La madre segreta di Shalini Boland
Trama “Sei tu la mia mamma?”
Quando Tessa Markham torna a casa, trova nella sua cucina un bambino che la crede sua madre.
Ma Tessa non ha figli.
Non più.
Non sa chi sia il piccolo né come sia arrivato lì.
Dopo aver contattato la polizia, Tessa viene sospettata di aver rapito quel bambino misterioso. La sua intera vita è stravolta e poi suo marito le rivela un segreto…
Tessa non è sicura di cosa credere o di chi fidarsi, perché qualcuno sta mentendo. Per scoprire chi, però, dovrà affrontare il suo doloroso passato. Che la verità sia più pericolosa di quanto lei possa immaginare?
La madre segreta di Shalini Boland, thriller psicologico pubblicato oggi 21 novembre, nella collana Hope Crime da Hope Edizioni
Come reagireste se, tornando a casa da una passeggiata, trovaste uno sconosciuto nella vostra cucina? Ma non uno sconosciuto qualsiasi, bensì un bambino di cinque anni, che placido disegna chinato sul tavolo della vostra cucina?
Tessa Markham rimane spiazzata, perché lei non ha figli o, meglio, li aveva ma il destino con lei ha giocato una partita davvero bastarda e Tessa non può più fregiarsi del titolo di genitore.
Siamo a Londra, nel periodo più bello e caloroso dell’anno, il Natale. È una piovosa domenica e Tessa sta tornando dalla sua consueta passeggiata domenicale al cimitero. Non perde un solo appuntamento con il suo rituale del fine settimana. Ogni domenica visita le tombe dei suoi due bambini: Sam e Lily, due gemelli. Lily è morta alla nascita, mentre il piccolo Sam è deceduto in seguito ad una leucemia fulminante. Il suo matrimonio non ha retto a tanto dolore e, sebbene non fosse il sentimento quello messo in discussione, il marito Scott vive da quasi un anno in un’altra casa.
“Sono tornata a casa dal cimitero e ho trovato un bambino di nome Harry seduto nella mia cucina.”
Ma come c’è finito un bambino a casa sua? Chi lo ha portato da lei? Harry è tranquillo, sostiene che è stato un angelo a guidarlo in quella casa e con sguardo speranzoso chiede a Tessa se sia lei la sua nuova mamma. E Tessa, donna pragmatica e razionale, vorrebbe lasciarsi cullare dalla illusione di essere la madre di quel bambino. Ma il buonsenso ha la meglio sui sentimenti, e in preda al panico chiama il marito Scott. L’uomo è stravolto dalla scoperta di Harry a casa dell’ex moglie, pensa che Tessa ci sia ricascata, che la sua paranoia l’abbia spinta nuovamente a rapire un bambino. Perché, purtroppo, il dolore ha diversi modi di manifestarsi e nella vita della donna c’è già un penoso precedente. L’anno precedente nel parco vicino a casa aveva trovato un passeggino incustodito con un neonato e, incurante delle urla disperate della madre che si era distratta un attimo, aveva portato con sé il bambino. La denuncia di tentato rapimento non era stata formalizzata perché si era tenuto conto del suo stato psicologico, il dolore per la perdita del suo piccolo Sam era ancora troppo vivido in Tessa. Ma stavolta Scott non crede che la polizia sarà ugualmente tollerante con la donna. Ed è la mancanza di fiducia da parte dell’ex marito a far crollare Tessa. Non riesce a farsi credere da Scott, che nell’ultimo anno è sempre più distante da lei. L’uomo le sta nascondendo qualcosa, ma lei non ha la forza di scoprire di che cosa si tratti. La sua priorità è cercare di capire chi sia Harry e come sia finito a casa sua. La polizia non crede alle sue parole e per Tessa comincia un periodo infernale, fatto di dubbi, costantemente nell’occhio del ciclone. Viene circondata dalla stampa, giornalisti senza scrupoli che fanno di lei l’ennesimo caso mediatico, una donna condannata senza ombra di dubbio da una giustizia sommaria che ha deciso che è un mostro, una rapitrice di bambini.
Ciao a tutti, mi chiamo Lorella, sono una lettrice ossessiva-compulsiva di thriller psicologici e mi sono innamorata al primo sguardo della trama di questo libro. Esce oggi, grazie a Hope Edizioni, The secret mother, titolo originale de La madre segreta, e battezza in grande spolvero la nuova collana Hope Crime della casa editrice. Casa editrice che non ringrazierò abbastanza per aver portato in Italia un’autrice come Shalini Boland. Ho divorato La madre segreta in una notte, da tempo non ero così catturata da una lettura a sfondo psicologico, perché in questo romanzo funziona tutto: trama, intreccio, narrazione, traduzione.
Traduzione a cura di Raffaella Arnaldi, alla quale vanno i miei più sinceri complimenti per aver reso il libro così accattivante, senza snaturarlo e restituendo una narrazione fluida e ipnotica.
Nessun genitore dovrebbe sopravvivere ai propri figli, è qualcosa di assolutamente contro natura. In Tessa ho trovato un coraggio che da mamma di un adolescente, costantemente in ansia per il benessere del proprio figlio, ho invidiato e stimato oltremisura.
Tessa era una brillante paesaggista con una solida carriera alle spalle, ma la perdita dei suoi figli ha rimesso tutto in discussione. Adesso lavora al centro di giardinaggio Villa Moretti, proprietà di un affascinante italiano, Ben, dal quale, vi avviso subito, faticherete a rimanere immuni. Il lavoro fisico non la spaventa, le fa dimenticare il disastro che è diventata la sua vita. Nutrire le piante, potarle, dare loro una forma è quel genere di lavoro fisico che la stanca abbastanza per non permetterle di crogiolarsi nei suoi pensieri. E nonostante tutto quello che le succede, trova in Ben e nei suoi colleghi valide spalle sulle quali poggiarsi. Ben non l’abbandona quando il resto del mondo sembra remarle contro, e forse è la sua presenza a permetterle di non lasciarsi andare, di non abbandonarsi alla disperazione, di reagire e cercare la verità. Perché di questo Tessa è assolutamente convinta. Deve scoprire chi è il piccolo Harry e come è finito a casa sua.
Ho amato ogni capitolo, ogni singola riga di questo romanzo ma, più di tutto, ogni singolo personaggio. Tutto si incastra alla perfezione in quello che ritengo sia un puzzle perfetto. Non crediate di avere la verità in tasca, non pensiate che la soluzione al mistero sia di così facile risoluzione. Arriverete al finale con gli occhi gonfi di lacrime e chiuderete l’ultima pagina grate di aver letto un gran bel libro. E adesso permettetemi di usare il mio ruolo di blogger farlocca e poco credibile per mandare un messaggio subliminale alla casa editrice.
Cara Hope, considero l’idea della collana hope Crime vincente e riuscita, tradurre un’autrice geniale come la Boland è una mossa azzeccata, e in me avete trovato una nuova lettrice di questa meravigliosa collana. Ho avuto modo di guardare gli altri titoli di prossima pubblicazione e non vedo l’ora di tuffarmi tra le pagine del resto del catalogo, ma ho anche dato un’occhiata ai titoli della Boland… Ecco, traduceteli presto ed io sarò una bambina felice.