Io non ti lascio solo di Gianluca Antoni
Trama L’amicizia è affrontare insieme la paura. Lo sanno bene Filo e Rullo, due ragazzini diversissimi eppure inseparabili, che decidono di scappare da casa e di avventurarsi tra i boschi, alla ricerca del cane di Filo, perso durante un temporale. Per ritrovarlo si spingono fino alla cascina di Guelfo Tabacci, uno schivo montanaro di cui si mormora che anni prima abbia ucciso suo figlio. Così, l’ingenuità della loro fuga lascia il posto ai terribili segreti del mondo degli adulti. Molto tempo dopo, nella cantina di quello stesso casolare vengono ritrovati due diari. Sono stati proprio i due amici a scriverli, consegnando a quelle pagine ingiallite la soluzione del mistero e il racconto, insieme crudo e poetico, di un’estate destinata a cambiare per sempre le loro vite. In un paesaggio dominato dal contrasto tra la luce dell’eterna innocenza e il buio del dolore, Gianluca Antoni mescola le atmosfere del giallo a quelle del romanzo di formazione. Con colpi di scena e toni delicati, racconta i rapporti tra genitori e figli, le strategie imprevedibili con cui affrontiamo la perdita, ma anche la tenacia di legami fatti per sopravvivere al tempo.
Io non ti lascio solo di Gianluca Antoni, libro di narrativa contemporanea pubblicato da Salani Editore il 28 gennaio appena trascorso.
Immaginate un foglio bianco, una penna e i pensieri che affollano la mente. Il foglio bianco diventa uno spazio, un luogo, un momento e, mentre la penna si tramuta in voce, i pensieri fuoriescono sotto forma di parole e frasi. Inizia così un dialogo intimo, un attimo perfetto fatto di silenzi e rumori, quelli delle emozioni che ora sono lì: nero su bianco. Quel frastuono emotivo che assordava il resto, scompare sulla pagina vuota mentre il volume nella mente diminuisce. La scrittura diventa così il mezzo perfetto per far riaffiorare ciò che custodiamo dentro.
Ed ora immaginate due ragazzini sensibili ed estremamente arguti, uno coraggioso e loquace, l’altro trepido ed introverso. Come due facce della stessa medaglia, uniti da un’amicizia leale e priva di artifizi che solo l’infanzia sa regalare.
Nel presente di questa storia vengono ritrovati i diari di Filo e Rullo, ai quali i due ragazzini hanno affidato i loro pensieri, riportando a galla ricordi belli e dolorosi che il lettore sarà chiamato a decifrare cercando, pagina dopo pagina, il bandolo di un’intricata matassa.
Filo è un ragazzino sensibile ma vivace, estremamente bravo a scuola e socievole con tutti: il figlio che tutti vorremmo avere. Il suo mondo però crolla quando la madre muore improvvisamente, lasciandolo con tante domande senza risposta. Chiuso nel suo abisso di sconforto e abbandonato apparentemente dal padre distrutto dal dolore, si isola confuso ed incapace di capire ciò che è successo.
E per tornare a sorridere alla vita Filo sceglie Rullo, ricambiato dallo stesso affetto profondo.
Rullo infatti è quell’amico che non chiede mai niente in cambio per sé, ed è sempre pronto a prendere le tue difese, ascoltando complice senza mai giudicare. Quel vero amico con il quale Filo litiga spesso per poi fare la pace, ritrovando finalmente la spinta giusta per tornare a sorridere.
Durante un forte temporale si perde nei boschi Birillo, l’adorato cagnolino di Filo e lui sconvolto decide, all’insaputa del padre, di andare a cercarlo supportato dal sempre fidato Rullo.
Al duo si uniscono presto altri due coetanei, Scacco e Amelie, ma quella che inizia come un’avventura da veri boyscout si trasforma ben presto in qualcosa di oscuro: la loro strada infatti incrocia quella di Guelfo Tabacci che, portandosi dietro un bagaglio personale non indifferente, tinge così la storia di tinte fosche.
Il dramma della perdita di Birillo si mescola così alla storia di Tabacci che dovrà rispondere una volta per tutte del suo passato e delle conseguenze delle proprie azioni.
Qualcosa però va storto e la ricerca di Birillo porta a galla verità inimmaginabili. Inoltre, dei quattro amici qualcuno non è tornato, forse morto o… chissà! Molte sono le domande che spingono il lettore ad andare avanti, svelando un segreto intorno ad un altro personaggio che si fa man mano sempre più grande e che finisce per coinvolgere tutti, nessuno escluso.
Le persone generalmente riescono ad adattarsi con il tempo alle situazioni che cambiano drasticamente la loro vita, e quello che permette di adattarsi è una risorsa chiamata resilienza. Non si tratta di qualcosa che la gente ha o non ha, ma è una caratteristica che include comportamenti, pensieri e azioni che chiunque può imparare e sviluppare.
Ogni personaggio in questa storia ha un modo tutto suo di resistere, con resilienza appunto, alla vita. Gli adulti hanno un ruolo fondamentale con le loro decisioni, che ricadono a cascata sui figli inconsapevoli, ma Filo e Rullo si aggrappano, l’uno all’altro, all’amicizia che li lega indissolubilmente, dando un significato sempre più profondo a questo sentimento, affrontando situazioni che soprattutto alla loro età sono difficili da capire, figuriamoci accettare! Non si tratta infatti solo del lutto ma anche del senso di inadeguatezza, l’ostilità dei genitori, una famiglia disastrata e la perdita di punti fermi.
Questa avventura non è solo la metafora del passaggio dall’essere bambini all’età adulta, bensì descrive quel momento topico in cui ci si rende conto che il mondo non è quel posto idealizzato che credono i bambini, carico di giochi, leggende e storie, ma è un posto concreto e reale in cui le illusioni si scontrano con una realtà difficile e molto poco mitica.
Riporta tutto alla cruda realtà in cui ad un certo punto le speranze si infrangono sul muro delle disillusioni e non sempre quello che si sogna poi si realizza davvero.
In questa complessa ricerca di un’immagine propria e personale, rimane però la delicatezza di Filo e Rullo, con i loro pensieri, i loro sentimenti e il loro incredibile coraggio, raccontati nei diari con dovizia di particolari e uno stile tipico fanciullesco di chi la vuole sapere lunga a dispetto dell’età.
Io non ti lascio solo di Gianluca Antoni, è un’intrigante storia ricca di segreti e suspense che, grazie ad una trama avvincente, e con personaggi verosimili dalla psicologia complessa, tiene incollati alle pagine fino alla fine. Lo consiglio caldamente a chi ha voglia di leggere un noir psicologico che indaga l’intimità dell’animo umano attraverso una scrittura pulita ed attenta, senza mai far mancare la giusta dose di ironia e colpi di scena.
Un po’ Goonies e un po’ Stand by me, accompagna il lettore attraverso un viaggio che solo in apparenza è un’avventura causata dall’ingenuità ma che, ovviamente, diventa la soglia di un’altra epoca, quella della consapevolezza. Preparate i fazzoletti perchè lo amerete, parola mia!