La donna di ghiaccio di Robert Bryndza

la donna di ghiaccio

Trama Il corpo congelato. Occhi spalancati e labbra socchiuse. Come se fosse morta mentre era sul punto di parlare…


Quando un ragazzo scopre il cadavere di una donna sotto una spessa lastra di ghiaccio in un parco di Londra, la detective Erika Foster viene subito incaricata dell’indagine sull’omicidio. La vittima, giovane, ricca e molto conosciuta negli ambienti della Londra bene, sembrava condurre una vita perfetta. Ma quando Erika comincia a scavare più a fondo tra le pieghe nascoste della sua esistenza, trova degli strani punti di collegamento tra quell’omicidio e l’uccisione di tre prostitute, assassinate secondo un macabro e preciso rituale. Ma chi era veramente la ragazza nel ghiaccio? Quali segreti nascondeva? Il ritratto che ne dà la famiglia corrisponde alla verità? Erika ha l’impressione che tutti gli elementi a cui si aggrappa nel corso delle ricerche le scivolino via dalle dita, ma è cocciuta, determinata e disposta a qualunque cosa pur di arrivare a capire che cosa si cela dietro quella morte violenta…

la donna di ghiaccio

«Il freddo era intenso e tagliente. Ingoiò quell’acqua marcia, scalciò, agitò le braccia. In qualche modo riuscì a raggiungere la fiancata della barca. Si tirò su e vomitò. Quanto avrebbe voluto prendere quel telefono. E non per venderlo. Voleva solo chiedere aiuto.»

Recensione di Cassandra – La donna di ghiaccio di Robert Bryndza pubblicato da Newton Compton il 25 maggio. Io e il succo di frutta siamo ormai diventati migliori amici. Insieme al portafoglio, cellulare e il libro del momento mi porto anche i succhi di frutta in borsa. Perché non si sa mai quando possono risultare utili. Se non cambierò questa pessima abitudine, prima o poi mia madre ci butterò fuori di casa: me, i libri e i succhi. Ora dopo questo breve monologo in cui vi esplicito i problemi della mia vita al momento, inizio a parlarvi di questo fantastico libro.

«Andrea cominciò a sentire la morsa della paura. Rimase dietro l’albero e perlustrò i dintorni. Folte siepi delimitavano i due lati della strada, che proseguiva inoltrandosi in una serie confusa di sobborghi. Poi notò qualcosa di fronte a sé, un viottolo che passava tra due grandi edifici. Scorse un minuscolo cartello che diceva: DULWICH 1 ¼.

“Prova a prendermi”»

Da quando sono in fasce mia madre mi ripete sempre: ci sono sempre tre verità: la mia, la tua e quella dell’albero. Quindi, quando Andrea Douglas – Brown viene trovata morta sepolta sotto uno strato spesso di ghiaccio, la detective Erika Foster cerca in tutti i modi di scovare la verità, ma per farlo deve riuscire a ricostruire il quadro degli eventi, partendo ovviamente dalla famiglia della vittima.

Facenti parte della nobiltà inglese, la famiglia Douglas – Brown sembra rappresentare il quadretto della famiglia perfetta: ricchi, belli e potenti; ma più si scava a fondo, più l’odore di marcio inizia a farsi sentire. Perché non tutto ciò che luccica è oro, e Erika Foster lo sa perfettamente.

Erika Foster Mi è entrata subito in simpatia questa detective perché sa di avere dei limiti ma li infrange tutti pur di scoprire la verità. Pur di vedere in carcere l’assassinio è disposta a mettere a rischio la sua vita. Ora non dico che approvo questo suo comportamento anticonvenzionale ma ammiro la sua tenacia e la voglia di portare alla luce la verità, anche se dolorosa.

“Rimase in ascolto per un istante, poi si voltò e andò verso la porta di fronte. La figura provò un improvviso bisogno di uscire di lì, di andarsene. Di escogitare un piano.

La detective Foster mi ha forzato la mano.

Credo che dovrò ucciderla.”

Ovviamente le indagini vengono ostacolate a ogni passo, a ogni indizio trovato escono fuori domande a cui non si hanno le risposte.

Mi sono “divertita” a leggerlo perché questo per me è stato il primo thriller con protagonista una detective. Quindi a ogni possibile colpevole mi alzavo dalla sedia, puntavo il dito contro il nome della persona e con voce sinistra esclamavo: “sei tu il colpevole”. Questo si è ripetuto per circa tre quarti del libro.

Tralasciano le mie stranezze, il libro ha una trama che potrebbe risultare anche complessa.

Alla fine, oltre ad aver scoperto l’assassino, chi legge entra nella mente della detective e della vittima, perché conosce ogni angolo della sua mente e del suo passato.

Finale non scontato come spesso accade! (almeno per me).

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