La melodia delle piccole cose di Carlotta Pugi

Trama Cecilia Rachel Romano, per i fan di tutto il mondo Moonlight, è una popstar dalla voce potente, il ritmo nel sangue e un carattere esplosivo. Il suo tour mondiale è alle porte e dato il successo cui è destinata, la casa discografica le impone di collaborare con Ludovico J. Alberti, un genio della musica che sembra irritato tanto dalla sua ecletticità quanto dai suoi pezzi pop. Nonostante l’esuberanza dell’una e l’apparente invulnerabilità dell’altro, i due si trovano a convivere sotto lo stesso tetto, costretti in una collaborazione che ne metterà a dura prova i nervi. nella meravigliosa cornice di Cortina d’Ampezzo, le loro personalità entrano in collisione, emergendo per quelle che sono: un vulcano con le ali da farfalla lei, un astro che sembra inamovibile lui.

La melodia delle piccole cose

Recensione di Karmen – La melodia delle piccole cose di Carlotta Pugi aka Charlotte Lays edito Leggereditore in uscita cartaceo oggi 26 settembre 2018

Un Romanzo struggente, emozionante, tormentato, poesia pura a tempo di musica e di silenzi, una storia di quelle che difficilmente si dimentica, con due protagonisti uno agli antipodi dell’altro ma accomunati da un’unica e vera passione: La Musica.

Cecilia Rachel Romano per i fan è Moonlight, la stella del pop mondiale, la sua voce è potente, il suo carattere esplosivo ed un corpo minuto scolpito dalle estenuanti ore dedicate alla danza: una vera furia sul palco.

Durante una tappa del suo Tour mondiale si trova a dover condividere il palco con l’arrogante, borioso e sociopatico genio della musica classica: Ludovico J. Alberti.

Ludovico Justice Alberti è un enfant prodige, dotato di orecchio assoluto e relativo, tanto schivo quanto rude per la sua bellezza, lunghi e ribelli capelli che gli donano l’aria da bello e dannato, con un corpo perfetto e quelle mani tatuate che volano leggere sui tasti avorio ed ebano del suo adorato pianoforte.

Se Moonie si è lasciata possedere dalla Musica, Justice è la Musica stessa.

Un tragico evento sconvolgerà la vita di Moonie, il peggiore incubo per una cantante si avvera, costringendola per lunghi mesi ad un ingombrante silenzio.

La mia tragedia inizia al concerto della Gold Juice Arena.

Le sue dita erano come farfalle che danzavano sui tasti d’avorio. Davano forma

alla mia voce come se fosse creta da plasmare su note impalpabili. I dorsi istoriati erano un mare di vene in tempesta. I muscoli vibravano frenetici fino all’avambraccio.

Ogni melodia si spoglia di fronte ad Alberti. Ne esalta ogni pregio e ogni difetto rendendola nuda, fragile e umana.

E mi ero sentita proprio così, inginocchiata davanti a lui, vestita solo di un top

tempestato di cristalli e specchietti, mi muovevo e davo spettacolo e lui… mi guardava.

Sette mesi dopo, tra le innevate cime delle Dolomiti, i loro destini si incroceranno nuovamente in una baita isolata dal mondo esterno, solo Moonie e Justice accompagnati da due soggetti fuori dal comune.

Cosa ne potrà nascere da tale connubio?

Ma soprattutto, qual è il reale motivo dell’arrivo di Justice a Cortina?

Scoprirlo ora è compito Vostro…

La Melodia delle piccole cose è un Romanzo appassionante, coinvolgente ed imprevedibile, la Pugi ha inserito tra le sue pagine intensità, amore, sofferenza e passione.

La Musica la fa da padrona, le parole dell’autrice sono pura poesia, la storia d’amore che pagina dopo pagina si evolve e cresce è magica, ho adorato Moonie , Jus ma anche Regina e Fergus.

«Tu di cosa hai paura, Justice?»

Riflette un bel po’ prima di rispondere. «Prima avevo solo paura del dolore fisico» afferma, poi torna a guardarmi e io alzo la testa per farmi catturare dal suo sguardo. «Adesso ho paura anche di te e del mio nome che esce dalle tue labbra.»

Quattro protagonisti da svelare ed amare.

Una lettura capace di entrare nell’anima di chi, come me, si immergerà nelle sue pagine, un pugno nello stomaco dopo l’altro, nulla è affidato al caso, nulla è scontato.

Le tematiche affrontate sono reali, profonde, la bacchetta della Pugi scandisce il tempo in maniera impeccabile come i tasti bianchi e neri di quel pianoforte che Justice tanto venera e ama.

Il Bianco candido della neve, del silenzio, dell’innocenza di Moonie e dei capelli di Fergus.

Il Nero del cuore tormentato di Justice, del suo passato difficile fatto di stenti ed oppressioni, il nero della notte scura che porta incubi e ricordi strazianti.

Ma ci sono anche i colori e la vivacità, la vivacità di Regina nata in un corpo che non le è mai appartenuto e quella della rumorosa famiglia Romano mentre troviamo i colori delle nuance della capigliatura di Moonie e quelli della Musica con le sue mille Sfumature.

L’ironia è l’elemento in più che completa una trama già di per sé indimenticabile con i loro continui soprannomi e la capacità da parte di Moonie di giocare con le parole, anche quelle più desuete ed in via d’estinzione.

Bello obiettivamente. Dannato da me, reiterate volte. Perché non si può essere

un genio della musica, un orecchio assoluto, un fottuto prodigio ed essere anche

così antipatici, arroganti e boriosi. Non si può suonare il pianoforte come una persona normale mangia, respira, parla, vive ed essere la reincarnazione della supponenza.

‘Protervo’ non l’ho scelto a caso. E lo ripeterò quanto più spesso possibile,

perché vedo quanto lo irriti e io amo essere fastidiosa con una persona che ha fatto della disciplina uno stile di vita.

Particolare anche l’inizio di ogni POV caratterizzato da riflessioni personali per quanto riguarda quelli di Moonie mentre con le prime strofe delle opere liriche più famose quelli di Justice. Spettacolare!!!

Tra le pagine de “La Melodia delle piccole cose” troverete gioia, tristezza, apatia, ansia, depressione, sensi di colpa, riconoscenza, speranza, passione ed amore una vivace sinfonia di emozioni intricate in un pentagramma unico e meraviglioso.

Ho amato ogni parola, ogni nota, ogni riga, ogni pagina, ho amato Moonie e Jus, Regina e Fergus (mi auguro anzi, che la Pugi, ci darà modo di conoscere ancora di più quest’ultima coppia con un intero libro a loro dedicato). Carlotta Please !!!

Non posso che consigliarVi la lettura con la consapevolezza che ne rimarrete ammaliati com’è stato per me, per questo, non posso che assegnare a questo splendido romanzo il massimo giudizio a noi concesso ma, se fosse stato possibile, avrei dato di più.

«‘ I Love you’ può essere anche ‘ti voglio bene’, ma esprime affetto… oppure ‘ti amo’ e quello è sacro, Jus. La differenza è immensa. Il ‘ti amo’ è rendere a parole l’amore stesso, i figli, la famiglia, la casa. La spina dorsale della morale di una coppia. ‘Ti amo’ è la melodia delle piccole cose di cui è fatto l’amore.»

Buona Lettura

smeraldo

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