La bottega delle essenze di Erica Bauermeister
Trama
Ogni profumo racchiude una storia. Se impariamo a proteggerlo, diventa parte di noi.
In casa c’è una stanza in cui Emmeline ha sempre sbirciato con curiosità, senza mai osarvi entrare: lo studio del padre dove, su scaffali altissimi, sono custodite file e file di boccette. Nessuno può toccarle, perché non sono comuni ampolle di profumo. Al loro interno racchiudono una piccola pergamena su cui sono impresse rare essenze: l’odore della pioggia in una mattina di temporale, il sentore del fumo nell’istante in cui fuoriesce dalla pipa, la dolcezza del miele di cui profumano le promesse di una madre. Emmeline ne è ipnotizzata: vorrebbe saperne di più, vorrebbe che il padre le raccontasse le storie legate a ciascuna di esse e le insegnasse a catturare quei profumi. Ogni volta, però, è costretta a fare i conti con la reticenza del burbero genitore, che gli impedisce di condividere i segreti del mestiere e, soprattutto, di parlarle di una madre che lei non ha mai incontrato. Finché la sua improvvisa scomparsa non cambia tutto. Ormai sola, Emmeline inizia a interrogarsi sulle proprie origini e sente che è arrivato il momento di scoprire da dove viene e se ha altre radici oltre a quelle che ha imparato a conoscere. Per farlo deve, prima di tutto, trovare il modo di arrivare alle boccette che tanto la affascinano e dissipare il mistero che avvolge la creazione di quelle essenze. Solo uno di quei profumi, ne è certa, potrà indicarle la strada giusta da percorrere per capire chi è davvero. Per trovare e abbracciare quella madre che è sicura esistere da qualche parte là fuori.
La bottega delle essenze di Erica Bauermeister, romanzo di narrativa, pubblicato da Garzanti il 27 giugno.
Emmeline vive insieme a suo padre in un capanno su un’isola sconosciuta, senza alcun contatto con il mondo esterno. La sua è un’esistenza semplice, fatta di giornate trascorse in riva al mare, passeggiate nei boschi e serate davanti al camino ad ascoltare nuove storie. Ma nel loro piccolo capanno, ad Emmeline non era permesso avvicinarsi agli alti scaffali su cui erano riposte boccette contenenti una piccola pergamena su cui sono impresse varie essenze, come l’odore della pioggia e del terriccio, l’odore del fumo di pipa o della dolcezza del miele delle promesse di una madre. Non sono solo dei profumi, in esse sono racchiuse intere storie, e lei vorrebbe conoscerle tutte. Nonostante le sue continue insistenze, il padre è reticente ad aprire le boccette ed a raccontarle i segreti legati alla loro creazione. Questo però non le impedisce di fantasticare sui mondi che hanno dato vita a quegli odori.
Improvvisamente qualcosa inizia a cambiare, suo padre diventa cupo e taciturno chiudendosi sempre di più in sé stesso. Niente più storie su sirene, principesse e streghe, abbandona del tutto anche l’idea di creare nuovi foglietti odorosi.
Emmeline però scopre che la vita che aveva sempre vissuto fino a quel momento è tutta una bugia.
“La mia vita somigliava a una serie di porte chiuse, serrate con chiavi nascoste chissà dove.”
Quando suo padre scompare si ritrova sola per la prima volta. Vivere in quel capanno circondata dal suo odore e dai suoi oggetti diventa sempre più difficile, per questo è costretta a lasciare l’isola.
Da quel momento in poi la sua vita cambierà.
Ma Emmeline ha bisogno di risposte. Le boccette, contenenti le essenze, saranno la sua guida, l’aiuteranno a scoprire le sue origini ed a cercare quella madre che non ha mai conosciuto, sicura che sia lì da qualche parte.
Forse ricorderete Erica Bauermeister per i romanzi La scuola degli ingredienti segreti e, il più recente, L’arte di cucinare desideri, sempre pubblicati da Garzanti. Per quanto mi riguarda, dopo aver letto questo bellissimo romanzo recupererò il prima possibile tutti i suoi precedenti libri.
Erica Bauermeister si è dimostrata un’autrice dalla scrittura poetica, potente, emozionante e di un’intensità travolgente che, attraverso le parole, ci accompagna in un viaggio tra ricordi ed essenze, ricordandoci del forte legame che li unisce.
La bottega delle essenze è la storia di una bambina la cui vita è da sempre stata intrisa di segreti e bugie, alla disperata ricerca della sua identità e delle sue origini. Emmeline conosceva il mondo solo attraverso i libri e le storie raccontate da suo padre, l’unica realtà tangibile era quella vissuta sull’isola. Ma lasciando la sicurezza della sua unica casa scopre, per la prima volta, un mondo a lei totalmente estraneo, un mondo ben diverso e lontano dalle storie ascoltate.
La sua nuova vita inizierà nel momento in cui intraprenderà un viaggio affidandosi a quel dono speciale, per molti incomprensibile, per scoprire la verità che tanto brama.
All’inizio la storia è un po’ lenta e mi ha lasciata con molti interrogativi ma, pian piano ha trovato un suo ritmo rendendo impossibile smettere di leggere incuriosendomi sempre più, soprattutto nella parte relativa alle ricerche di Emmeline. I primi capitoli del romanzo raccontano dell’infanzia della bambina vissuta sulla piccola isoletta insieme a suo padre, dei primi contatti con quegli aromi che tanto la incuriosivano e con quanta cura e dedizione suo padre li proteggeva. Scoprirete solo successivamente le motivazioni.
“La sofferenza trasforma la nostra vita in un tunnel ed è fin troppo facile perdere di vista le altre persone immerse nell’oscurità insieme a noi, desiderare che non siano lì, in modo che la loro perdita smetta di sfregare contro la nostra.”
C’è un aspetto della storia su cui mi vorrei soffermare.
Dei nostri cinque sensi forse quello più sottovalutato è proprio l’olfatto. Nella frenesia quotidiana non ci soffermiamo spesso a percepire o ad apprezzare un odore, che esso appartenga ad un fiore, ad un cibo, ad un oggetto in particolare o a chi ci è accanto. Ogni odore richiama alla mente dei ricordi legati ad una persona cara o ad episodi significativi della nostra vita, che siano piacevoli o meno. Nel momento in cui il nostro senso li percepisce compiamo con la mente dei veri e propri viaggi nel tempo, che ci permette di rivivere quegli attimi ormai passati. Nonché qualcosa a cui aggrapparsi nei momenti in cui sentiamo il bisogno di rassicurazione o conforto.
Smeraldi vi è mai capitato di percepire un profumo che vi riporti indietro nel tempo? Sarei curiosa di conoscere le vostre risposte.
“Ma agli odori non importa di cosa vogliono la mente o il cuore. Trovano il modo di aggirare il buio degli occhi chiusi, di insinuarsi oltre barricate di pensiero.”