It ends with us. Siamo noi a dire basta di Colleen Hoover

UN CASO EDITORIALE INTERNAZIONALE NATO DAL PASSAPAROLA.
UNA STORIA UNICA E COMMOVENTE, IMPOSSIBILE DA DIMENTICARE.

Amare significa perdonare a ogni costo?

È una sera come tante nella città di Boston e su un tetto, dodici piani sopra la strada, Lily Bloom sta fissando il cielo limpido e sconfinato. Per lei quella non è una sera come tante. Poche ore prima, ha partecipato al funerale del padre, un uomo che non ha mai rispettato, che le ha strappato l’infanzia e Atlas, il suo primo amore. Mentre cerca di dimenticare quella giornata tremenda, viene distratta dall’arrivo di Ryle Kincaid, un affascinante neurochirurgo totalmente concentrato sulla carriera e sull’evitare qualunque relazione.
Eppure, nei mesi successivi, Ryle sembra non riuscire a stare lontano da Lily e alla fine cede ai sentimenti e all’attrazione che prova per lei. Dopo una vita non sempre facile, la ragazza ha tutto quello che desidera: il negozio di fiori che ha sempre sognato di aprire e un fidanzato che la ama. Tuttavia, qualcosa non torna: Ryle a volte è scostante e inizia a mostrare un lato pericoloso, in particolare quando Lily rincontra per caso Atlas. Pur non sentendosi al sicuro con Ryle, Lily si rende conto in fretta che lasciare chi ci fa del male non è mai semplice. Troverà allora il coraggio di dire basta?

Dopo essere divenuto un caso editoriale mondiale grazie al passaparola su Tik Tok, è finalmente disponibile in Italia It Ends With Us – Siamo noi a dire basta, il romanzo bestseller di Colleen Hoover, da mesi nella classifica del New York Times e in corso di pubblicazione in 29 Paesi.
Grandissimo successo in libreria, questa storia toccante e commovente diventerà presto anche un film.

It ends with us. Siamo noi a dire basta di Colleen Hoover, contemporary romance pubblicato da Sperling & Kupfer il 1° marzo.

Appena saputo che la Hoover sarebbe stata pubblicata di nuovo in Italia ho desiderato avere il libro tra le mani, l’attesa è stata lunga, non c’è stata nessuna anteprima e le copie blogger sono state destinate a altre, ma credete che questo possa avermi fermata? Ovviamente no perché dovevo stringerlo tra le mie mani e gustarmelo subito per non farlo finire nella lista infinita delle letture arretrate. Così eccomi qui, dopo un paio di giorni di decantazione, a parlarvi di un romanzo che sa tanto, troppo, di vita vera, uno di quelli che ti porta a riflettere e a chiederti: come avrei reagito se mi fossi trovata in questa situazione? Perché, come pensa Lily e come dice la Hoover alla fine del libro, è facile parlare senza viverla, molto più complicato è fare la cosa giusta quando mille attenuanti sembrano vorticare nella tua mente e giustificare ciò che ti sta succedendo.

Non ho pianto, sarò l’unica probabilmente, ma non mi ha straziato questa lettura, ho sofferto questo sì, ma ho percepito tutto con distacco, forse perché non riesco a immedesimarmi in qualcosa che nella mia vita non ha mai avuto spazio. Lily per me è rimasta la protagonista, non mi sono sentita lei nemmeno per un istante, perché il mio cuore fin dalla prima apparizione è andato verso un altro dei protagonisti: Atlas. Non so dirvi il perché, ma mentre leggevo il diario segreto con le lettere di Lily a Ellen DeGeneris mi avvicinavo sempre di più a lui, fino a sentire il suo dolore e viverlo come mio pur non essendo narrato da lui in prima persona. Credo che non mi sia mai successo niente di simile prima e oltre ad avermi stupito questa cosa mi ha molto affascinato e mi ha mostrato ancora una volta la capacità unica della Hoover di portarti esattamente dove vuole.

Ma facciamo un passo indietro e proviamo ad andare con ordine. Facciamo la conoscenza di Lily Bloom poco dopo aver seppellito suo padre, penserete che sia affranta, ma non è così perché suo padre non era un brav’uomo, da sempre sfogava tutta la sua frustrazione sulla madre di Lily e nessuno sapeva che mostro potesse essere tra le mura domestiche perché per la cittadina di cui era sindaco era irreprensibile. Lily mostra tutto il suo disappunto proprio durante l’elogio funebre, quando si dovrebbero elencare tutte le cose belle fatte dal defunto e lei, chiamata dalla madre a tenerlo, non spiccica parola e non per un blocco improvviso, ma perché non c’è nulla di buono da dire su di lui.

Dopo questo sale sul tetto di un palazzo vicino al suo appartamento e non per farla finita, ma per ammirare il cielo e riflettere su ciò che è accaduto. Proprio su quel terrazzo incontra Ryle Kincaid, un neurochirurgo che ha vissuto una giornata difficile in ospedale e che rimane affascinato da lei. Lily non è una ragazza da una notte e via e Ryle non è un ragazzo da relazione quindi si scambiano qualche ‘verità nuda e cruda’ e poi ognuno va per la sua strada. Quell’incontro però fa riflettere Lily su ciò che può renderla felice nella sua vita e la spinge a buttarsi in un’impresa che prima osava solo sognare: aprire un negozio di fiori.

Sarà proprio il negozio di fiori a riportare nella sua vita Ryle. Ryle e Lily iniziano a frequentarsi e ben presto lui capisce che per lei può mettere da parte le sue certezze e provare ad avere una vera relazione. Lily è affascinata da lui e l’attrazione è tanta da desiderare di lasciarsi andare. Anche il giorno in cui per puro caso scopre che Atlas è nella sua stessa città invece di correre ad abbracciarlo e a chiedergli tutto di quegli anni di lontananza decide di dare una possibilità all’attrazione che sente per Ryle. E forse io questo non sono riuscita a perdonarglielo perché lei in quel momento non provava altro che passione per Ryle, non lo amava, non vedeva un futuro con lui, ma questo non le ha impedito di voltare le spalle al suo primo grande amore.

Il più grande errore della sua vita, da un lato una via nuova che non conosci, dall’altra quella rassicurante che hai percorso tanti anni prima e che potresti provare a vedere se è rimasta la stessa. Atlas ha avuto una vita difficile di cui non voglio spoilerarvi nulla per non togliere niente alla profondità della sua storia. Ryle ha avuto tutto, ma c’è qualcosa che lo ha segnato profondamente, qualcosa che potrebbe essere usato per giustificare alcuni suoi comportamenti anche se non ne comprendo il nesso, ma sarà un mio limite. Atlas e Ryle sono due uomini realizzati, belli e innamorati di Lily, ma solo uno è il principe azzurro, solo uno è in grado di tenerti al sicuro, solo uno ti metterà sempre davanti a tutto.

Lily commette tanti errori e sicuramente chi ci è passato rivedrà se stessa in lei, leggerà la sua titubanza come propria, vedrà le sue incertezze come le proprie. Per chi non ci è passato è più facile giudicare che immedesimarsi e io ammetto di averlo fatto, l’ho giudicata, mi sono sentita tradita da lei come donna, ma ho capito che stavo vedendo tutto come faccio di solito, senza sfumature e qui le sfumature sono fondamentali, un rapporto ha mille sfaccettature e per dire basta ci vuole tanto coraggio, tanta forza di volontà e fermezza.

Adesso posso dire di capire un pochino di più tutte quelle donne che continuano imperterrite e dare possibilità e a spostare l’asticella della sopportazione verso un limite che sembra non arrivare mai. La Hoover mi ha aiutato a comprendere perché sia così difficile dire basta e l’ammiro per aver voluto trattare un argomento così controverso in un romance. Credo che It ends with us. Siamo noi a dire basta sia un romanzo che va letto nel momento giusto perché di certo non è un libro di evasione, le riflessioni che porta a fare sono tante e servono diversi giorni per assorbirle. Ora non ci resta altro da fare se non aspettare la prossima pubblicazione di questa autrice che riesce sempre a stupirci.

5 stelle

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