La cosa più bella che ho di K.A.Tucker
Trama Amber Welles ha venticinque anni e un gran bisogno di uscire dagli stretti e rassicuranti confini della cittadina dell’Oregon in cui è cresciuta. Quando finalmente, armata dei risparmi di due anni, può partire alla scoperta del mondo, è pronta a tutto. Tranne che a morire a Dublino. Eppure, se non fosse stato per il coraggio di un estraneo, sarebbe finita proprio così. Amber gli deve la vita, ma il ragazzo scompare prima che lei possa ringraziarlo.
River Delaney, ventiquattro anni, è molto scosso. Nessuno doveva farsi male. Ma poi è arrivata quella turista americana. Non poteva lasciarla morire, ma non poteva rischiare di essere identificato sulla scena, quindi è scappato. È tornato alla sua quotidianità, a gestire il pub di famiglia. Ma la vita di tutti i giorni sta diventando sempre più complicata, per colpa di suo fratello Aengus e le sue associazioni a delinquere. Quando la ragazza americana lo rintraccia, River si accorge di essere pericolosamente attratto da lei. E averla intorno è un rischio che non è disposto a correre. La cosa migliore da fare sarebbe allontanarla, ma non è facile respingere qualcuno che ossessiona i tuoi pensieri…
Recensione di Francesca La cosa più bella che ho di K.A.Tucker, terzo volume autocloncusivo della serie Burying Water. Un contemporary romance edito dalla Casa Editrice Newton Compton.
Un attentato al St. Stefphen Green di Dublino causa l’incontro/scontro tra i protagonisti di questa storia. Tutti ritengono che dietro alla bomba tubo al parco ci sia un gruppo di terroristi appartenenti all’attuale IRA, un gruppo di persone, una gang, che combatte per il predominio al potere, utilizzando l’omicidio e l’estorsione, nulla a che vedere con l’IRA del passato che combatteva per l’indipendenza dell’Irlanda.
Amber, infermiera venticinquenne di Sisters in Oregon, decide di partire a esplorare il mondo per quattro mesi. Per divertimento crea una lista di cose da fare ed esperienze da vivere che man mano dovrà spuntare dall’elenco.
Lei stessa si definisce una pianificatrice che non ha mai deviato il suo percorso sempre lineare, né tantomeno ha mai deluso la sua famiglia perché loro hanno sempre saputo cosa aspettarsi da lei. Riuscirà almeno una volta nella vita a seguire l’istinto o continuerà a rifugiarsi tra le braccia della sicurezza?
Il protagonista maschile è River, un giovane irlandese doc con i capelli rossi, orgoglioso delle sue origini e barista nell’Irish Pub della sua famiglia il Delaney’s.
Dal giorno in cui la bella americana incontra River non riesce a dimenticare i suoi occhi verdi e la voglia di rivederlo aumenta ogni giorno. Vuole ringraziarlo per avergli salvato la vita e constatare che non abbia riportato ferite gravi a causa dell’esplosione. River dal canto suo, spera di rivederla perché affascinato dalla sua bellezza, ma al tempo stesso ha timore delle domande indiscrete che lei possa fare riguardo l’attentato.
Il Delaney’s è il luogo dove i due si rivedono e da lì, solo otto sono i giorni per conoscersi, prima che Amber riparta e per vivere un’avventura fatta di attimi, sguardi, confidenze e chissà forse anche sentimenti. Ma otto giorni possono bastare a far sviare Amber dalla sua retta via, quella certa e sicura, per intraprendere il vicolo cieco dell’amore?
Amber incontra Ivy, un’amica di sua cognata Alex. Un personaggio già presente nel primo volume della serie. I due hanno un inizio burrascoso che si ammorbidisce strada facendo, risolvendo così incomprensioni del passato e forse si assiste all’inizio di una vera amicizia. Ivy è tutto pepe e tatuaggi e la incontreremo come protagonista nell’ultimo volume della serie.
I punti di vista alternati in prima persona lasciano il giusto spazio per capire al meglio i protagonisti e una sensazione di attesa che ti invoglia ad arrivare alla fine il prima possibile.
La cosa più bella che ho è una storia romantica, ambientata ai giorni nostri, in un’era dove il terrorismo rende le Nazioni vulnerabili ma, grazie ad un cantastorie che racconta della Grande Carestia del 1840 e di un amore eluso che farà da sfondo, lascerà la bella americana incantata, come incantata lo sono rimasta un po’ anch’io. Adoro la scrittura della Tucker che in questo romanzo riesce a raccontare con leggiadria le tante rivolte e guerre civili combattute tra inglesi e irlandesi, descrivere il dipinto del grande Burton “ L’incontro sulle scale della torre” definendolo “tragicamente romantico” e ancora, parlare delle colline verdi dell’Irlanda e per ultimo, ma non meno importante, della birra, la Guinness, secondo cui sono le spillatrici irlandesi a renderne il sapore veramente unico. Una descrizione talmente trascinante da lasciarmi la gioia nel cuore di scegliere Dublino come mia prossima meta. Doveroso a questo punto, da parte mia, la ragazza che ama associare a ogni libro una canzone, nominare il gruppo irlandese The Corrs, riportando alla mente un loro grande successo “ Breathless” che tra le righe del testo parla di un amore che non ha un domani.
Vi lascio con una citazione del libro dove chi parla è un uomo ormai in là con gli anni. «Carpe diem, signorina. La giovinezza è un periodo avventato, strano e fantastico che svanisce troppo in fretta».
Consiglio la lettura di La cosa più bella che ho a tutti i timorosi nella vita che hanno bisogno di un una spinta per affrontarla e che si rivedranno nella descrizione di Amber.