La guerra segreta tra Elfi e Goblin di M. T. Anderson e Eugene Yelchin

Gli Elfi e i Goblin sono nemici di vecchia data. Sebbene tra loro al momento regni la pace, basterebbe una scintilla a far scoppiare nuove discordie. Perciò, quando un compìto archivista goblin e uno scorbutico ambasciatore elfo s’incontrano, la situazione si fa delicata. Ognuno di loro deve spiare l’altro, ma nessuno sa davvero quale sia la posta in gioco. Lo scopriranno a loro spese nel corso di un’avventura che vi farà rabbrividire… e ridere! Se infatti è terribile lo scontro tra il piccolo popolo che muta pelle e quello superbo che lo disprezza, niente è più divertente della convivenza tra il goblin Werfel e l’elfo Brangwain.

Spy story, fantasy, libro di avventura, storia umoristica, La guerra segreta tra Elfi e Goblin è tutto questo e molto di più.

La guerra segreta tra Elfi e Goblin di M. T. Anderson Eugene Yelchin, romanzo fantasy per ragazzi pubblicato da Rizzoli il 12 novembre.

Ormai mi sono affezionata ai libri per ragazzi illustrati direte voi…in realtà questo mi è arrivato a sorpresa. L’avevo notato sul sito di Rizzoli e mi aveva colpito ma le molte pagine mi terrorizzavano e così non avevo fatto richiesta ma poi a causa di un errore me lo sono ritrovato tra le mani e non potevo lasciarlo lì senza almeno sfogliarlo. Se fossi entrata in libreria lo avrei notato immediatamente, la copertina (originale) è splendida, e non sto parlando di sovracopertina, ma di copertina vera e propria, zigrinata, rosso granata scuro, con parti incise color oro e bronzo, un vero gioiellino che non ha nulla da invidiare in bellezza alle nuove pubblicazioni targate Oscar Vault. Oltretutto può essere tranquillamente utilizzato come arma visto il peso specifico non indifferente, se lo dai in testa a qualcuno di costa, molto probabilmente il malcapitato non avrà scampo. E poi ci sono le illustrazioni a cura di Eugene Yelchin che non esprimono attraverso le immagini ciò che M. T. Anderson narra a parole, ma ne sono la prosecuzione, idea geniale a mio modo di vedere. La storia prosegue, non vi sono ripetizioni tra frasi e disegni quindi bisogna prestare attenzione a entrambi per non perdersi nulla. Mossa davvero intelligente.

Le parti scritte sono di due tipi: epistolari e narrative/descrittive/dialogate. Da un lato ci sono le missive di Lord Ysoret Clivers, Capo Spionaggio degli elfi e dall’altro le avventure di Erbaccia, al secolo Brangwain Spurge, scelto e inviato proprio da Clivers come spia nella terra dei goblin (il soprannome Erbaccia è stato dato da Clivers a Spurge ai tempi della scuola e nella prima lettera non manca di descriverlo con termini ben poco lusinghieri). Fin dal lancio al povero Spurge ne succederanno di ogni e le avventure sono destinate a diventare disavventure. Nel Regno dei goblin sarà compito dello storico Werfel L’Archivista ospitarlo e tenerlo d’occhio. Werfel è entusiasta di questo compito, certo che potranno avere degli scambi interessanti tra loro, tutto si aspetta tranne che Spurge sia così scontroso, scorbutico e assolutamente prevenuto nei confronti della cultura goblin. La convivenza non sarà per nulla semplice e il caratteraccio di Spurge metterà nei guai anche Werfel.

Le parti disegnate sono dal punto di vista di Spurge e quindi ben poco affidabili, diciamo che Erbaccia è piuttosto melodrammatico e le immagini che invia a Clivers potrebbero contenere una realtà piuttosto distorta e che tiene unicamente conto del proprio punto di vista. Le parti scritte riguardano invece Werfel, il goblin ha un animo buono e gentile e mostra gli avvenimenti dalla sua prospettiva che finisce per cozzare con quella di Spurge. A chi dovrebbe credere il lettore? All’elfo scorbutico o al goblin socievole? Siamo portati ad affidarci maggiormente alla vista quindi le immagini colpiscono maggiormente del testo scritto e gli autori giocano tantissimo su questo fatto. L’idea della discordanza è stata dell’illustratore: le immagini e il testo sono volutamente in disaccordo come se fossero in guerra. Una cosa molto divertente sia per gli stessi autori che per i giovani lettori. Anderson e Yelchin ci tengono a farci conoscere il loro processo creativo, entrambi sono ritenuti due geni con cui non è semplice lavorare e i loro protagonisti li rispecchiano perfettamente. Da un lato abbiamo uno storico elfo pedante e rigido che fraintende ciò che vede e non riesce a comprendere la cultura goblin, perché troppo diversa dalla sua, e riporta al suo popolo immagini piene di errori, e dall’altro un archivista pacifico che tenta in tutti i modi di riportare la storia nei giusti ranghi e di far notare a Erbaccia che vede le cose dal punto di vista sbagliato, senza accogliere la cultura che gli sta mostrando.

Eugene Yelchin: Questo è un thriller di spionaggio. Omicidi! Inseguimenti! Doppio gioco! C’è addirittura una bomba!

T. Anderson: Ma, Eugene, in sostanza, è solo una tragica riflessione sul fatto che le società che sono state abituate a odiarsi per generazioni possano poi arrivare a vedere le cose nello stesso modo.

Eugene Yelchin: Altro che tragedia! Una storia folle di due sciocchi accecati dalla propaganda non è una tragedia. È una commedia.

Questo, e molto altro, è ciò che troverete in La guerra segreta tra Elfi e Goblin un vero gioiellino che vi ritroverete a sfogliare più e più volte e che vi farà sorridere e divertire. Consigliato dai 10 anni in su.

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Una risposta

  1. s ha detto:

    libro bellissimo

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