La casa di Natasha Preston
Trama Mackenzie non è molto entusiasta del fine settimana in montagna con i suoi amici. La casa è bellissima, la compagnia però non la convince: dopo tutto quello che è successo con Josh, non ha voglia di rimanere chiusa con lui tra quattro mura, e la presenza di suo fratello, affascinante ma non particolarmente simpatico, non migliora la situazione. Ma al risveglio dopo la prima notte tutti insieme, i peggiori film di Mackenzie sembrano soltanto fiabe per bambini: due suoi amici sono morti, uccisi in un lago di sangue in cucina, e diventa chiaro che tra di loro è nascosto un assassino. Mentre la polizia porta avanti l’inchiesta, anche Mackenzie inizia a indagare il passato del suo gruppo di amici per scoprire cosa sia davvero successo. L’assassino è ancora libero, ognuno di loro è un sospettato. E forse nessuno è veramente innocente.
Recensione di Loreads – La casa di Natasha Preston thriller young adult pubblicato da Piemme il 17 luglio.
L’autrice de Il giardiniere torna in Italia con un altro libro edito Piemme. La casa è uno young adult thriller con protagonisti sette giovani ragazzi. Il libro è ambientato in una non specificata cittadina inglese. Prendete 7 giovani, chiudeteli in una baita in mezzo al nulla, fateli ubriacare per bene, e il mattino dopo avrete due di loro morti accoltellati in cucina. Uno di loro è un assassino, perché nessuno è entrato in quella casa nel cuore della notte. Ma chi ha ucciso così barbaramente Courtney e Josh? Mackenzie al weekend in compagnia di Josh non voleva proprio partecipare, ma sua è la baita che la ospita insieme al resto della comitiva e Courtney è la sua migliore amica. Infine, questa è l’ultima estate in cui possono stare insieme, perché in autunno partiranno tutti per università diverse. Aggiungiamo che al viaggio si aggrega il misterioso fratello di Josh, Blake, che nessuno conosce perché ha vissuto con il padre dopo il divorzio dei genitori e che vuole costruire un rapporto con Josh che conosce poco. Ma Josh non sta simpatico a nessuno, hanno tutti del risentimento nei suoi riguardi. Non piace a Kyle che è il ragazzo più sensibile del gruppo, non lo tollera nemmeno Aaron e anche Megan nutre del rancore, ma si può rovinare un gruppo a causa di una mela marcia? Sono amici, sono giovani e han bisogno di trascorrere un po’ di tempo insieme, perché l’ultimo anno li ha visti protagonisti di una vicenda drammatica che non sono riusciti a metabolizzare. È l’occasione per potere condividere il dolore, aggrapparsi l’uno alla forza dell’altro, ma Josh non si sforza particolarmente di rendere facile questo riavvicinamento. È scostante, presuntuoso, a tratti menefreghista e ammetto che, ad un certo punto, avrei voluto ucciderlo io. Ma sono stata preceduta da qualcuno che ha pensato bene di accoltellarlo infierendo su quel corpo e trascinando in questa spirale di violenza inaudita anche la sua fidanzata Courtney. È Mackenzie a scoprire i cadaveri in cucina, in un lago di sangue, e viene subito allertata la polizia. Perché nessuno di loro ha sentito niente? Erano sotto lo stesso tetto e soprattutto gli ingressi di casa sono tutti chiusi dall’interno. Nessuno si è intrufolato in quella casa nel cuore della notte. L’assassino si nasconde tra loro. Mackenzie è la voce narrante del libro, stenta a credere che qualcuno dei suoi amici possa aver commesso un simile delitto, li conosce bene, sono cresciuti insieme, ma non vuole nemmeno credere che il colpevole sia Blake. Tutti vorrebbero convincerla del contrario, in fondo Blake lo conoscono da poco meno di 24 ore e sembrerebbe il più accreditato a ricoprire il ruolo di pazzo assassino. Ma Mackenzie sa che non può essere stato lui. La passione li ha travolti la sera prima, Blake era nel letto con lei, mentre Courtney e Josh venivano barbaramente uccisi. La polizia brancola nel buio, così Mackenzie, come una moderna Veronica Mars, cerca di venire a capo della situazione e comincia ad indagare per conto suo. Tutti loro avevano un motivo per odiare Josh, ma perché uccidere anche Courtney?
CREDONO DI ESSERE INVINCIBILI. CREDONO DI POTER FARE E DIRE QUELLO CHE VOGLIONO.
CREDONO CHE NON CI SARANNO CONSEGUENZE.
NON MI HANNO LASCIATO ALTRA SCELTA. È ORA CHE PAGHINO PER I LORO PECCATI.
Cara Natasha, non ci siamo.
Hai scritto un thriller per i più giovani, e il mio lato MADRE-BACCHETTONA-DI UN ADOLESCENTE fatica a tacere e a fingere che vada tutto bene. Chi si prende la responsabilità di scrivere per un pubblico facilmente influenzabile come quello dei giovani deve veicolare il messaggio che vuole far giungere ai suoi lettori. Non si può tollerare che questi ragazzi bevano come spugne, si droghino più o meno consapevolmente e infine facciano sesso non protetto con il primo che capita. Scusami, Natasha, ma dovevo dirtelo, sono una madre e questa società mi spaventa. Tolto il dente avvelenato, aggiungo che il libro poteva essere un piccolo gioiellino di Christiana memoria. Perché per alcuni versi la trama mi ricordava Dieci piccoli indiani, e gli elementi per un bel thriller c’erano tutti: un gruppo di amici, una casa isolata nel bosco e un cattivo odiato da tutti.
Altro elemento debole della trama: il ruolo svolto dalla polizia. Abbiamo un ispettore che dimentica di far controllare il capanno degli attrezzi nei pressi della baita, non indaga ma torchia questi ragazzi, accusandoli a turno senza avere una prova concreta. La nostra protagonista, con un ego ipertrofico, comincia a indagare per conto suo e, quando scopre i segreti dei suoi amici, prende tutto sul personale. Come se il tema centrale del libro fosse quello di non ferire i sentimenti di Mackenzie, quanto invece trovare l’assassino che ha trucidato Josh e Courtney. Mi direte che è un libro per ragazzi, ci può anche stare che la trama sia sempliciotta e poco articolata. Ed io vi rispondo che, pur essendo un libro per un pubblico più giovane, non contiene messaggi positivi. Ai ragazzi va inculcato il rispetto per le istituzioni, bisogna metterli in guardia da pericoli quali droghe e alcool. Elementi che in questo romanzo mancano del tutto, così come mancano le descrizioni e i dialoghi sono al limite del banale. Dove si svolgono le vicende? La verità è che Natasha Preston, pur avendo delle idee originali per i suoi libri, manca di esperienza. La sua penna è ancora troppo acerba. La gavetta su Wattpad non può e non deve fare curriculum, così come le scelte editoriali, discutibili. E non mi riferisco a chi l’ha pubblicata in Italia. Secondo il New York Times, lei è una scrittrice valida. Ma le statistiche sui morti delle strade, provocati da incidenti in cui il conducente era ubriaco, le hanno mai lette? Si ritorna sempre alla vocina bacchettona dentro la mia testa, che mi sussurra implacabile: non è un libro adatto ai giovani, perché totalmente diseducativo.
Voto 2 stelle, per le potenzialità della trama rimaste, ahimè, inespresse.
Concordo in pieno su tutto! Ho letto un po’ di recensioni in questi giorni su questo libro e questa è l’unica che rispecchia la realtà per me.
Non sono per niente d’accordo. L’uso di alcool e droghe fa parte della storia, è un componente che lega. Altrimenti non ci sarebbe nessuna storia. Mi pare inoltre OVVIO che nessun ragazzo penserà: “Ehi ma guarda, alcool! Facciamo come Mackenzie e i suoi amici e moriamo intossicati!”. Se solo rifletteste su ciò che scrivete, maturereste l’idea che c’è anche la scuola che si impegna contro questo. Mi dispiace che la pensiate così, ma per voi. Forse un giorno capirete davvero.