La liberazione di Kage di Maris Black

Trama Mi chiamo Jamie Atwood e sono un idiota. Contrariamente a ogni aspettativa, ho attirato l’attenzione di Michael Kage, il lottatore di MMA più bello sulla faccia della terra. Dire che mi ha sconvolto la vita sarebbe un eufemismo. Mi ha trasformato completamente, rendendomi dipendente da lui e facendomi innamorare. E il sesso? Mettiamola in questo modo: non ero mai stato con un ragazzo prima di incontrare Kage, ma sarei più che felice di passare il resto della mia vita in ginocchio per lui. È la mia ossessione e la mia droga. Ma ho fatto una stupidaggine, e ora ne sto pagando le conseguenze. Non so se rivedrò mai più Kage.

Essere Michael Kage non è mai stato facile. Troppi demoni, troppa rabbia e nulla per cui valesse la pena vivere. E poi ho incontrato Jamie Atwood. Possiede un’innocenza che smuove qualcosa di molto profondo dentro di me – in un luogo che non è mai stato toccato da nessuno. È bellissimo, intelligente e coraggioso, e non è mai stato avvelenato dall’oscurità che ha dominato la mia vita. L’ho desiderato dal primo momento che ho posato gli occhi su di lui. È da egoisti, lo so. Perché non puoi portare un’anima innocente fra le tenebre senza aspettarti che non venga contaminata.

Recensione a cura di Dalia – La liberazione di Kage di Maris Black, pubblicato il 26 marzo 2019, dalla Quixote Edizioni

Smeraldine, eccomi qui a parlarvi del secondo libro della trilogia di Maris  Black, tutta incentrata sui lottatori dell’MMA. Ricordate come era finito il primo libro? Con quale patema d’animo avevo letto le ultime righe e pregato che la casa editrice pubblicasse il secondo libro, nel più breve tempo possibile? Orbene, la casa editrice è stata di parola e io ho potuto, finalmente, mettere le mani su questo nuovo capitolo della bollente storia tra Jamie, il sexy stagista, talvolta ingenuo, e il bellissimo, e fin troppo criptico, Kage.

Molte di noi, leggendo il primo libro, si erano lamentate del fatto che ci fosse un’unica voce narrante nella storia, e che corrispondesse a quella di Jamie, dandoci solo il suo punto di vista. Rassicuratevi, non è così in questo secondo libro, perché qui la voce di Jamie si alterna a quella di Kage dando modo al lettore di iniziare a scoprire qualcosa in più su di lui e, soprattutto, su quello che pensa. A voler essere onesta, da come si era comportato in alcuni frangenti del primo libro, immaginavo che nascondesse ben più di uno scheletro nell’armadio e, leggendo il prosieguo della storia, posso dirvi che la sua non è stata, e non è, una vita facile. Leggendo i suoi pensieri sono riuscita a trovare anche una giustificazione al comportamento avuto nella scena finale del primo libro. Kage è un’anima in pena, un’anima tormentata, un uomo che è tutt’uno con l’oscurità, un uomo che odia ciò che fa, con la stessa intensità con cui ne dipende.

“In verità odiavo lo sport con la stessa intensità con cui ne dipendevo. Mi dominava, mi aveva in suo possesso, mi completava e mi svuotava. Cercavo solo di rimanere concentrato sull’allenamento, di rispettare la mia tabella di marcia e di combattere quando mi dicevano di farlo. E vincevo. Vincevo sempre. La mia era un’ossessione.”

Quando ha visto Jamie per la prima volta e ha intravisto nei suoi occhi una dolcezza mai conosciuta e nel suo corpo una bellezza che lo affascina, non ha potuto fare a meno di volerlo intensamente e se lo è preso. Ma, se all’inizio della storia, quel ragazzo per lui è solo “un altro bel fondoschiena”, imparando a conoscerlo e ad apprezzarlo, vi trova molto di più. Vede in lui il barlume di qualcosa che non ha mai conosciuto. Ma Jamie è giovane, inesperto e, soprattutto, fino a quel momento, ha creduto di essere etero al cento per cento, ed è così che, pur non volendo, lo delude.

Questo secondo libro parte proprio da qui, dopo una lite violenta, Kage va via, lasciando Jamie da solo, e sconvolto. A nulla vale il suo timido tentativo per riavere il lottatore nella sua vita. Il giovane è disperato, non ha idea di quello che gli sta accadendo, non sa perché non può fare a meno di Kage e solo quando deciderà di venire a patti con quello che sente per il bellissimo lottatore, si aprirà uno spiraglio per un loro riavvicinamento.

Un riavvicinamento che però è completamente diverso da come avevano vissuto i loro sentimenti nel primo libro, dove si consideravano l’uno il ragazzo dell’altro.

Ed è proprio la nuova impostazione del rapporto tra i due che mi ha lasciata perplessa. Kage, pur essendo consapevole di doversi allontanare da Jamie, per non trascinarlo nella sua oscurità, come dice lui, non riesce a fare a meno di volerlo accanto a se, però, lo tratta come una sorta di proprietà, convinto che in quel modo potrà liberarsene quando se ne sarà stufato.  Kage, accetta tutto, quasi senza dire nulla. Devo essere sincera con voi e ammettere che, per tutta la lettura del libro, ho avuto la tentazione fortissima di prendere una bella mazza da baseball e spezzare qualche osso ai due protagonisti. A Kage per sentirsi il re del mondo in alcuni frangenti, e un ragazzo smarrito e insicuro, in altri. E a Jamie, per comportarsi spesso come un bambino capriccioso e insolente, per poi soccombere a tutti i desideri del lottatore, di cui sembra essere ossessionato. Sono sicura, o almeno lo spero, che nell’ultimo libro della serie, l’autrice svelerà tutti gli arcani ancora nascosti, dando modo al lettore di apprezzare due protagonisti così particolari. Due personaggi che, a differenza del primo libro, mi hanno dato la sensazione di avere due personalità bipolari e ambigue. C’è qualcosa di oscuro che serpeggia per tutto il libro, qualcosa che non sono riuscita ancora ad afferrare del tutto e forse, per questo, la loro storia continua a stuzzicare la mia fantasia. Come per il primo libro anche qui la scrittura è scorrevole, le scene di sesso sono ben descritte e assolutamente necessarie all’evolversi della storia, non risultano mai banali e nemmeno ripetitive. In fondo l’autrice ha avuto parecchio di che spaziare in questo campo, visto che entrambi i protagonisti sono pura carnalità. Il libro risulta piacevole da leggere e lo consiglio sia a chi ha letto il primo, sia a chi vuole una storia per certi versi semplice, e per altri un po’ troppo sopra le righe. Lo so, sono criptica anche io ma credetemi sono rimasta con il fiato sospeso fino alle ultime righe con quella famosa mazza da baseball tra le mani. Adesso, non vedo l’ora di poter leggere il capitolo conclusivo per poter venire a capo di tutta la storia e decidere se amare oltre ogni dire anche questa coppia, oppure odiarla.

4 stelle

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