutto quello che le capita fra le mani. Insomma, Poppy cerca la sicurezza dell’ordinario anche se, ogni tanto, una vocina nella sua testa le sussurra che potrebbe e dovrebbe volere qualcosa di più. “Troppo timida per elevarsi a qualcosa di più” diceva il suo patrigno e, purtroppo, una parte di lei ci crede sul serio spegnendo, così, il suo desiderio di aprire un’attività di catering in proprio. Ancora una volta le parole del patrigno trovano conferma quando, dopo aver dato l’anima nel ristorante in cui lavora da dieci anni, viene scavalcata da una nuova arrivata. Poi, la telefonata di uno sconosciuto che ha evidentemente sbagliato numero mette in moto tutta una serie di eventi inaspettati che portano la nostra simpatica eroina a diventare chef per un gruppo di persone rintanate in una lussuosa baita innevata, per tutto il periodo delle feste di Natale. Qui, insieme a quell’uomo che aveva sbagliato numero di telefono e alla sua famiglia allargata, circondata da tutta la magia del Natale la Poppy timida come un topolino di campagna lascia il posto ad una donna che vede, finalmente, avverarsi il suo sogno e forse a lasciarne andare altri che non lo erano pienamente.
Vi dirò che quando ho iniziato a leggere questa storia mi aspettavo tutt’altro e ammetto, che ho fatto un po’ fatica a raccapezzarmi all’inizio. Troppi personaggi secondari con qualcosa da dire e, a mio parere, troppa carne al fuoco ma, alla fine mi sono resa conto che tutto serviva a far sì che la nostra Poppy, non solo realizzasse il suo sogno, ma che avesse modo di dare uno scopo e una direzione diversa alla sua vita. Ecco, vi confesso che mi aspettavo una romantica storia d’amore, vista anche l’ambientazione magica e, invece, mi sono ritrovata ad esaminare il passato di Poppy e tutti i drammi, in un racconto dolce amaro che ripercorre tutta la sua vita. Certo, c’è anche la storia d’amore ma ha uno spazio piccolino perché, il vero intento della storia è la rinascita di una ragazza che pur avendo tutte le carte in regola per essere felice si è lasciata sopraffare da dubbi e incertezze. Plauso all’autrice anche per il modo in cui è stata trattata la patologia di accumulo compulsivo della madre anche se, a quest’ultima, non ho perdonato una serie di cose. L’autrice, però, ha saputo stemperare un po’ i toni pesanti della storia grazie alla goffaggine di Poppy e a personaggi secondari che vi strapperanno più di una risata. Mi raccomando, tenete d’occhio il fidanzato della sua migliore amica o il suo stesso fidanzato e il suo hobby. Ora passiamo alla nota dolente, una cosa che mi ha molto infastidito del libro. Ovvero, la continua menzione dei menù che doveva preparare quotidianamente e le ricette italiane che Poppy ama tanto cucinare e, con le quali, spera di fare colpo per trovare un nuovo lavoro. Sarà un mio handicap ma vorrei davvero che le autrici si documentassero meglio quando decidono di parlare di questo o di quell’argomento, soprattutto se stiamo parlando di vera cucina italiana e non di una forma “rivisitata”. Poppy si vanta non poco di conoscere la cucina italiana ma solo gli anglosassoni possono pensare di “accompagnare gli spaghetti alle polpette come se questi fossero un contorno. E questa non è l’unica inesattezza della storia.