La corte di nebbia e furia di Sarah J. Maas
“Una piccola parte di me bisbigliava che potevo sopravvivere ad Amarantha; potevo sopravvivere alla transizione in quel nuovo corpo estraneo… Ma non ero sicura di poter sopravvivere a quella cavità vuota e fredda nel mio petto. Persino durante i periodi più bui, quella parte di me era stata piena di colore, di luce. Forse diventare una Fae l’aveva distrutta. Forse Amarantha l’aveva distrutta. O forse l’avevo distrutta io, quando avevo ficcato i pugnali nei cuori di due innocenti e il loro sangue mi aveva scaldato le mani.” Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l’eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l’arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto – secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte – è per lei quasi un sollievo.
Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.
La corte di nebbia e furia di Sarah J. Maas, secondo volume della serie fantasy La corte di rose e spine, in uscita oggi, 18 giugno, grazie a Mondadori.
Oggi comincio con un paradosso: ci ho messo tantissimo a leggere questo libro e l’ho comunque adorato. Normalmente impiego tanto tempo quando un libro non mi prende, ma non voglio mollare la lettura, perché nulla va lasciato incompiuto. In questo caso invece la mia lentezza è dovuta al periodo frenetico che sto vivendo e alla mia mente che ormai fuma da tanti pensieri vi vorticano dentro.
La corte di nebbia e furia è un libro molto lungo, 650 pagine non sono certo una passeggiata, e avrei voluto avere molto più tempo per poterlo assaporare col ritmo che il mio cervello mi impone di avere, ma così non è stato perché entro fine mese devo chiudere tutto per potermi lasciare qualche giorno di relax prima del grande evento…per chi ancora non lo sapesse, il 7 luglio mi sposo!!!
Quindi tempo massimo per la lettura imposto e un sacco di imprevisti che ne hanno ridotto la qualità. Non starò qui a tediarvi oltre coi miei problemi 😉
La Maas ha un modo di scrivere dovizioso di particolari. Il suo stile è ricco e lascia poco all’immaginazione del lettore. Le ambientazioni che crea sono vivide e realistiche, anche quando parla di un mondo intriso di magia. Questa sua caratteristica può essere sia positiva che negativa. Sicuramente nulla è lasciato al caso, di questo bisogna darle atto, ma in alcuni passaggi la narrazione risulta difficoltosa perché troppo prolissa. Per fortuna a salvarla alla grande interviene la storia pazzesca che ha creato. I personaggi sono tutti interessanti, ben studiati e a tratti ipnotici.
Avevamo lasciato Feyre, trionfante su Amarantha, felice di fare ritorno, alla Corte di Primavera e tra le braccia di Tamlin, l’uomo che amava. La ritroviamo prigioniera ‘nella torre d’avorio che lui ha creato’. Feyre è uscita distrutta dagli eventi conclusivi di La corte di rose e spine e vorrebbe che Tamlin le desse modo di tornare a respirare. Ma Tamlin sembra non capire ciò di cui Feyre ha bisogno e la mette sotto una campana di vetro, trattandola come una bambolina fragile. Gli incubi la perseguitano, ma lui sembra non farci caso, certo che a breve tutto si risolverà come per magia.
Rhysand non si fa vedere da tre mesi, ma Feyre continua a sentire un legame con lui e non sa se questo sia per colpa del tatuaggio con l’occhio o se sia legato all’aiuto che ha ricevuto da lui quando era rinchiusa. Le sembra strano che non pretenda che lei tenga fede al loro patto, una settimana al mese da passare con lui alla Corte della Notte. Rhys ovviamente non ha dimenticato nulla, aspettava solo il momento meno opportuno per fare il suo ingresso trionfale.
«Ti ho sentita implorare qualcuno, chiunque, di salvarti, di portarti via. Ti ho sentita dire “no”.» Rhys ha ragione, ma Feyre non è ancora pronta ad ammettere che era esattamente questo che stava aspettando. Voleva essere salvata, voleva avere la possibilità di essere se stessa e non la futura moglie super protetta del Signore della Corte di Primavera. Feyre è nata per essere una guerriera, per partecipare all’azione, per prendere decisioni che potrebbero cambiare la sorte dell’umanità, non di certo per fare la bella statuina.
Questa sua caratteristica, se possibile, è decuplicata da quando è stata riportata in vita e adesso deve solo scoprire di cosa può essere capace, ma per farlo ha bisogno di qualcuno al proprio fianco che la sproni e la inciti a essere tutto ciò che vuole. «Perché sei stata resuscitata e fatta rinascere dai poteri combinati dei sette Signori Supremi. Al tuo posto, sarei curioso di scoprire se durante il procedimento si è trasferito qualcos’altro.»
Il legame tra Rhys e Feyre è intatto, in questi mesi lui ha sentito tutto, l’ha percepita soffrire, l’ha vista spegnersi poco a poco, anche da lontano si è accorto che stava avvizzendo e non si capacita di come Tamlin possa dire di amarla e intanto lasciarla morire dentro.
Per Feyre lo scontro con la realtà sarà molto duro, tutto ciò che pensava di Rhys era sbagliato, il Signore della Notte è tutt’altra cosa, non è l’essere spregevole che mostra agli altri e la sua Corte è il paradiso. Rhys è un rivoluzionario, un uomo che quando ama lo fa con tutto se stesso e tiene alla famiglia che si è scelto più che alla propria vita. Tutte dovremmo avere un Rhys al nostro fianco. Un uomo che crede in noi, che vede in noi tutta la forza di cui siamo capaci e che ci appoggia in qualsiasi situazione.
Feyre grazie alla settimana con Rhys si rende conto di cosa non vada nel proprio rapporto con Tamlin e, al suo ritorno, vuole mettere le cose in chiaro…ma nulla va come aveva sperato e così decide di andarsene, forse per sempre, e di chiedere ospitalità a colui che credeva fosse un nemico. «Non ho un altro posto in cui andare.» Era, insieme, una domanda e un appello. Agitò una mano; le ali stavano scomparendo. «Resta qui finché vuoi. Resta qui per sempre, se ti va.» «Io… dovrò pur tornare, prima o poi.» «Basta che tu lo dica, e sarà fatto.» E diceva sul serio. Anche se, dall’ira che aveva negli occhi, capivo che l’idea non gli piaceva affatto. Ma mi avrebbe riportata alla Corte di Primavera appena l’avessi chiesto.
E da qui parte la bellezza assoluta di La corte di nebbia e furia, da questo momento non riuscirete più a posare il libro perché saranno tantissimi gli avvenimenti, talmente tanti che non ve ne accennerò nemmeno uno perché vi rovinerei la lettura.
Mamma mia che personaggi incredibili che ha creato la Maas. Che siano buoni o cattivi, nessuno di loro vi lascerà indifferente. E poi il cambio di rotta su Tamlin non lo immaginavo proprio. Che cavolo è successo a quel ragazzo? Sarebbe da ricovero. Capisco la voglia di proteggere la donna che ama, ma metterla in gabbia è tutt’altra cosa. Nessuno al mondo merita di sentirsi soffocare e di non avere più in mano le sorti della propria vita. Questo non è amore. L’amore deve lasciarti libero, se ti opprime non è amore, è ossessione. Non avrei mai pensato che Tamlin potesse rivelarsi un tale idiota. Non aveva dato avvisaglie ne La Corte di rose e spine, ma qui ha dato il peggio di sé e non sono certa possa rinsavire in La Corte di ali e rovina.
Ovviamente a fare da contraltare c’è Rhys che vi farà andare in brodo di giuggiole…il suo potenziale si era già intuito, ma qui siamo oltre. Potrebbe entrare di diritto al primo posto nell’olimpo dei miei bookboyfriend. Leggere per credere. E come non menzionare lei, la forte e combattiva Feyre. Nessuno può mettere Feyre in un angolo e lo mostrerà ancora una volta.
Devo aggiungere qualcosa per convincervi a leggere il secondo volume di questa splendida serie fantasy? Non credo proprio e ricordate che a settembre uscirà il volume conclusivo per cui potrete farne una scorpacciata in brevissimo tempo.