La città invisibile di Monika Peetz

«Questa ragazza ha troppa fantasia…» è il solito, lamentoso ritornello che Lena sente a casa della zia Sonja, dove vive insieme alle due cuginette, e dove si sente una perfetta estranea. La sua migliore amica, Bobbie, sostiene che sia così per tutte le quindicenni, ma Lena sa che per lei è diverso. C’è una ferita nel suo passato che non si rimargina. Aveva solo quattro anni quando i suoi genitori sono morti in un incidente e ogni suo tentativo di sapere qualcosa di più su di loro si infrange contro un muro di silenzio. La zia non vuole raccontarle niente e tutto quello che Lena ha della sua infanzia è una foto di loro tre, felici, sul divano di casa. Poi, un giorno, rovistando in un vecchio scatolone, Lena trova dei ricordi di famiglia, libri, giocattoli e soprattutto un orologio ottagonale, nuovo fiammante, sul quale è incisa una data antecedente alla sua nascita e il suo nome. Dunque c’era una Lena prima di lei nella vita dei suoi? Che cosa nasconde quell’orologio dallo strano quadrante che ripete i numeri da zero a nove? E perché subito dopo che lo ha indossato Lena incontra un affascinante ragazzo dagli occhi di colore diverso che sembra sapere molte cose sul suo conto? È solo l’inizio di un’incredibile avventura che catapulterà Lena in un mondo segreto e misterioso, quello della Città invisibile, in cui dovrà capire di chi può fidarsi davvero e dove forse potrà trovare le risposte che cerca sul suo passato.
Un romanzo potente e visionario, con una protagonista che rimane a lungo nel cuore dei lettori. Una storia intensa che pone una domanda inquietante: che prezzo sei disposto a pagare per cambiare il tuo passato?

La città invisibile di Monika Peetz, romanzo fantasy per ragazzi, in uscita oggi, 3 ottobre, grazie a Corbaccio.

Avevo avuto modo di conoscere la Peetz con Il posto delle margherite e ricordavo con piacere lo stile frizzante dell’autrice che anche in questa occasione non si smentisce. La storia che ha ideato è fresca e adatta a un pubblico di qualsiasi età. Anzi, lo consiglierei proprio a un target dai dieci ai quattordici anni, perché i termini utilizzati sono di facile comprensione, perfetti per una lettura per ragazzi e la storia è molto avvincente.

Appena ho scoperto che il tema centrale della narrazione era ‘la possibilità di viaggiare nel tempo’ mi si è stampato sul viso un sorriso enorme. Memore di quanto avessi amato la trilogia di un’altra autrice tedesca, Kerstin Gier, non vedevo l’ora di capire come avrebbe fatto Lena a intraprendere questi viaggi e come avrebbe utilizzato questo grandissimo dono. Ma andiamo con ordine…

Lena ha perso i genitori in un incidente stradale quando era molto piccola, da allora è stata affidata alle amorevoli cure di sua zia Sonja. Lena è una ragazza molto particolare, nonostante le cuginette e la zia cerchino di farla sentire una di famiglia (le cuginette sono dei piccoli demonietti) lei non si sente ben accetta Che la zia si fosse pentita di essersela presa in casa dopo l’incidente? Carlotta e Fiona erano le sue figlie, quelle che aveva desiderato. Lena, invece, era una sciagura nel vero senso della parola. Quando era più piccola pensava di essere stata dimenticata sul pianeta Terra dagli extraterrestri. Certo, avere a che fare con un’adolescente non è mai semplice, se poi questa adolescente è come Lena, diventa quasi proibitivo. Lena è una gran confusionaria, il suo cervello sembra non trovare mai un attimo di pace e i suoi pensieri vorticano in un turbine che non ha mai fine. Che ci poteva fare se nei meandri del suo cervello c’era sempre un traffico pazzesco? Come in un alveare, là dentro era un continuo viavai di domande e pensieri, idee geniali e trovate stupide, ricordi e progetti, paure e desideri.

Lena ha poche certezze nella vita:

  • Nonostante le molte domande rivolte a zia Sonja se vuole scoprire qualcosa sull’incidente occorso ai suoi genitori, e sul suo passato, deve vedersela da sola;
  • Bobbie è la migliore amica che si potrebbe mai desiderare sulla faccia della terra e nessuno potrà mai portargliela via;
  • Jonas le piace talmente tanto da provocarle il singhiozzo ogni volta che si avvicina;
  • Tutti gli alunni della sua scuola sono tipi a posto…tranne lei;
  • Non passerà mai il compito di biologia, perché la sua mente non è in grado di restare concentrata.

Tante belle gatte da pelare per una quindicenne. Soprattutto se, il campeggio insieme ai suoi amici, passa per la sufficienza in biologia. L’unica cosa da fare è tenere segreta questa débâcle.

Che poi il campeggio a un certo punto assume contorni sfocati, dell’equazione entrano a far parte un orologio molto particolare che non segna l’ora e riporta inciso il suo nome e un ragazzo irresistibile che sembra conoscere le risposte a tutte le sue domande. Lena deve scoprire cosa abbia a che fare questo orologio con i suoi genitori, certa che ci sia un collegamento. Da qui ha inizio la sua avventura e anche la vostra.

Ho apprezzato il modo in cui la Peetz ha sviluppato la storia di Lena, i tempi non sono affrettati e tutte le informazioni vengono snocciolate nel giusto momento. Lena è una protagonista particolare in cui molte giovani lettrici potrebbero identificarsi facilmente. Lei è goffa, crede poco in se stessa, è confusionaria, a volte buffa. Una ragazza di quindici anni che mostra tutte le bellezze di quella età. Anche le sue cotte sono tenere e con quel velo di infantilità che le rende vere. Di lei apprezzerete il suo buon cuore e la sua irruenza, comprenderete i suoi errori e la sua voglia di correre subito a ripararli. Cadrà mille volte e altrettante si rialzerà più determinata di prima. La sua tenacia vi colpirà e l’apprezzerete anche quando mostrerà tutti i limiti dei suoi quindici anni. Sarà bello scoprire cosa si cela nel passato di Lena e come il presente possa essere modificato per colpa di piccole disattenzioni che non avrebbe creduto potessero nuocere nessuno. Poi al suo fianco c’è un protagonista di tutto rispetto, dal nome insolito, Dante. Colui che l’aiuterà, che la guiderà, che saprà quando è il momento di intervenire in suo soccorso e che non la lascerà mai sola, nemmeno quando gli sarebbe imposto dai suoi superiori.

La città invisibile è il primo capitolo di una trilogia, ma non preoccupatevi nessun cliffhanger finale giungerà a turbare la vostra lettura, e nemmeno quella dei giovani lettori. Io mi sento vivamente di consigliarlo e sono certa piacerà anche a voi.

4 stelle

la città invisibile

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