Io sono Zelda di Andrew David MacDonald

«Non serve essere perfetti per diventare eroi.»
Per Zelda MacLeish «il mondo è un posto dove le cose che contano di più sono il coraggio e far parte di una tribù, in cui siamo tutti vichinghi che remano insieme al ritmo dello stesso tamburo.»
Zelda adora i vichinghi: ne conosce a memoria tradizioni e miti, ne ammira il coraggio e la possibilità che offrivano a tutti di diventare eroi di una leggenda. Anche alle donne (le valchirie erano più forti di tutti). Anche alle persone quasi invisibili come lei.
Zelda è invisibile perché è diversa, che, come è solita spiegare, «è un modo più carino per dire ritardata». È nata con un disturbo cognitivo per il quale gli altri non la ritengono in grado di decidere per se stessa, anche se ormai ha ventun anni e ha le idee molto chiare sulla vita, che organizza rigorosamente in liste da seguire.
A prendersi cura di lei è Gert: il suo fratello, il suo guerriero, l’unica famiglia che le resti. Gert è bravissimo a sopravvivere alle battaglie della vita, ma anche a mettersi nei guai. Così, quando Zelda scopre che il fratello ha trovato un metodo discutibile e pericoloso per guadagnare i soldi necessari a mantenere entrambi, decide di prendere in mano la situazione.
Ben presto, si ritroverà alle prese con una sfida che metterà a dura prova il suo coraggio vichingo e si scoprirà disposta a tutto pur di scrivere da sola la sua leggenda. Anche ad andare contro le regole, se si tratta di salvare la sua tribù.

Io sono Zelda di Andrew David MacDonald, romanzo di narrativa young adult pubblicato il 3 giugno da Sperling & Kupfer.

Questo è uno dei libri più particolari che abbia mai letto, la storia di Zelda è molto interessante perché è qualcosa di mai letto. Almeno a me non era mai successo di leggere di una protagonista con un ritardo cognitivo che avesse la passione per i vichinghi.

Molte persone come me hanno la testa grossa e gli occhi piccoli. Il mio amico Yoda è fatto anche lui così. Ma nel mio caso non si capisce che non sono normale.

Zelda ha bisogno di regole da seguire perché ha difficoltà a comportarsi bene senza di esse. Regole a cui devono sottostare anche coloro che le gravitano attorno. Tra le persone più importanti per Zelda il posto d’onore spetta a Gert, suo fratello, il suo eroe. Poi c’è Marxy, il suo ragazzo, Anne, l’ex ragazza di Gert e il dottor Laird, il suo dottore specializzato in sviluppo. Loro quattro sono sicuramente i componenti di spicco della tribù di Zelda.

Zelda ha un modo tutto suo di vedere le cose, è incredibile come l’autore sia riuscito a entrare così a fondo nella mente di una ragazza di ventun anni con un ritardo mentale. Zelda ha un sesto senso che le fa comprendere fin dal primo sguardo se una persona le piace o meno. Certo questo istinto non è infallibile, ci sono volte il confine tra buoni e cattivi diventa più sottile e non è facile capire le differenze.

Zelda ha un calendario settimanale ben organizzato, per lei è fondamentale seguire uno schema mentale, essere sempre organizzata, e per suo fratello è importante essere a conoscenza di tutti i suoi spostamenti per non doversi preoccupare.

Una volta il dottor Laird mi ha domandato perché mi piacciono i vichinghi. Gli ho dato tre ragioni: Prima, sono coraggiosi. Seconda, sono forti e le persone devono pensarci due volte prima di cercare di fargli del male. Terza, gli eroi vichinghi difendono le persone che non riescono a difendersi da sole.

I vichinghi sono la sua passione e da quando il dottor Laird le ha fatto vedere un articolo su un’importante donna vichinga lei ha iniziato a pensare alla sua leggenda. Certo le mancano ancora alcune cose per poter diventare un eroe vichingo, ma non ha nessuna intenzione di perdersi d’animo.

La sua vita comincia a cambiare quando capisce che il fratello Gert è entrato in un brutto giro e che non sta frequentando l’università. Tocca a lei aiutarlo, non c’è altra soluzione. Prima cosa da fare, telefonare a AK47 (la ex del fratello) per chiederle aiuto per risolvere la situazione. Le altre regole verranno dopo, ma ben presto Zelda si renderà conto che nonostante il suo coraggio non sarà così semplice mettere Gert al sicuro.

Tutte queste difficoltà faranno capire a Zelda che è in grado di prendere in mano la situazione e di essere più indipendente, ma le mostreranno anche molto chiaramente quanto può essere brutto il mondo e quanta gente cattiva lo popola, gente che non ha intenzione di fermarsi di fronte a nulla.

Zelda commetterà un errore di valutazione che potrebbe essere fatale a lei e tutti coloro che ama. Si sa che le lusinghe possono trarre in inganno chiunque, specie quando non sei abituato a sentirti dire certe cose e a essere trattato alla pari. Ogni leggenda ha bisogno di un cattivo da sconfiggere, i mostri si nascondono ovunque e non sempre è facile riconoscerli al primo sguardo.

Io sono Zelda è un romanzo young adult molto scorrevole che narra la storia di una ragazza speciale, che non ha paura di essere diversa e vuole trovare il proprio posto nel mondo. Un libro che contiene un grande insegnamento e che merita di essere letto ad ogni età.

«Tutti sono eroi della loro vita. Sempre. Ma volevo che tu capissi che a volte il mondo pensa che una cosa non sia possibile, invece alla fine viene fuori che si è sbagliato. Anche gli scienziati più famosi possono sbagliarsi.» «Certe volte le cose più importanti non entrano nelle liste», ho detto. «E certe volte sono cose che non ci aspettiamo. Come questo appartamento.» Il dottor Laird ha sorriso. «Certe volte le cose più importanti non entrano nelle liste. Bella questa.» «Piace anche a me.»

4 stelle

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