La corte di ali e rovina di Sarah J. Maas
Feyre è determinata a raccogliere il maggior numero di informazioni possibile sui piani di Tamlin e del Re di Hybern che minacciano di mettere Prythian in ginocchio. Per questo si è separata dall’uomo che ama e ha fatto ritorno alla Corte di Primavera. Ma per poter portare a termine il suo piano, dovrà tessere una fitta trama di inganni e tenere a bada il suo desiderio di vendetta. Sa bene, infatti, che un solo passo falso potrebbe condurre non soltanto alla sua rovina ma a quella di tutto il suo mondo. La ragazza sa anche che il Re di Hybern non si fermerà davanti a nulla, perciò, a mano a mano che la guerra si avvicina, dovrà decidere di chi fidarsi e cercare alleati nei posti più inaspettati.
La corte di ali e rovina di Sarah J. Maas, terzo volume della serie fantasy La corte di rose e spine, in uscita oggi, 17 settembre, grazie a Mondadori.
Nel mese di giugno vi avevo parlato del secondo volume La corte di nebbia e furia, ci avevo messo del tempo per leggerlo e lo avevo imputato al periodo particolarmente frenetico che stavo attraversando, matrimonio e trasloco non sono certo una passeggiata e concentrarsi è spesso complicato. Nonostante queste difficoltà il libro mi era piaciuto molto e ne avevo parlato in maniera entusiasta. Purtroppo la Maas sembra capitarmi sempre nei momenti meno opportuni e, contando ben 700 pagine, questo terzo capitolo è risultato per me pesantuccio.
La dovizia di particolari in cui la Maas si cimenta a ogni pagina mi sono risultati piuttosto indigesti e ho preso la decisione che il nostro rapporto si concluderà dopo questa recensione. Dopo aver assegnato 5 stelle a entrambi i precedenti volumi non mi sarei aspettata un epilogo così drastico da parte mia, ma nella vita bisogna saper scegliere e io ho capito che Sarah J. Maas è troppo per me.
Pensare che eravamo partite col piede giusto, i primi capitoli in cui Feyre si intrufola alla Corte di Primavera come un cavallo di Troia per distruggerla dall’interno mi avevano fatto ben sperare, ma tutto questo è durato troppo poco e, appena Feyre e Rhysand sono tornati l’una tra le braccia dell’altro, il mio entusiasmo è andato scemando. Quanto miele si può sopportare prima che si carino i denti? Probabilmente io troppo poco, perché Feyre e Rhys, per quanto li apprezzi divisi, insieme sono stomachevoli e in un fantasy tutta questo sperticarsi in lodi reciproche e ginnastica tra le lenzuola non mi interessa. Forse la mia mente ormai ha deciso che un fantasy che si rispetti debba avere ‘bisso e sangue’ e relazioni forti senza troppa dolcezza…Kristoff mi ha rovinato insomma, aprendomi un mondo!!!
Tralasciando questa puntualizzazione, che mi sembrava doverosa, torniamo a noi e ai due innamorati: Feyre è l’eroina e Rhys l’eroe, la Maas li ha caratterizzato senza nemmeno un difetto riscontrabile, per renderli ‘amabili’, ma avrebbe dovuto avere il coraggio di variare maggiormente le loro azioni e soprattutto i loro dialoghi. Tutto risulta troppo statico e ripetitivo. Mi è sembrato di rileggere spesso la stessa scena, tra quelle d’amore tra loro, quelle di allenamento di Feyre e quelle per prepararsi alla battaglia finale, forse qualche taglio qua e là avrebbe giovato alla scorrevolezza della storia e mi avrebbe fatto apprezzare maggiormente gli sviluppi.
Certo è che Feyre è una protagonista di fantasy con tutti i crismi, è leale, scaltra, intelligente, coraggiosa e quando ama lo fa con tutta se stessa, non risparmiandosi mai. La forza con cui si batte per le sorelle è ammirevole e anche loro, Elain e Nesta, avranno un’evoluzione che, sono certa, soddisferà la maggior parte dei lettori.
Certo è che Rhys è il protagonista di cui tutte le lettrici possono innamorarsi, talmente perfetto che solo sulla carta può esistere. Il problema con Rhys è che a volte la perfezione stufa e io qualche cavolata da parte sua l’avrei pure gradita, come avrei gradito un coraggio maggiore da parte dell’autrice perché non è detto che tutti i libri debbano avere per forza un lieto fine.
Anche le storyline di alcuni personaggi non mi hanno convinta e voi non potete capire quanto possa essere deludente amare i primi capitoli di una serie e trovare solo difetti in quello conclusivo. Faccio davvero fatica a scrivere questa recensione, ma non posso esimermi dall’essere sincera.
Comunque smeraldi non tutto mi ha dato sui nervi, Lucien, Nesta e Cassian sono stati i miei personaggi preferiti di La corte di ali e rovina, sono interessanti, mai banali e scontati, lo sviluppo dei loro personaggi ha trovato la mia approvazione dalla prima all’ultima pagina e non mi spiacerebbe leggere ancora di loro. Vedremo se sbollirò la delusione per questo libro.
Il finale della trilogia, perché gli altri volumi saranno spin-off, avrebbe dovuto essere epico e per me non lo è stato. Ciò che per me è mancata maggiormente è stata la tensione, proseguivo la lettura per inerzia e non con la voglia di scoprire cosa sarebbe successo dopo, come sarebbe andata a finire.
Ovviamente chi ha letto La corte di rose e spine e La corte di nebbia e furia deve dare una possibilità a questo ultimo capitolo. Sono quasi certa che le sensazioni che proverete saranno differenti dalle mie, in giro ci sono solo recensioni super positive e la Maas per molte blogger è una certezza, la amano incondizionatamente e appoggiano tutte le sue scelte. Sono davvero curiosa di scoprire il vostro pensiero e di poterci confrontare.