Jasmine fuma la pipa di Agnese Virgillito
Trama Un noir mediterraneo che si ispira al romanzo realista italiano e che nasce con l’intento di raccontare i profondi contrasti tra la bellezza dei luoghi e la malvagità dei misfatti. Siamo in Sicilia, terra di miti e tradizioni, scenario di criminali ed eroi, dove i profumi mediterranei spesso si mescolano all’odore acre del sangue di Cosa Nostra e dei delitti rimasti impuniti. Il libro racconta la vita di Jasmine, segnata dall’assassinio dei suoi genitori, vittime di un attentato senza colpevoli: il papà, magistrato antimafia, e la mamma che raccoglie confidenze e segreti del marito. E allora che cosa spinge una figlia a indagare sulla misteriosa morte di padre e madre? La ricerca costante della verità. Jasmine, dotata di acume e spirito d’osservazione, diventa giornalista investigativa e si trasferisce a Roma. Come una moderna Sherlock Holmes, di cui è accanita lettrice, anche Jasmine fuma la pipa per concentrarsi sulle sue indagini, aiutata e sostenuta dai consigli del noto criminologo Antonio Bloom. Nella sua vita, due uomini, due amori diversi che la segneranno.
In “Jasmine fuma la pipa” la vita sembra trascorrere velocemente, in un racconto con flashback, dove persone e luoghi custodiscono segreti. Passato, presente e futuro si fondono tra ricordi, ambizioni e desideri.
Jasmine fuma la pipa di Agnese Virgillito un romanzo dalle sfumature noir pubblicato il 4 Luglio scorso, edito da Siké Edizioni.
Oggi vi parlo di un libro diverso dai generi che di solito prediligo, ma allo stesso tempo estremamente vicino a me. Mi spiego, ma partirò dall’inizio, quindi abbiate pazienza!
Chi mi conosce sa che lavoro in libreria, quel luogo stupendo pieno zeppo di libri che mi permette, ogni giorno, non solo di avere l’imbarazzo della scelta sul prossimo romanzo da leggere, ma anche di conoscere sempre persone nuove, con una passione in comune, la lettura e, in casi più rari, la scrittura.
Ed è di quest’ultimo caso che vorrei parlarvi.
Un giorno entra una donna, insieme alla sorella, e mi pone delle domande un po’ insolite su come funzionano le cose in libreria. Non riuscendo a capire dove volesse andare a parare, rimango un po’ sulle mie e rispondo nel modo più sintetico ma educato possibile. L’arcano si svela poco dopo!
La donna in questione si chiama Agnese Virgillito, originaria di Paternò, un paesino vicino Catania – la mia città – e mi informa che ha scritto un libro di prossima pubblicazione con una casa editrice di tutto rispetto, che è desiderio di ogni scrittrice vedere le proprie fatiche esposte in libreria e mi parla un po’ della storia.
Una cosa tira l’altra e finisco per dirle che scrivo recensioni per un blog e che mi sembra di conoscerla, lei mi dice che è una giornalista di cronaca nera che lavora per Mediaset – capisco così dove posso averla vista – e mi convince ad ordinare qualche copia del suo libro. Dopo qualche acquisto del momento, le due sorelle mi salutano e vanno via.
Bene, il mese scorso Agnese mi contatta su Instagram chiedendomi se volessi recensire il suo libro, ed io chiaramente ho accettato!
Jasmine fuma la pipa è un romanzo ambientato a Catania, ecco perché poco fa dicevo che, sebbene sia di un genere un po’ diverso da quello che leggo solitamente, è allo stesso tempo molto vicino a me perché è ambientato nella mia città, nella mia Sicilia. Agnese inoltre è proprio mia conterranea, potevo mai lasciarmi scappare un libro con tutte queste caratteristiche? Assolutamente no, quindi passiamo alla storia!
Il romanzo si divide in due parti e vede come protagonista indiscussa Jasmine, una ragazza come tante, se non fosse per un’infanzia tra le più tristi, segnata dall’assassinio dei suoi genitori.
Nella prima parte troviamo una Jasmine ancora bambina, conosciamo un po’ la sua famiglia e soprattutto la storia di Anna e Marco, fino al giorno della loro dipartita.
Nella seconda parte la ragazza, ormai adulta, cerca di far luce sull’omicidio, convinta che dietro quella morte ci sia dell’altro, qualcosa che è stato volutamente insabbiato.
Anna e Marco, i genitori di Jasmine, erano rispettivamente un’avvocatessa e un magistrato antimafia. Furono uccisi di ritorno da un viaggio in macchina, la bambina – a casa coi nonni – aveva solo quattro anni. È stato nonno Carmelo a prendersi cura della piccola da quel momento in avanti, soprattutto dopo il suicidio della moglie, che non riuscendo a dare un senso all’accaduto, decise di togliersi la vita.
Lui le diceva sempre: «Vai avanti come un treno! Percorri la tua strada e, soprattutto, impara a leggerti dentro. Ascolta il tuo cuoricino e riuscirai nella tua impresa, anche se dovesse essere ardua. Tua madre e tuo padre erano così. Lo sono stati sino all’ultimo giorno della loro vita. E tu devi essere come loro!».
Nonno Carmelo è stato l’unico punto fermo nella vita di Jasmine, almeno fino al momento di passare a miglior vita. Oggi Jasmine è ormai una donna, ha ventiquattro anni e una laurea in legge, non per fare l’avvocato e neanche il magistrato, ma piuttosto per dedicarsi al giornalismo investigativo. Ama investigare, raccogliere informazioni, scrivere e dare la caccia ai malviventi. E fuma la pipa, come faceva il padre, come Jackie Kennedy ma, soprattutto, come Sherlock Holmes, il celebre detective della letteratura, nato dalla penna magistrale di Sir Arthur Conan Doyle.
Trasferitasi a Roma, comincia a frequentare un master in criminologia e si documenta soprattutto sulla mafia e sulle cosche siciliane. Studia e investiga perché nel suo cuore è sempre viva e ardente la voglia di scoprire la verità sull’attentato ai suoi genitori, che riteneva essere certamente di stampo mafioso. Nessuno dopo l’accaduto aveva provato a scoprire chi li avesse uccisi, il caso era stato semplicemente archiviato.
Ad aiutarla, in questa sua missione, Jasmine può contare su diverse figure maschili: Antonio Bloom, un noto criminologo, suo professore all’università; Daniel, il fratello che scopre d’avere solo molti anni dopo la morte dei genitori, nato da un precedente matrimonio del padre; e Paolo Foti, un carabiniere molto amico del poliziotto che aveva indagato sul caso dell’omicidio.
Ed è proprio con quest’ultimo che inizierà una collaborazione e, forse, anche qualcosa di più.
Ma ahimè, il cuore della nostra Jasmine è già occupato da qualcuno che le ha lasciato dentro un grande vuoto, che ogni tanto torna a colmare, per poi lasciare una voragine ancora maggiore. E il suo nome è Giovanni.
Riuscirà la nostra eroina in gonnella e con la pipa tra le labbra ad andare a fondo nell’attentato che le ha sconvolto la vita e ad avere finalmente giustizia? E quale uomo tra quelli che le ronzano intorno sarà quello giusto per lei?
Non vi resta che leggere il romanzo per scoprirlo! 😉
Agnese Virgillito ha una penna chiara e scorrevole, a volte persino poetica. Una scrittura che incuriosisce e che appassiona, pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo.
L’argomento trattato, quello delle vittime della mafia, come a loro tempo lo sono stati Falcone e Borsellino, è un tema sempre spinoso tanto quanto attuale.
Trovarsi inermi, senza via d’uscita, come è capitato ai genitori di Jasmine, è qualcosa che infonde una profonda rabbia e una tristezza infinita. E quanto può essere difficile trovarsi nei panni di una figlia, una bambina, costretta a diventare donna senza chi aveva il sacrosanto diritto di vederla crescere? Immaginate come sia sentirsi impotenti, avere la certezza che c’è dell’altro, che non è come ti dicono o ti vogliono far credere, ma non puoi fare nulla per dimostrarlo! E nasce, e cresce, e si fortifica e concretizza la voglia di farla pagare a chi ci ha fatto del male.
È di questo che parla Jasmine fuma la pipa: di una bambina ingenua ed innocente che scopre troppo presto cosa sia il dolore e quanto possa essere ingiusta la vita, e di una donna che non si darà per vinta fino a quando non avrà ottenuto giustizia. E badate bene, non Vendetta, ma Giustizia!
«Jasmine, ricorda che il coraggio nasce dalla paura!»
I miei complimenti vanno ad Agnese Virgillito che ha creato una storia capace di far commuovere ed emozionare.
Se siete alla ricerca di un libro non scontato, capace di farvi riflettere, questo è il libro per voi! 😉
Alla prossima,
Simona